La Lituania e i suoi siti patrimonio dell’umanità dell’UNESCO

La Lituania, paese ricco di storia, cultura e siti naturalistici, partecipa per la prima volta al World Tourism Event di Siena, dal 22 al 24 settembre. Il Paese presenterà al pubblico del Salone i suoi siti Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO come la città vecchia di Vilnius, la Penisola Curlandese sul Mar Baltico e il sito archeologico di Kernave. Sono invece inclusi nella lista Patrimonio orale e immateriale dell’umanità dell’UNESCO la produzione artigianale delle croci, di cui si possono ammirare splendidi esempi nella Collina delle Croci a Šiauliai, e il Lithuanian Song and Dance Festival, un grande evento culturale che si svolge ogni quattro anni e che torna a Vilnius nel 2018.

Presso il desk dedicato, sarà disponibile materiale informativo, per ispirare i visitatori e far scoprire le attrattive di una delle destinazioni più interessanti d’Europa; inoltre, è in programma il 22 settembre alle 17:00 presso la Sala della Bibliotechina del Complesso Museale di Santa Maria della Scala, il seminario “La Lituania e i suoi siti patrimonio dell’UNESCO”, a cura dell’Ufficio del Turismo della Lituania in Italia.

CITTÀ VECCHIA DI VILNIUS
Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO dal 1994
Prima tappa alla scoperta dei siti patrimonio della Lituania è la città vecchia di Vilnius. Il centro storico, ben preservato, presenta stili architettonici differenti, che si sposano in maniera armonica: conserva il layout medievale, caratterizzato da isolati irregolari e strade strette che si aprono su grandi piazze realizzate in periodi successivi e sulle quali si affacciano edifici gotici, rinascimentali, barocchi e neoclassici.
La Torre di Gediminas, simbolo della città medievale, il complesso risalente al 16° secolo dell’Università con il suoi 13 cortili, il Municipio neoclassico con la sua piazza, le oltre 50 chiese come quella tardo-gotica di Sant’Anna e quella barocca di San Casimiro, dedicata al patrono della città, sono alcuni dei migliori esempi della fusione tra stili e della conservazione del patrimonio storico e culturale della Capitale della Lituania.

PENISOLA CURLANDESE
Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO dal 2000
La riserva naturale della Penisola Curlandese è un luogo di grande fascino della costa lituana.
Questa lunga lingua di sabbia si estende per 98km (di cui 52km in territorio lituano) tra il Mar Baltico e il bacino della Laguna Curlandese. E’ accessibile dalla città di Klaipeda con un breve tragitto in traghetto e attraversata da un’unica strada e da un percorso ciclabile all’ombra della pineta.
La Penisola Curlandese offre scenari inaspettati, come le grandi dune di sabbia di Nagliai e Parnidis, scolpite dal vento, e lunghe spiagge dove ancora oggi si raccoglie l’ambra. I villaggi di pescatori, dove trovare hotel, guesthouse e ristoranti, si caratterizzano da un’architettura unica al mondo, con casette colorate in legno e le banderuole, un tempo utilizzate sulle barche dei pescatori. Un percorso interessante nel bosco è quello della Collina delle Streghe a Juodkrante, dove ammirare oltre 80 sculture di legno realizzate da artisti lituani e ispirate a fiabe e leggende locali.

KERNAVE
Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO dal 2004
Il sito archeologico di Kernavė, situato a circa 35 km a nord-ovest di Vilnius, è uno straordinario esempio dell’evoluzione degli insediamenti umani nella regione del Baltico dal Paleolitico al Medioevo. Situato nella valle del fiume Neris, ha conservato tracce di forti e sistemi di difesa, antichi cimiteri e altri monumenti storici e archeologici. Kernavė fu un centro di grande importanza nel corso del XIII secolo, diventando sede dell’Ordine Teutonico. Nel XIV secolo fu raso al suolo dai crociati che incendiarono le costruzioni in legno. Il paesaggio è caratterizzato dalla presenza di cinque collinette verdi una vicino all’altra, che si formarono durante le ere glaciali e sulle quali furono costruiti forti difensivi nel Medioevo. In estate, questo sito attrae numerosi visitatori per la festa di mezza estate e durante i Giorni dell’Archeologia Vivente, che celebrano l’artigianato e le antiche arti, la musica e le tradizioni del passato.

LITHUANIAN SONG AND DANCE FESTIVAL
Patrimonio orale e immateriale dell’umanità dell’UNESCO dal 2003
Massima espressione della cultura, delle tradizioni e dell’identità nazionale della Lituania, il Lithuanian Song and Dance Festival si tiene dal 1924 ogni quattro anni. La prossima edizione si svolgerà nel 2018, dal 30 giugno al 6 luglio, anno importante per il Paese che celebrerà anche il 100° anniversario della Prima Indipendenza. Sono oltre decine di migliaia i partecipanti, tra musicisti, cantanti, ballerini, artigiani e artisti, professionisti e non, di tutte le età. Il pubblico assiste a emozionanti performance di musica e danza tradizionale su larga scala, eseguite in diverse location della città di Vilnius, tra cui l’auditorium realizzato appositamente per il festival. E’ il momento migliore per scoprire le usanze delle diverse regioni etnografiche lituane, dalla cucina all’artigianato locale. Il festival celebra la tradizione musicale del Paese, in tutte le sue forme e stili, dalle più antiche canzoni popolari fino alle composizioni contemporanee.

ARTIGIANATO DELLE CROCI E IL SUO SIMBOLISMO
Patrimonio orale e immateriale dell’umanità dell’UNESCO dal 2001
L’artigianato delle croci in Lituania si riferisce alla tradizione radicata di realizzare croci e altari intagliati generalmente in legno di quercia. Le croci divennero il simbolo dell’identità religiosa e nazionale durante l’Impero Russo nel 19° secolo e il loro ruolo simbolico venne rafforzato durante il regime sovietico nonostante in quegli anni fossero bandite. Alte da uno a cinque metri, sono spesso adornate con piccoli tetti, decorazioni geometriche o floreali e talvolta da statue. Le croci possono essere ammirate sulle strade, all’ingresso dei villaggi, vicino ai monumenti o nei cimiteri. La maggiore concentrazione si trova presso la Collina delle Croci di Šiauliai, sito iconico del Paese dove sono conservate oltre 200.000 croci, portate da pellegrini di tutto il mondo a partire dal 1831.


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