Numerosi studi hanno dimostrato che l‘obesità giovanile è aumentata di dieci volte dagli anni ’70 e che social media, impegni scolastici, minore frequentazione di comunità e attività motoria libera e abitudini alimentari errate ne sono la principale causa.
Da qui l’idea di MATTEO SAINAGHI, CEO e Fondatore di GINNASTICA DINAMICA MILITARE ITALIANA 1978 di dare il via a un progetto dedicato alla GENERAZIONE Z.
10 APOSTOLI DELLO SPORT GIOVANILE: “per comunicare con i loro coetanei in modo efficace, raggiungendo quella motivazione che spesso sfugge a politica, federazioni sportive ed enti promozionali. Se parli a un quattordicenne devi tornare quattordicenne, un quattordicenne motivatore” commenta MATTEO SAINAGHI.
10 influencer molto noti su Tik Tok e Instagram, con una fanbase che varia dai 400.000 agli 8 milioni di follower, 5 ragazze e 5 ragazzi appartenenti alla GEN Z (18-23 anni) per diffondere un messaggio importante in chiave contemporanea: il fisico e la salute non si comprano ed è importante iniziare un percorso sin da giovani.
Non solo per la forma fisica fine a sé stessa: l’attività sportiva insegna la “socialità vera”, non quella dei social, quindi, insegnando a far parte di un gruppo in cui vengono stimolate l’autodeterminazione, la solidarietà, lo sviluppo delle relazioni positive, la spontaneità e la corresponsabilità di gruppo.
MA CHE COS’È GINNASTICA DINAMICA MILITARE ITALIANA?
60.000 iscritti e circa 500 centri in tutto lo stivale, è la società sportiva con più tesserati d’Italia e d’Europa, questi i numeri di GDMI o con il suo nome completo GINNASTICA DINAMICA MILITARE ITALIANA 1978, realtà che nasce nel 2013 da un’idea di Matteo Sainaghi e Mara Uggeri per ridare un nuovo volto al fitness. Il CONI, attraverso il C.S.I, ha certificato e promosso Ginnastica Dinamica Militare Italiana come disciplina sportiva, nonché riconosciuto a Matteo Sainaghi la titolarità esclusiva (certificata dal diploma ufficiale) di “maestro Gdm italiana”. Proprio per questo, la società svolge direttamente corsi di formazione tramite C.S.I. – Coni GDM Italiana.
“Vengo da uno sport come il rugby che mi ha insegnato tanto e dove il gruppo, il senso di appartenenza, la volontà e il sacrificio sono alla base della pratica sportiva e dell’allenamento, dove gli orpelli e i fattori esterni contano poco. Quando invece ho frequentato dei centri fitness per allenarmi, ho trovato una scarsissima volontà di mettersi seriamente in gioco unita a una continua delega delle proprie responsabilità come utente all’istruttore e alla struttura. Delegare la propria forma fisica e come far fare i compiti a qualcun altro, non può funzionare. commenta MATTEO SAINAGHI.
Da qui l’idea di creare un sistema di allenamento che ha alla base l’attività a corpo libero, in cui ogni esercizio non viene svolto con attrezzature di ultima generazione e all’interno di sale condizionate, ma in un ambiente che predilige solo ed esclusivamente il fattore allenante, atto a migliorare una forma fisica reale, pura e concreta.
CHI SONO I PROTAGONISTI DEL PROGETTO DEDICATO ALLA GEN Z E COME SI STA SVILUPPANDO?
Ramsk, Federico Zingaro, Martina Pontillo, Frankie Hulmes, Martina Rossi, Weshmeli, Gionnyy, Er Gennaro e Sofia De Rosa: a differenza dei classici testimonial che promuovono prodotti per un ritorno economico, questi giovani atleti sono stati messi e si metteranno alla prova per un lungo periodo con allenamenti intensi. L’obiettivo è ambizioso: provenienti da diversi mondi come quello della moda, del travel, del beauty e dello sport in modo che ogni follower possa identificarsi in almeno uno di loro, stanno seguendo un programma di allenamento rivolto al cambiamento radicale delle loro abitudini.
Qui i video dei loro primi allenamenti https://www.tiktok.com/@gdm.italiana/
MA COME STANNO REAGENDO GLI INFLUECER COINVOLTI, COME STA REAGENDO LA LORO FANBASE E QUAL È IL LORO PROGRAMMA DI ALLENAMENTO?
“L’esperienza, inizialmente accolta con curiosità e non poco timore, ha generato successivamente entusiasmo e motivazione che sta crescendo man mano. Con l’ironia tipica della GEN Z, ma non troppa perché poi sono flessioni per tutti. Stanno apprezzando la sfida di lavorare insieme per un obiettivo comune, riscontrando un impatto positivo sul loro stile di vita” commenta MATTEO SAINAGHI.
Come hanno reagito all’iniziativa i loro follower? I primi feedback sono molto positivi e restituiscono un dato aggregato già molto interessante: +102 mln di visualizzazioni complessive, + 8,9 milioni di like, +243k di interazioni con un engagement rate medio del 9,05%.
Molto interessante è anche il dato sull’età di chi ha interagito con i loro contenuti: il 22,3% sono tra un’età compresa tra i 13 e 17 anni, il 48,8% trai 18 e i 24 anni e il 17,2% tra i 24 e i 34 anni.
Che tipo di allenamento stanno seguendo? Un allenamento che si basa sui tre principi fondamentali di GDMI:
PRIMO PRINCIPIO
Le esercitazioni sono sempre condotte in assetto antigravitario con totale assenza di marchingegni carichi in contro resistenza. Allenarsi con macchinari annulla la posizione del corpo in assetto antigravitario, la forza messa nell’esercizio per contrastare la resistenza non passa per tutte le articolazioni del corpo scaricandosi sui piedi. La conseguenza sarà un adattamento muscolo attivo del corpo che viene protocollato dal cervello come necessario e che porterà all’ipertonia ma non all’armonia e funzionalità fisiologica.
SECONDO PRINCIPIO
Totale mancanza di comfort e, quindi, attività svolta a creare un processo adattivo importante permanente e progressivo di carattere educativo culturale fisico motorio alla propria capacità corporale di adempiere a richieste spazio-temporali in stretta relazione con le dimensioni e le pertinenze a disposizione in ambiente.
Le esercitazioni proposte vengono date in forma di comando, un metodo atto a forzare con una giusta dose di autorevolezza per forzare le barriere resistenti psico-culturali che sono alla base dei processi di adattamento alla sedentarietà e alla disapplicazione fisico sportiva.
TERZO PRINCIPIO
Totale assenza di competizione, intesa come esaltazione del primo in classifica, del singolo o del fenomeno eventuale. Chi si ferma o resta indietro incrementa il tempo di allenamento del gruppo. L’impegno del gruppo a ripetere tutti insieme l’esercizio non fatto dal singolo, serve a creare coesione secondo una metodologia scientifica comprovata.
“Con il progetto intrapreso con questi ragazzi spero davvero di riuscire ad invertire un trend e portare questi ragazzi a cambiare in positivo la loro attitudine: posso portarli sull’Everest, ma con le loro gambe. Magari li trasformerò anche in istruttori di GDMI!” conclude MATTEO SAINAGHI.