Le fotografie dei nostri momenti più belli e i link divertenti scambiati con gli amici, ma anche contatti telefonici ed e-mail, indirizzi e l’accesso diretto ai nostri conti correnti: è da qualche anno ormai, da quando i nostri cellulari si sono fatti sempre più smart, che siamo portati a pensarli quasi come se fossero delle fortezze.
“Crediamo di avere un tesoretto con i nostri social media e i nostri contatti, pensandoci al sicuro grazie a pin, riconoscimenti facciali e vocali…ma in realtà una mattina ti puoi svegliare e trovare il tuo profilo Whatsapp bloccato o, peggio ancora, non trovare più niente. Ovviamente esistono cose molto più gravi nella vita, ma è importante sapere che potenzialmente tutti corriamo questo pericolo. È proprio per questo che condivido la mia storia: non solo per denunciare quello che mi è successo, ma soprattutto per fare in modo che l’attenzione su questi temi rimanga sempre alta, che si tenga a mente che siamo tutti estremamente vulnerabili dal punto di vista digitale e che questo potrebbe portare a diversi danni economici, d’immagine e morali”.
La “Signora degli Orologi” GIORGIA MONDANI, esperta e Consulente Orologi di Lusso, Ambassador, autrice e Membro GPHG (Grand Prix d’Horlogerie de Geneve) con oltre 500.000 follower sui social, condivide la sua esperienza parlando dei recenti blocchi ripetuti su WhatsApp, avvenuti senza una giustificazione chiara o tentativi di accesso anomali visibili, e dopo le minacce di un hacker, ricevute via whatsapp, mail ed sms, di vedersi bloccare anche la pagina Instagram. Problema ora risolto – spera – definitivamente e minacce rientrate.
“Oggi WhatsApp non è solo un alleato delle comunicazioni di piacere, ma un vero e proprio strumento di lavoro molto valido, specialmente nel mio settore”.
Cofondatrice di MONDANI WEB, network che offre vantaggi e garanzie a commercianti di orologi di lusso e da collezione, con il numero vittima dei molteplici blocchi, Giorgia Mondani gestisce su WhatsApp diversi gruppi di cui fanno parte centinaia di membri: gruppi chiusi in cui è possibile entrare solo dopo essere stati accettati nel network (a cui è possibile accedere facendo richiesta e dimostrando l’attendibilità della propria attività grazie a elementi come la garanzia data da due vouch già presenti nel gruppo e la propria presenza e attività digitale), spazi riservati in cui possono pubblicare annunci e fare affari tra di loro, scambiandosi opinioni, conoscenze e curiosità, o anche solo chiacchierare tra di loro.
“A differenza di altri gruppi simili, noi ci mettiamo il nome e la faccia per garantire la serietà dei nostri commercianti. E laddove si dovesse verificare un problema all’interno di questi gruppi noi cerchiamo sempre di risolvere il caso, addirittura offrendo una consulenza legale gratuita. Ovviamente, bloccandomi WhatsApp, mi hanno tolto l’accesso e il controllo a quello che è il core business della mia attività”.
Un blocco, a cui sono seguiti diversi tentativi di estorsione da parte dell’hacker, che chiedeva a Giorgia Mondani il pagamento di una sorta di “riscatto” per poter sbloccare WhatsApp, e conseguenti minacce, quindi, che hanno portato a danni di diverso tipo: “economici perché, a causa del blocco, per quasi due mesi io sono stata impossibilitata ad accedere ai miei contatti presenti su WhatsApp. Contatti con cui parlavo quotidianamente e con cui ho perso lo storico delle conversazioni, oltre che alle fatture, fatture pro forma, richieste di pagamento alla mia società che venivano mandate mezzo WhatsApp. Ma anche i nuovi lead e le richieste per entrare nel network in attesa di verifica di autenticità a cui non sono più riuscita a risalire oltre che, ovviamente, al danno di immagine incredibile che ha portato i membri dei gruppi a pensare che questo problema sul mio profilo WhatsApp potesse intaccare il mio network. Sono circolate voci che mettevano in discussione la sicurezza di questo metodo di fare affari, con conseguente perdita di clienti e non ingresso di nuovi. Per due mesi non è arrivata una richiesta ma ora, per fortuna, la situazione si è normalizzata anche da quel punto di vista”.
Ma anche – e soprattutto – danni morali: “la cosa peggiore è stata proprio questa. Mi sono sentita violata nella mia vita digitale, colpita nella parte più emotiva e familiare legata a WhatsApp, usato per le comunicazioni legate ai propri figli e alle loro attività, con i propri familiari, per le videochiamate con gli affetti lontani…notti insonne a chiedermi se il giorno dopo avrei avuto ancora Instagram (visto che l’hacker minacciava di farmi bloccare anche quello, con WhatsApp già inutilizzabile), oppure cosa mi avrebbero bannato, chiedendomi se sarebbero andati a vedere le foto dei miei figli sul mio WhatsApp”.
“In relazione a questi gravissimi episodi subiti ho appositamente provveduto a presentare denuncia/querela dinanzi alla competente Procura della Repubblica, incaricando, conseguentemente, il penalista Avvocato Fabio La Mattina del Foro di Genova quale difensore di fiducia” – conclude Giorgia Mondani.