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Si può ancora essere galanti?

Esce in libreria venerdì 7 febbraio alle porte di San Valentino per Marietti1820 l’ultima opera di Jennifer Tamas  Si può ancora essere galanti? un viaggio attraverso i secoli che esplora il significato della galanteria e il suo ruolo nella società contemporanea. Nel suo saggio illuminante, Tamas decostruisce stereotipi e luoghi comuni legati alla galanteria, rivelandone le radici storiche, culturali e politiche. Partendo dal XVII secolo, l’autrice guida il lettore in un’analisi che intreccia il passato con il presente, offrendo riflessioni sul consenso, la fluidità di genere e la conversazione come strumento di emancipazione.

Attraverso un linguaggio accessibile e ricco di spunti accademici, Tamas invita a riflettere sul delicato equilibrio tra tradizione e modernità, toccando temi di attualità come il movimento #MeToo, le dinamiche di potere e la trasformazione dei rapporti interpersonali fino alle app di incontri. L’opera offre una prospettiva fresca e provocatoria, ponendo domande cruciali: la galanteria è un residuo di un passato retrogrado o una possibile chiave per una nuova forma di civiltà relazionale?

«Se da una prospettiva femminista gli uomini devono imparare a decostruirsi, è interessante notare come, a seconda dei punti di vista adottati, la galanteria sia ancora usata come deterrente o come spalla. In ogni caso si presta a tutti i possibili fraintendimenti e funge piuttosto da «rivelatore», portando alla luce i paradossi che ci attraversano».

Jennifer Tamas invita i lettori a esplorare come la galanteria possa rappresentare un terreno di confronto tra passato e presente: «Residuo di una ‘mitologia francese’ o vero e proprio feticcio culturale, in realtà la galanteria fu complessa e prima di tutto politica: a partire dalla sua comparsa, ha riconfigurato i rapporti di genere e di potere». L’autrice non esita a sollevare questioni spinose, sottolineando il legame tra questa pratica sociale e le sfide contemporanee. «Tornare alle origini – osserva Tamas – permette di ricordarsi che se i costumi si sono evoluti grazie alle donne, nondimeno le battaglie di queste ultime furono strumentalizzate, se non occultate».

Inoltre, il libro offre uno sguardo critico sulla modernità «pur rifiutando di richiamarsi a essa, sostenitrici e difensori della nuova ‘civiltà sessuale’ si ricollegano all’ideale galante quando esaltano quello che Manon Garcia definì una ‘conversazione tra i sessi’ sognando di abolire i rapporti di dominio e gli abusi di potere».

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