Grandi novità nel mondo delle strutture ricettive e degli affitti brevi: con la conversione in legge del D.L. 145/2023, è stata introdotta una norma che introduce il Codice Identificativo Nazionale (CIN), un codice con cui tutte le strutture ricettive turistiche e gli immobili destinati a locazioni brevi per finalità turistiche devono essere identificati per la promozione e la pubblicità dell’offerta di ospitalità. Tutte le strutture ricettive e le attività di locazione breve e turistica in Italia devono quindi richiedere il CIN per continuare a operare sul mercato, un requisito essenziale e obbligatorio per tutti, senza eccezioni.
A tal proposito, Bed-and-Breakfast.it, riconosciuto come il principale operatore italiano nel settore delle piattaforme di viaggio, lancia un allarme sull’importanza di adempiere a questo importante iter burocratico.
Da quando è stata aperta la piattaforma nazionale istituita dal Ministero del Turismo, infatti, è stato registrato un tasso di adesione sorprendentemente basso: solo il 13,73% delle strutture ha completato la richiesta del CIN, nonostante l’obbligo imminente e le sanzioni previste. Nel corso degli ultimi mesi la piattaforma ministeriale per il rilascio del CIN è stata progressivamente aperta a tutte le regioni italiane, con la Puglia come regione-pilota. Oggi, tutte le regioni sono operative, ma i dati evidenziano un ritardo critico: su circa 500.000 strutture ricettive, solo una piccola percentuale ha adempiuto a questo obbligo normativo nella fase di sperimentazione.
Rischio di sanzioni e chiusura per migliaia di strutture
Il CIN dovrà essere esposto chiaramente all’esterno degli immobili e sulle piattaforme OTA, come Bed-and-Breakfast.it, entro il sessantesimo giorno successivo alla pubblicazione, avvenuta il 3 settembre 2024, nella Gazzetta Ufficiale dell’Avviso attestante l’entrata in funzione della Banca Dati Strutture Ricettive (BDSR) su scala nazionale. In caso contrario, le sanzioni per le strutture possono variare da 800 a 8.000 euro, mentre le piattaforme rischiano multe da 500 a 5.000 euro per ogni struttura non conforme. Per evitare questi rischi, tutte le strutture devono procedere con la richiesta del codice sulla Banca Dati delle Strutture Ricettive.
Anche se le richieste dovessero raddoppiare, triplicare o quadruplicare nei prossimi due mesi, con l’attuale tasso di adesione, più della metà delle strutture rischia di non essere in regola entro la scadenza prevista, con conseguente sospensione dalle piattaforme online.
Alla luce di questa situazione, Giambattista Scivoletto, founder di Bed-and-Breakfast.it fa un appello urgente: “È fondamentale che tutte le strutture ricettive siano informate dell’obbligo di richiedere il CIN e lo facciano quanto prima. I rischi di non conformità sono altissimi, e la mancanza del codice potrebbe comportare gravi perdite economiche e la sospensione dalle piattaforme di prenotazione online. Invitiamo tutti a non aspettare l’ultimo momento per adeguarsi a questa normativa fondamentale.”
Come Richiedere il CIN: alcuni accorgimenti da tenere a mente
Il processo per ottenere il CIN è semplice e può richiedere solo cinque minuti se tutti i documenti e i dati sono pronti. Tuttavia, per completare la procedura, è fondamentale che le strutture siano in regola con le norme regionali e siano censite nei database della propria Regione. Per questo motivo, è necessario accreditarsi presso la propria Regione, se non lo si è ancora fatto.
Cosa serve per richiedere il CIN?
Bisogna avere Spid o CIE (Carta Identità Elettronica) ed essere in possesso dei dati catastali dell’immobile in cui si opera. Gli Affitti Brevi devono essere in regola con estintori e rilevatori di gas. Sono, invece, esonerati dall’obbligatoria installazione dei dispositivi di rilevazione di gas combustibili e di monossido di carbonio i locatori di unità immobiliari non dotate di impianto a gas e rispetto alle quali sia escluso, con certezza, il rischio di rilasci incontrollati di gas combustibili o di formazione di monossido di carbonio. Per altre strutture ricettive (B&B, Affittacamere, Case Vacanza) la legislazione antincendio è “incerta”; consigliamo comunque di controllare cosa preveda la propria legge regionale o di adeguarsi comunque alle stesse regole delle locazioni turistiche / brevi.
Altre informazioni
Le nuove attività non potranno semplicemente registrarsi sulla piattaforma nazionale del ministero e ottenere il CIN. Ci dovrà essere sempre e comunque un passaggio “regionale”. Quindi, qualora non siate ancora una struttura regolarmente registrata, vi consigliamo di farlo subito sul sito della vostra regione e solo dopo potrete richiedere il CIN.
Le segnalazioni di dati errati o mancanti sono parecchie. In questo caso la correzione non è automatica. Bisogna aprire una segnalazione sulla piattaforma nazionale, che arriverà alla regione di competenza, e la regione di competenza avrà 30 giorni per rispondere. Verrà comunque emesso un CIN provvisorio che potrà essere poi comunque revocato dalla regione in caso i controlli fallissero.
Molte strutture sono bloccate alla richiesta di Codice Ateco. Tali codici vengono attribuiti solo a strutture con partita Iva. Se non avete la partita IVA, scegliete “Assente” dal menù a tendina.
Le Locazioni Turistiche/Brevi devono autocertificare di essere in regola con estintori e rilevatori di gas: tale obbligo è in vigore da dicembre 2023, come previsto dal decreto-legge 18 ottobre 2023 n. 145, art. 13-ter.
Per le Regioni Lazio e Campania sono necessarie alcune operazioni intermedie. Le strutture del Lazio devono fare prima il passaggio dal sistema Radar a Ross 1000; mentre per le strutture della Campania è necessario integrare alcuni dati mancanti sul sito regionale.