“Coltivare la terra, accogliere le persone, costruire comunità”: sono questi i pilastri di “Raccogli ciò che curi”, un progetto dell’associazione Sine Modo Aps di Tribano (Padova) che unisce, con la cura collettiva di un orto sociale, l’agroecologia e la salvaguardia dell’ambiente, l’accoglienza e la cura di persone fragili ed emarginate e l’idea di coinvolgere tutta la comunità.
Un progetto agro-sociale sostenuto dai fondi 8xmille di Unione Buddhista Italiana.
Sine Modo da anni accoglie in particolare uomini maggiorenni con differenti storie di fragilità: “Sono spesso persone con gravi difficoltà economiche – spiega il presidente Fabio Beraldin – senza casa, né lavoro né riferimenti, persone senza un’etichetta, per cui non esistono politiche sociali. Da noi trova casa chi si è perso, chi ha sbagliato e ha pagato per i propri errori, chi è stato maltrattato, chi dorme per strada. Tutti hanno un progetto personalizzato”.
L’orto sociale è limitrofo alla casa di accoglienza di Sine Modo, nel Comune di Tribano, nella bassa padovana non lontano da Monselice: un contesto rurale e comunitario che può ospitare fino a 15 persone e che possiede quattro ettari di terreno dedicati alla coltivazione orticola con metodi sostenibili, oltre a un laboratorio per la lavorazione del legno. L’appezzamento è diviso tra l’orto, una zona per le piante officinali, un frutteto e uno spazio dedicato a una piccola fattoria sociale con animali: un modo per riscoprire le tradizioni contadine e promuovere la biodiversità.
Sine Modo parte sempre dal principio che le persone, qualsiasi sia la loro storia, sono sempre una risorsa. “L’orto di comunità è un simbolo di rinascita, aperto a tutti – racconta Beraldin – ospiti della casa seguiti da un tutor agricolo, persone in difficoltà segnalate dai servizi sociali che traggono beneficio dal contatto con la natura, ma anche chi vive sul territorio”. Sine Modo ha infatti deciso di condividere l’orto con tutta la comunità: con chi magari ha problemi economici o semplicemente non ha un proprio orto e può così coltivare un pezzo di terra, portando a casa i frutti del proprio lavoro.
Il progetto Raccogli ciò che curi è realizzato grazie all’8xmille di Unione Buddhista Italiana.
L’Unione Buddhista Italiana sostiene dal 2017 progetti umanitari e sociali in Italia e all’estero grazie ai fondi 8xmille. Lo fa in collaborazione con il Terzo Settore di tutta Italia, prediligendo le piccole realtà sul territorio che sviluppano progetti concreti rivolti alle categorie più fragili della popolazione e per l’affermazione dei diritti umani. Rispetto dell’ambiente e sviluppo di una cultura della sostenibilità umana, sociale ed economica sono gli ambiti in cui vengono scelti i progetti da sostenere.
I progetti sostenuti nel 2023 sono raccolti nella nuova edizione dell’Impact Report, il Rapporto di Sostenibilità e Impatto che Etisos Foundation realizza e certifica per l’Unione Buddhista Italiana per valutare l’impatto dei progetti umanitari e degli interventi per le emergenze finanziati con l’8xmille. Stilato sulla base degli indicatori dell’Agenda 2030 dell’ONU per lo Sviluppo Sostenibile che prevede un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità, il Report è un importante strumento di analisi e, insieme, una garanzia di trasparenza. Unione Buddhista Italiana è l’unica confessione religiosa in Italia a stilare un Rapporto di sostenibilità e impatto. Disponibile sul sito:
https://unionebuddhistaitaliana.it/wp-content/uploads/2024/04/ImpactReportUBI2023-3.pdf
Come funziona l’8xmille? Attraverso la dichiarazione dei redditi, è possibile destinare l’8xmille a una confessione religiosa o allo Stato. Non è una tassa in più, ma una quota già inclusa nel totale dei redditi IRPEF: in mancanza della firma che esprime una preferenza, il totale delle quote non espresse va ripartito in proporzione alle preferenze di chi invece ha firmato. Firmare per l’8xmille significa dunque esprimere la propria scelta e un proprio diritto.