Forse, quello incarnato da Maria Paola Chiesi è davvero il profilo che dovremmo auspicarci per le figure manageriali all’interno delle aziende nel futuro prossimo. O forse, come sembra lei stessa suggerire col senso di urgenza trasmesso dalle proprie azioni, è l’unico possibile.
A lungo direttrice del dipartimento di Shared Value & Sustainability (SV&S) di Chiesi Farmaceutici S.p.A., che ha il compito di misurare costantemente e quantificare gli impatti dell’azienda sull’ambiente e la società, individuare e attuare piani di miglioramento integrati e rendicontare la performance ambientale e sociale, oggi Vicepresidente del Gruppo, nel maggio del 2020 ha assunto la presidenza del Consorzio Forestale KilometroVerdeParma, costituito con l’ambizioso obiettivo di creare boschi permanenti in tutto il territorio di Parma e provincia, laddove ci siano terreni, pubblici o privati, liberi e disponibili. Non si tratta solo di piantare alberi ma di “diventare agenti del cambiamento”, promuovendo la responsabilità collettiva, la condivisione del problema e delle sue soluzioni, l’opportunità di fare rete e di mettere insieme realtà diverse, superando la frammentazione tipica delle (quasi sempre) fallimentari avventure solitarie.
Maria Paola Chiesi, donna sposata e madre di tre figli, ha sfruttato un pragmatico imprinting imprenditoriale per dare concretezza al progetto del Consorzio Forestale KilometroVerdeParma, attualmente capace di aggregare 110 aderenti, tra soci ordinari (proprietari o possessori dei terreni, tutti collocati nel territorio parmense, destinati a piantagione) e soci sostenitori (che supportano il progetto senza effettuare attività di piantagione).
Se i risultati dell’iniziativa, coinvolta dalla direzione generale Ambiente della Commissione Europea nel progetto MapMyTree, hanno superato ampiamente le aspettative nei primi tre anni di vita, l’orizzonte è quello di un ulteriore sviluppo, che punta alla messa a dimora di almeno 100mila tra alberi e arbusti entro il 2025. È una donna d’azienda con un quadro chiarissimo della gravità dell’emergenza climatica e dei benefici della forestazione urbana, consapevole del fatto che per tutelare il pianeta bisogna partire dalle basi e ripensare le città in un’ottica letteralmente green. In questo senso, Parma diventa un laboratorio particolarmente interessante, all’interno di un paese disseminato di centri cementificati, dove agire non è facile. Da stoccaggio e assorbimento dell’anidride carbonica fino all’abbattimento del particolato sottile, non si possono tuttavia negare i vantaggi di un sogno concretissimo, nato dalla convinzione che per cambiare le cose si debba pensare in grande. Perché le situazioni gravi richiedono visioni di lungo raggio, falcate in grado di superare ostacoli talmente radicati da essere tradizionalmente ritenuti insormontabili.
In un contesto di questo tipo, bisogna impegnarsi a diffondere cultura. Forse, essere madre ha avuto una qualche parte nell’idea di andare oltre il presente, investendo sulla dimensione educativa come modo per mettere gli occhi nel futuro. Studiato per coinvolgere il mondo della scuola parmense di ogni ordine e grado, il progetto WeTree del Consorzio mira a sensibilizzare e informare gli studenti sul valore del verde urbano e sull’importanza del rispetto della natura per formare cittadini più consapevoli. Nella speranza che questo contribuisca a creare gli imprenditori del futuro, capaci di trattare con rispetto l’ambiente.