Lei scrittrice, imprenditrice e acuta osservatrice. Lui, un uomo gentile e amante dei viaggi, con un altissimo senso del rispetto. Due persone forti e indipendenti, che si sono amate dal primo istante. Lo avevano capito tutti (tutti gli attenti osservatori alla Lady Whistledown) tranne i diretti interessati. Uno – allerta spoiler se non avete visto la terza stagione – ha girato il mondo in lungo e in largo, l’altra stava per accettare una proposta di matrimonio da un uomo cortese, per cui tuttavia non nutriva veri sentimenti d’amore. Ma perché Colin e Penelope hanno aspettato così tanto a dichiararsi il loro amore? Spesso, la paura del rifiuto – quando si tratta di frequentare qualcuno – può rivelarsi un vero e proprio blocco. Succede oggi anche ai Penelope e Colin 4.0 che provano a conoscersi attraverso il dating.
NON ASPETTARE TRE STAGIONI DELLA TUA VITA PER DICHIARARE IL TUO AMORE
Il rifiuto, è vero, intimorisce tutti. Il 95% degli utenti di Hinge – l’app di dating pensata per essere cancellata – lo teme, ma oggi la Gen Z sembra esserne particolarmente colpita. Oltre la metà (56%) ha dichiarato che la preoccupazione di essere respinti li ha addirittura trattenuti dal coltivare una possibile relazione.
La domanda sorge spontanea: cosa gli impedisce di inseguire ciò che vogliono quando si tratta della loro vita sentimentale? Secondo il D.A.T.E. (Data, advice, trend, expertise) Report di Hinge, che ha raccolto le risposte di 15.000 utenti a livello globale riguardo i più giovani e la ricerca dell’amore – i Gen Z evitano la comunicazione diretta per non sembrare o sdolcinati o troppo ansiosi. Si nascondono dunque dietro meme e battute, piuttosto che condividere sentimenti o intenzioni autentiche.
4 CONSIGLI DI HINGE PER SUPERARE LA PAURA DEL RIFIUTO
Moe Ari Brown, Hinge’s Love and Connection Expert, spiega in quattro passi come spostare l’attenzione dalla rimozione della paura e concentrarsi sui benefici come ad esempio, la creazione di un potenziale legame:
Chiarisci la tua definizione di rifiuto
Qualunque sia la tua narrazione sul rifiuto, è quella che racconterai a te stesso Per assicurarti che i tuoi pensieri interiori a riguardo siano positivi e comprensivi verso te stessa, devi sostituire eventuali pensieri dannosi con altri nuovi. Ad esempio, sostituisci “nessuno mi sceglie” con “ciò che è per me non mi sarà negato”.
Sii comprensiva con te stessa e non incolpare né te, né l’altra persona
Ripeti: “Non sono per tutti. La persona giusta sarà per me.” Meriti di incontrare una persona che ti scelga proprio come tu la scegli. Quando si vive un rifiuto, è più facile incolpare sé stessi che accettare di non avere alcun controllo su ciò che le persone fanno nella propria vita. Ricorda a te stesso che nessuno è responsabile del disallineamento dei desideri e che meriti reciprocità in tutte le tue relazioni.
Non affrontare le relazioni con delle aspettative. Invece, stabilisci degli standard
Se ti concentri solo su ciò che ti aspetti, ti distrai dalla situazione reale. Potresti aspettarti di essere rifiutato di nuovo, e non cogliere i segnali che dicono invece che piaci alla persona con cui stai uscendo. D’altra parte, se ti aspetti sempre che ogni persona con cui esci sia “quella giusta”, potresti non cogliere i segnali che indicano che questa persona non è compatibile con te. Avere degli standard ti aiuta a rimanere consapevole dei tuoi bisogni mentre conosci una persona in modo autentico, invece di concentrarti su come ti aspetti che sia quella persona.
Passa dal pensare “scegli me” all’essere “reciprocamente selettivi”
Spesso siamo condizionati a vedere il rifiuto in modo unidimensionale, il che significa che o sei tu a rifiutare o sei rifiutato. Consideralo invece come un processo co-creato o reciproco di valutazione della compatibilità. Quando stai conoscendo qualcuno e decidi di non andare avanti, stai facendo una scelta intenzionale per rispettare la soglia di conoscenza che hai di te stesso e di quale partner è meglio per te. Il rifiuto non è solo rifiuto; è anche una forma di protezione co-creata.