La nutrizione nella malattia renale cronica

Nell’Ospedale San Carlo di Milano, FLAVIS ha organizzato un evento dedicato alla sensibilizzazione sulla malattia renale cronica (MRC) e l’importanza della Terapia Dietetico Nutrizionale (TDN) nella sua gestione.

La TDN infatti gioca un ruolo fondamentale per aiutare il paziente a ritardare l’ingresso in dialisi e migliorarne la qualità di vita. Il laboratorio culinario organizzato anche grazie alla collaborazione dello chef Giovanni Rafaldini, ha mostrato ai presenti come combinando diversi alimenti aproteici, sia possibile preparare piatti ugualmente gustosi. Il gusto è un elemento incentivante per l’aderenza del paziente alla TDN ed è per questo importante che possa scegliere gli alimenti che ritiene più idonei alle proprie esigenze alimentari.

L’evento culinario è stato caratterizzato anche da un approfondimento scientifico dell’equipe medica che segue i pazienti nefropatici in terapia conservativa: il Prof. Mario Cozzolino, Direttore SC Nefrologia e Dialisi ASST Santi Paolo e Carlo di Milano, la Dott.ssa Margherita Vischi, centro Nefrologia ASST Santi Paolo e Carlo e le Dott.sse Benedetta Moreschi, Cristina Zanoni e Paola Lanzi, Centro Dietologia ASST Santi Paolo e Carlo, i quali hanno approfondito i diversi aspetti della malattia renale cronica e in particolar modo l’importanza dell’aderenza alla terapia per ritardare l’ingresso del paziente in dialisi.

L’aspetto nutrizionale – afferma il Prof. Mario Cozzolino – ha rilevanza critica nel percorso educazionale e di cura del paziente nefropatico tanto che anche le linee guida nazionali ed internazionali confermano la Terapia Dietetico-Nutrizionale (TDN) come parte integrante del trattamento da offrire ai nostri pazienti cronici. Il suo obiettivo non è solo di preservare la funzione renale residua, rallentando la progressione della malattia renale verso l’uremia, ma anche e soprattutto di meglio controllare i sintomi uremici e di mantenere uno stato nutrizionale adeguato. In questo modo i pazienti stanno meglio e giungono al trattamento sostitutivo più tardi e in condizioni cliniche e nutrizionali migliori, con vantaggi anche economici di risparmio sulla spesa sanitaria”.

La malattia renale cronica (MRC) colpisce 850 milioni* di persone nel mondo, più del 10% della popolazione, e quasi 4,5 milioni di individui in Italia. Di questi oltre 1 milione si trova negli stadi avanzati che precedono l’inizio della dialisi e ogni anno oltre 7.300 nuovi pazienti iniziano la dialisi in Italia. Questi numeri sono in continuo aumento per l’invecchiamento della popolazione e l’aumento di diverse patologie, come diabete, ipertensione e obesità, che possono causare la comparsa o il peggioramento della MRC.

L’importanza dell’aderenza del paziente allo schema dietetico nutrizionale
I programmi di terapia conservativa, di cui la TDN è parte essenziale, possono migliorare la qualità della vita del paziente, ma anche ridurre i costi di assistenza sanitaria[1].

Per questo è importante che ogni paziente sia nella condizione di avere accesso ad una quantità di prodotti alimentari aproteici congrua, che gli permetta di rispettare le indicazioni della TDN. Allo stesso tempo, sempre al fine di sostenerne l’aderenza terapeutica è importante che il paziente abbia a disposizione tutta la gamma di alimenti aproteici oggi disponibili, comprese le categorie più innovative, così da diversificare il più possibile una dieta altrimenti molto onerosa per la ripetitività di pasti realizzati a partire da alimenti poco vari.

*Fonte: Fondazione Italiana del Rene

[1] Cupisti A et al., Nutritional treatment of advanced CKD: twenty consensus statements, Journal of Nephrology, 2018, 31(4), pp 457-473.


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