Con l’intelligenza artificiale il lavoro è un’altra cosa

La rivoluzione dell’intelligenza artificiale sta cambiando il mondo del lavoro. Secondo il World Economic Forum (The Future of Jobs Report), l’AI sostituirà 85 milioni di posti di lavoro in tutto il mondo entro il 2025. Allo stesso tempo, però, ne creerà 97 milioni di nuovi.
Per dei lavoratori che dovranno cambiare occupazione, però, ce ne sono molti altri che troveranno un futuro professionale utilizzando gli strumenti dell’AI. Fòrema, ente di formazione e consulenza del sistema confindustriale veneto, propone in collaborazione con SMACT Competence Center un progetto pilota, rivolto all’élite dell’imprenditoria, una sorta di masterclass per i pionieri della trasformazione industriale 5.0. È nato così un ciclo di sei incontri, al quale parteciperanno una trentina di selezionati manager e imprenditori. Tra questi, tre sono stati realizzati in partnership con il Competence Center.
«Oggi l’intelligenza artificiale si sta affermando come elemento di forte discontinuità, non solo richiedendo nuove competenze ai lavoratori ma anche alle imprese il cui modo di lavorare dovrà evolvere per consentire di mantenere la competitività della propria organizzazione» spiega Matteo Faggin, direttore generale di SMACT. «Per cogliere tutte le opportunità offerte da questa tecnologia è necessaria innanzitutto una visione strategica: le imprese sono chiamate ad avviare processi di trasformazione digitale su misura, investire sulle competenze delle risorse, scegliere infrastrutture tecnologiche cui affidare i propri dati e promuovere una cultura orientata all’innovazione. In questo senso diventa cruciale il ruolo dei Competence Center e degli enti di formazione, capaci di accompagnare le imprese in questo percorso fornendo loro tutti gli strumenti necessari».
«Il nostro obiettivo è formare una nuova classe dirigente tra gli imprenditori, capace di sviluppare le fabbriche e cambiarne i processi produttivi grazie alle migliori tecnologie digitali applicate in ottica di sostenibilità energetica», dichiara Matteo Sinigaglia, direttore generale di Fòrema. «Proponiamo agli imprenditori illuminati di integrare le tecnologie più avanzate. Devono diventare gli architetti della trasformazione nella loro organizzazione, assicurando una transizione fluida ed efficace verso modelli di business innovativi e sostenibili. Il tutto con l’impatto energetico e tecnologico sotto la lente».
Il  15 maggio, c’è stato l’incontro dal tema “Creare valore aziendale con l’intelligenza artificiale: metodi e tecniche” nel quale dopo un’introduzione all’intelligenza artificiale c’è stata una overview delle tecnologie disponibili nei vari settori come automazione dei processi (come l’AI può migliorare l’efficienza operativa e ridurre i costi attraverso l’automazione di compiti ripetitivi), analisi dei dati avanzata (utilizzo di algoritmi di machine learning per estrarre insight significativi dai dati e prendere decisioni informate) e personalizzazione e raccomandazioni (come l’AI può migliorare l’esperienza dell’utente attraverso la personalizzazione dei servizi e la fornitura di raccomandazioni su misura).
Si replica il 5 giugno (dalle ore 14.00 alle 18.00) con l’incontro “Da AI generativa a chatbot aziendale”, nel quale si parlerà di prompt engineering, della creazione di un chatbot aziendale e dei casi studio reali e loro applicazioni nelle PMI. I relatori saranno Giuseppe Serra (AILAB – Università di Udine) e Chiara Masiero (Statwolf). Da evidenziare che il corso prevede anche un altro incontro, l’11 luglio, per disegnare la roadmap per l’introduzione dell’AI in azienda con a seguire un workshop per la generazione di idee e la definizione della roadmap. In questo caso il relatore sarà Andrea Albarelli (Università Cà Foscari – Strategy Innovation); l’evento sarà condotto da Francesca Rossetto di Fòrema ed Anna Garofolin di SMACT.


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