Fabriano torna protagonista del restauro conservativo della carta. La Fondazione Fedrigoni Fabriano promuove infatti per il secondo anno l’evento “Fabriano fra storia e innovazione”, all’interno del quale si terrà il convegno “L’impiego della carta orientale nel restauro dei manufatti occidentali. A Fabriano tradizioni e tecniche a confronto”. Aperto al pubblico su prenotazione, il summit si svolgerà mercoledì 22 maggio dalle ore 16.30 nel Complesso delle Cartiere Miliani Fabriano (Sala Forme del Deposito dei Beni Storici Cartari).
Il convegno, realizzato in collaborazione con Fedrigoni Group e Stefania Zeppieri (Conservazione e restauro di beni librari archivistici, opere d’arte su carta e manufatti affini), sarà l’occasione per approfondire a Fabriano, patria della carta occidentale, la conoscenza delle diverse tradizioni delle carte orientali e aprire un dibattito scientifico sul loro impiego nel restauro dei manufatti occidentali antichi, moderni e contemporanei. L’utilizzo della carta giapponese (carta washi) e coreana (carta hanji) nel restauro di quella occidentale è infatti una pratica consolidata da decenni e questo si deve alla loro resistenza e altissima qualità, oltre che alla capacità di integrarsi in modo discreto con la superficie originale, preservando al contempo l’autenticità e l’estetica dell’opera d’arte o del documento storico.
La presentazione di importanti casi di studio consentirà di apprezzarne risultati e applicazioni, nonché di approfondire la storia e la tecnica della manifattura di queste carte, comprenderne meglio le materie prime e le tipologie oggi sul mercato, grazie alla partecipazione di alcuni tra i maggiori specialisti del settore. Dopo l’introduzione di Chiara Medioli, Presidente della Fondazione Fedrigoni Fabriano, il pomeriggio di studi sarà guidato dalla restauratrice Stefania Zeppieri, Responsabile del laboratorio di conservazione e restauro della Fondazione. Interverranno Marinita Stiglitz, Head of Paper Conservation della Bodleian Libraries, University of Oxford; Maria Vera Quattrini, Restauratrice Istituto Centrale per il Restauro (ICR) e Chiara Fornaciari da Passano, Responsabile Laboratorio restauro carta dei Musei Vaticani.
Saranno presenti anche Akiyama Nobushige, artista e produttore di carta giapponese, e Sandro Tiberi, artista e produttore di carta occidentale: la perizia dei due artisti e mastri cartai permetterà di mettere in luce le caratteristiche distintive della fabbricazione della carta a mano orientale giapponese e di quella occidentale, grazie all’allestimento di due postazioni, dotate di strumentazioni tradizionali, con cui le carte verranno realizzate dal vivo. Non a caso, al convegno seguirà – in autunno e sempre a Fabriano – un workshop sulle tecniche e i materiali tradizionali giapponesi per il restauro delle opere su carta, promosso dalla Fondazione e rivolto a restauratori professionisti e neolaureati.
Il convegno ha ottenuto il patrocinio del Comune di Fabriano, della Regione Marche, dell’Istituto di Cultura Giapponese e della Pia Università dei Cartai e il riconoscimento della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica delle Marche e dell’Istituto Centrale per il Restauro (ICR).
La Fondazione Fedrigoni Fabriano continua dunque la sua azione di recupero, conservazione e divulgazione della cultura e dei beni legati all’industria e alla tradizione della carta. Proprio un anno fa nasceva il “Laboratorio di conservazione e restauro della carta” grazie alla collaborazione con la restauratrice Stefania Zeppieri, dal 2022 Consigliere Scientifico della Fondazione: uno spazio all’interno del Complesso storico delle Cartiere fabrianesi che vuole essere punto di incontro e di riferimento tra le diverse competenze e sensibilità nel mondo della carta e della filigrana.
Il convegno di mercoledì – come sempre dedicato a restauratori, studenti, ma anche a tutti coloro che, a diverso titolo, operano nel campo della ricerca scientifica e della tutela, valorizzazione e promozione del nostro patrimonio culturale – conta di bissare il successo dell’evento dello scorso anno, molto più “moderno” ma altrettanto suggestivo, dedicato all’utilizzo dei nanomateriali nel restauro dei beni cartacei.