In un momento storico particolarmente delicato e di grandi cambiamenti climatici in corso, i giovani risultano essere la generazione più preoccupata in assoluto per gli effetti, anche a breve termine, che questi cambiamenti potranno portare. Calza a pennello, dunque, il titolo scelto per celebrare la Giornata Mondiale della Meteorologia che, come ogni anno a partire dal 1950, si festeggia il 23 marzo. L’Organizzazione Meteorologia Mondiale (OMM) ha proposto il tema “The future of weather, climate and Water across Generations” (Il futuro del meteo, del clima e dell’acqua attraverso le generazioni). Al centro di questa riflessione c’è proprio l’analisi della percezione che i giovani hanno sulla pericolosità e sull’emergenza dei cambiamenti climatici in atto e che stanno modificando profondamente la natura e la società. Uno studio riportato nei giorni scorsi da CBS News dal titolo “The Lancet Planetary Health”, che ha raccolto gli atteggiamenti nei confronti del cambiamento climatico di 10.000 persone in tutto il mondo di età compresa tra 16 e 25 anni, ha rivelato che il 59% della Gen Z e dei Millennial è molto o estremamente preoccupato per il cambiamento climatico. Ma non è tutto, il 67% si è dichiarato triste a causa del Global Warming, mentre il 45% ha affermato che i propri sentimenti riguardo al cambiamento climatico hanno influenzato negativamente la propria vita quotidiana. Analizzando lo stesso studio è emerso inoltre che più del 50% del campione ha riferito un sentimento di tristezza, ansia, impotenza e colpevolezza. Il 75% infine ha affermato di ritenere che il futuro potrà essere spaventoso e l’83% ha affermato di pensare che le persone non siano riuscite a prendersi cura del Pianeta.
Questi sentimenti, così diffusi tra le giovani generazioni, si ripercuotono anche nella la passione e nell’interesse che uomini e donne, indipendentemente dall’età, hanno nei confronti della meteorologia che studia i fenomeni atmosferici in evoluzione. Come riporta la CNN, ad esempio, da un sondaggio Pew Research Center è risultato che l’argomento più atteso dei notiziari, per il 70% di chi guarda la TV, sono le previsioni del tempo. Gli studi meteorologici diventano sempre più precisi e affidabili e, secondo The Washington Post, le start-up tecnologiche ambiscono a ottenere risultati sempre più attendibili investendo su nuove e sofisticate tecnologie. La precisione nelle previsioni può diventare un valido strumento anche per salvare vite umane. Prevedere, ad esempio, una tempesta con il giusto anticipo può salvare vite umane. I cambiamenti climatici che tanto preoccupano la popolazione mondiale non renderanno le previsioni meno accurate, anzi. Se è vero che parte della previsione del tempo è conoscere la storia meteorologica di un luogo, i cambiamenti in atto potrebbero rappresentare un problema. Sul portale del Massachusetts Institute of Technlogy, Kerry Emanuel, professore emerito di scienze atmosferiche proprio al MIT, ha dichiarato che “Questo non avverrà perché le moderne previsioni meteorologiche utilizzano metodi totalmente diversi rispetto al passato. È fondamentalmente un algoritmo per risolvere equazioni differenziali che governano il comportamento di fluidi, radiazioni, oceani, atmosfera, fisica delle nuvole e altro ancora. Il modello sta risolvendo equazioni fisiche che dovrebbero essere valide indipendentemente dal clima”.
Proprio con lo scopo di fornire informazioni sempre più chiare alle nuove generazioni e a tutti coloro che vogliono approfondire il tema, 3B Meteo ha organizzato “Diamo Luce alla Meteorologia”, una rassegna trasversale di eventi mirati alla sensibilizzazione della popolazione verso i cambiamenti climatici, che si svolgerà nelle città di Bergamo e Brescia in occasione della nomina a Capitali italiane della Cultura 2023, strettamente legata anche a “La città illuminata”. Come spiega Gaetano Genovese, meteorologo e responsabile degli eventi scientifici di 3B Meteo, “In un’epoca segnata dalla diffusione sempre maggiore delle fake news, specie in ambito meteo-climatico, riuscire a parlare alle nuove generazioni significa anche divulgare l’amore nei confronti di una materia tanto affascinante quanto complessa. 3B Meteo si augura di poter incontrare le nuove leve per la meteorologia di domani. È necessario formare i giovani studenti verso una materia che garantisce sbocchi lavorativi interessanti e immediati. Chi si avvicina allo studio di questa materia deve avere caratteristiche imprescindibili come la conoscenza della matematica, della fisica e della chimica, ma anche quella delle lingue straniere, l’informatica, le capacità analitiche e il problem solving”.
Il calendario degli eventi organizzati da 3B Meteo parte il 23 marzo da Brescia, presso la sede dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dove verrà celebrata la 73° Giornata Meteorologica Mondiale. L’evento si articolerà durante la mattinata, con le relazioni dei meteorologi di 3B Meteo Paolo Corazzon, Luca Pace e Gaetano Genovese e del prof. Giacomo Gerosa dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Tanti gli argomenti che si toccheranno: dalla comunicazione delle previsioni del tempo, a una panoramica del clima del passato, del presente e del futuro con focus sugli effetti che il cambiamento climatico potrebbe comportare nell’ambiente urbano, passando per la misurazione del carbon sink da parte delle foreste.
Il 24 marzo si bissa a Bergamo presso la sede di Via Caniana dell’Università degli Studi. Dalla collaborazione con il dipartimento di scienze economiche dell’ateneo, prenderà vita una conferenza che vedrà ancora una volta come relatori i meteorologi di 3B Meteo, il prof. Alessandro Fassò e la prof.ssa Annalisa Cristini. Si affronteranno le tematiche e le politiche riguardanti l’emergenza siccità sulle regioni settentrionali del Bel Paese, gli scenari climatici futuri in Pianura Padana, gli allevamenti intensivi e il ruolo della data science, passando per l’importante ruolo che la politica economica può attuare nella lotta ai cambiamenti climatici. Entrambi gli eventi saranno aperti al pubblico.