Caro vita: la stanza extra finisce su Airbnb

Il costo della vita in Italia è in aumento da quasi due anni, con il tasso di inflazione spesso oltre la doppia cifra. Secondo il Codacons, l’associazione dei consumatori, ogni famiglia nel 2023[1] dovrà affrontare spese extra fino a 2.400 Euro. Che fare? Mettere a disposizione saltuariamente una stanza in più della propria casa potrebbe essere un modo per attutire il problema, senza necessariamente darsi all’ospitalità a tempo pieno.

Vuoi che si tratti della stanza del figlio ormai all’università, oppure di una stanza fino ad oggi adibita a studio, in molte delle case delle famiglie c’è una camera extra. Alloggiare in una stanza può rappresentare un’opzione conveniente ed economica per chi viaggia in Italia, e al tempo stesso essere un’opportunità per le famiglie in un momento in cui avere un’entrata extra è più importante che mai. Nel 2022 sono stati oltre 110 milioni di Euro[2] i ricavi degli host italiani per l’affitto di stanze singole.

“Airbnb è stata fondata negli Stati Uniti durante la Grande Recessione nel 2008 da persone che usavano uno spazio nelle loro case per avere un guadagno extra. 15 anni dopo, diverse persone in tutta Italia stanno facendo la stessa cosa per far fronte al caro vita, alle rate del mutuo e a un’altra recessione economica”. Lo afferma Giacomo Trovato, Country Manager di Airbnb Italia. “L’host tipo condivide la casa solo per poche notti al mese, e 4 su 10 affermano che le entrate aggiuntive li aiutano ad affrontare le spese per la casa e il caro vita[3].”

Per chi non ha a disposizione un intero immobile o non si sente ancora pronto a condividerlo, mettere a disposizione una sola stanza potrebbe rendere le cose più facili. Per prima cosa, infatti, non c’è bisogno di avere una seconda proprietà per farlo. Inoltre, con un prezzo medio giornaliero di una stanzia di 68 Euro[4], ad un nuovo host potrebbe bastare affittare per meno di 3 giorni al mese per coprire le spese extra.

Inoltre, i nuovi host che scelgono questa formula non devono dire addio alle vacanze per ospitare. Nonostante i fine settimana, soprattutto festivi, rappresentino un buon momento per guadagnare, ci sono opportunità per gli host in qualsiasi momento dell’anno, dal momento che i viaggiatori sono diventati più flessibili grazie al lavoro da remoto e al lavoro ibrido. Infatti, i fine settimana non festivi hanno rappresentato quasi la metà dei 10 weekend più redditizi del primo e del secondo trimestre del 2022, periodo in cui gli host di tutto il mondo hanno guadagnato più di 2,2 miliardi di dollari[5].

I weekend non in prossimità di giorni festivi con più guadagni a livello globale nel primo e nel secondo trimestre 2022 sono stati:

25 e 26 giugno
11 e 12 giugno
2 e 3 aprile
9 e 10 aprile

Se da un lato le grandi città ricevono più prenotazioni in corrispondenza dei grandi eventi, dall’altro possono rivelarsi interessanti anche le città più piccole – Pisa, ad esempio, rientra nella top 10 delle città per prenotazione di stanze[6]. Osservando invece le destinazioni più di tendenza in base al numero di notti prenotate per soggiornare in stanze private, rientrano nella top 5:

Seriate, Lombardia
Mira, Veneto
Albignasego, Veneto
Praiano, Campagna
Vico Equense, Campania

* * *
[1] https://codacons.it/prezzi-codacons-nel-2023-si-andra-verso-stangata-da-2-435-euro-a-famiglia/

[2] Dati Airbnb. Guadagni degli host italiani per le stanze dall’1 ottobre 2021 al 30 settembre 2022.

[3] Airbnb Compact 2021: dati interni di Airbnb basati su un sondaggio condotto su oltre 4.000 host e ospiti Airbnb presenti in Italia tra il 1 giugno 2021 e il 31 dicembre 2021.

[4] Dati Airbnb. Prezzo medio per stanze private in Italia tra l’1 ottobre 2021 e il 30 settembre 2022.

[5] https://news.airbnb.com/last-years-top-earning-weekends-reveal-best-days-for-hosts-to-earn-in-2023/

[6] Dati Airbnb. Top 10 delle città per stanze prenotate nel periodo compreso tra l’1 ottobre 2021 e il 30 settembre 2022.


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