Governo: piovono soldi sull’agricoltura ma è ora di alzare gli standard

Con la Manovra approvata in via definitiva in Senato ammontano a quasi due miliardi i fondi che verranno dedicati all’agricoltura. Tra questi, anche centinaia di milioni di euro che finiranno per sostenere allevamenti intensivi, impianti di acquacoltura e industrie correlate all’uso di animali, come l’ippica.

Il testo – che ha escluso molti emendamenti dedicati agli animali d’affezione e la riduzione dell’IVA sulle spese veterinarie – ha inoltre confermato l’emendamento per l’estensione della caccia alla fauna selvatica, introducendo anche fondi per il fermo pesca fino a 30 milioni di euro per il 2023 e due milioni di euro per gli allevatori di bufale colpite da brucellosi e tubercolosi, senza alcuna menzione circa il benessere degli animali nell’utilizzo dei fondi.

A tutto ciò si aggiungono anche 75 milioni di euro all’anno per il 2023, 2024 e 2025 per l’innovazione in agricoltura – che comprende anche pesca e acquacoltura – e un totale di altri 20 milioni di euro nel triennio 2023-2024-2025 per le aziende del settore ittico, oltre ai crediti d’imposta per l’acquisto di benzina e gasolio e 100 milioni stanziati per la tutela e il sostegno delle filiere produttive.

Animal Law Italia, CIWF Italia, Essere Animali, LAV e LNDC – Animal Protection chiedono che questi ingenti fondi pubblici vengano utilizzati per alzare realmente gli standard di benessere animale, ad oggi purtroppo ancora troppo bassi nel nostro Paese, con misure mirate che vadano ad agire su quei punti evidenziati dalle associazioni per la protezione degli animali nel manifesto “Anche gli animali votano”, come – tra le altre – la transizione al cage free, l’introduzione di normative per quelle specie attualmente non protette da leggi specifiche, la cancellazione delle deroghe alla macellazione senza stordimento e l’attuazione del divieto di abbattimento dei pulcini maschi.

Nel 2023 la Commissione europea pubblicherà la proposta di revisione delle normative europee proprio in materia di benessere animale, divenute ormai obsolete e non adeguate allo stato della ricerca scientifica in tutta l’Unione. Proprio per questo, la Commissione prevede anche di inserire l’eliminazione progressiva dell’utilizzo delle gabbie nell’allevamento, una pratica che in Italia riguarda ancora oltre 40 milioni di animali, rimasti completamente scoperti da qualsiasi previsione di spesa nella Manovra.

Animal Law Italia, CIWF Italia, Essere Animali, LAV e LNDC – Animal Protection sottolineano come questa sia un’occasione persa e chiedono che parte dei fondi che il Governo italiano ha deciso di stanziare per il settore vengano utilizzati nel solco di quanto indicato dalle istituzioni europee e auspicato ormai anche da quegli operatori del settore che hanno già investito in una transizione cage free e in programmi concreti di innalzamento degli standard di benessere animale.

I fondi previsti dalla legge di bilancio – così come i fondi stanziati attraverso gli ecoschemi della PAC e vincolati anche al progetto di etichettatura sul benessere animale SQNBA – sono un’opportunità importante per attuare delle politiche in grado di far fare passi avanti concreti e tangibili al settore in Italia per tutte le specie allevate.

A tutto questo si aggiunge anche che il Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare di Francesco Lollobrigida ha beneficiato di un incremento dei fondi stanziati per il PNRR per l’attuazione del piano in agricoltura nei prossimi tre anni e di fondi aggiuntivi per assunzioni e promozioni: ci auguriamo che questi investimenti siano in grado di accelerare i tempi per il lavoro sui temi di benessere animale che non possono più essere considerati svincolati da quelle attività economiche che utilizzano gli animali per generare profitto.


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