Ristoranti contro la Fame, progetti di cooperazione per comunità vulnerabili

Ristoranti contro la Fame, la più grande mobilitazione nazionale che unisce buon cibo e solidarietà, sta riscuotendo grande successo con 132 ristoranti aderenti, tra cui una new entry di grande prestigio, l’AlpINN Ristorante di Brunico, frutto della collaborazione tra lo chef Fabio Curreli e lo chef stellato Norbert Niederkofler.

Fino al 31 dicembre, nei ristoranti e nelle pizzerie o paninoteche aderenti i clienti possono donare due euro scegliendo all’interno del menù il “piatto solidale”, 50 centesimi per la “pizza solidale” e altrettanti per ogni bottiglia d’acqua ordinata.

Sono già quattro i rirstoranti “supersolidali” ovvero quelli che hanno già superato il proprio obiettivo di raccolta fondi, secondo uno speciale ranking: La Serra dell’Hotel Le Agavi di Positano (gold), Lanterna Verde di Villa di Chiavenna e Il Pellicano di Porto Ercole (silver) e Gourmet Artifex di Brennero (bronze).

L’iniziativa, giunta alla sua VIII edizione, è un modo concreto per poter contribuire a combattere l’insicurezza alimentare, in Italia e nel mondo e, oggi, assume un valore ancor più importante, in considerazione della crisi alimentare globale che stiamo vivendo. Complice la pandemia, l’acuirsi di disuguaglianze socioeconomiche, la crisi climatica e i conflitti, come quello in Ucraina che ha contribuito ad un’escalation dei prezzi delle materie prime sui mercati internazionali, oggi la crisi alimentare globale rappresenta la grande emergenza del nostro tempo. Sono 828 milioni le persone in condizioni di insicurezza alimentare nel mondo, quasi 1 su 10 le persone povere in Italia[1], ben 1 su 4 quelle a rischio povertà[2].

Nonostante il contesto difficile che colpisce duramente anche il settore della ristorazione, gli chef di Ristoranti contro la Fame hanno risposto con impegno ed entusiasmo alla chiamata che li vedrà coinvolti fino a fine anno, in una grande gara di solidarietà, insieme ai propri clienti. Tra i partner d’eccezione, anche Michelin Italiana.

E quest’anno c’è una novità: la solidarietà prosegue anche dopo il 31 dicembre, grazie alle “Cene Supersolidali”, occasioni speciali di raccolta fondi che i ristoranti potranno organizzare, fino a marzo 2023, con obiettivi di raccolta fondi ambiziosi, per aiutare Azione contro la Fame ad espandere il suo progetto “Mai più fame: dall’emergenza all’autonomia”, da Milano ad altre città nel Sud Italia.

Il progetto, lanciato a Milano nel gennaio 2022, ha aiutato oltre 50 famiglie in condizioni di vulnerabilità e insicurezza alimentare a ricostruire la propria autonomia attraverso un percorso basato su: sostegno immediato alla spesa;  educazione alimentare; accompagnamento alla ricerca di occupazione. I risultati, presentati in un recente Report , sono molto incoraggianti e nel 2023 l’intervento sarà ampliato per raggiungere un numero maggiore di beneficiari.

“Con un pianeta che è, in realtà, in grado di produrre cibo a sufficienza per tutti, cure contro la malnutrizione infantile da tempo disponibili, efficaci e a basso costo, progetti di cooperazione in grado di realizzare l’autosufficienza delle comunità vulnerabili, siamo la prima generazione della storia che può eliminare la fame – ha dichiarato Simone Garroni, direttore generale di Azione contro la Fame – motivati dallo stesso nostro auspicio, anche i ristoranti e i partner dell’iniziativa sono pronti a lavorare al nostro fianco per dare cibo a chi non ce l’ha. Gli italiani, oggi, hanno un motivo in più per pranzare o cenare al ristorante o in pizzeria: la solidarietà. Recarsi in uno dei locali aderenti diventa non solo un’opportunità per dare cibo ed alimenti terapeutici ai bambini malnutriti nel Sud mondo ma anche un modo per consentire alle famiglie più vulnerabili del nostro Paese di sconfiggere la fame”.


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