Ufficio: buoni pasto dagli importi molte volte inadeguati, bar e locali spesso cari, inflazione e caro prezzi galoppanti. Se si aggiunge al quadro l’accresciuta attenzione verso una alimentazione sana ed equilibrata e la lotta allo spreco alimentare (secondo Coldiretti sono 31 i kg di cibo avanzato pro capite che finiscono nella spazzatura, pari a 31 miliardi di euro l’anno), la situazione si complica ulteriormente per le centinaia di migliaia di persone che, tra Milano e provincia, si calcola consumino il pranzo fuori casa.
Il rebus prova a risolverlo Planeat.eco, società benefit fondata da Nicola Lamberti (già fondatore di 7 Pixel e Trovaprezzi), partecipata da StarTip di Tamburi IP, Mercurio Holding e HB4.
La ricetta? Ricercare e scegliere le materie prime a “Km Vero” – riconoscendo il lavoro di fornitori e produttori – contenendo al contempo margini di guadagno della società per proporre ad aziende e lavoratori piatti freschi, vari e nutrizionalmente equilibrati a prezzi accessibili. L’obiettivo è di arrivare al maggior numero di utenti possibile per rendere significativo l’impatto dello sforzo ambientale e di food saving che l’azienda compie nei suoi processi.
Ecco quindi partire, a Milano, Monza, Pavia e rispettive province l’offerta di piatti freschi – realizzati entro le 18 ore precedenti – confezionati e consegnati da Planeat a grandi aziende, studi professionali o piccoli gruppi di colleghi, in ottica zero waste. La sfida di Planeat è provare a raggiungere, con attrattività di prezzo, servizio e filosofia, il maggiore numero di clienti possibile per rendere poi efficace e tangibile l’azione di consumatori e azienda.
Costi concorrenziali, piatti consegnati in contenitori compostabili o riutilizzabili, porzioni che calcolano abitudini di consumo del cliente per non sprecare nemmeno un chicco di riso è la strada perseguita da Planeat per farlo. A cui si aggiunge la possibilità di scontare eventuali resti sull’importo del buono pasto per una spesa successiva: kit di piatti da cucinare a casa – altra sezione dell’offerta Planeat.eco – o successivi ordini di piatti pronti in ufficio.
Grazie a questo modello, un buono pasto da 7 euro – Planeat.eco accetta tutti i principali – consente di ricevere in ufficio un piatto di riso venere con verdure e una tartare di gamberi o una lasagna fatta in casa e una porzione di arrosto. Avanzando anche qualche spicciolo da scontare per ordine successivo, che sia per la spesa di casa o per l’ufficio il giorno dopo.
Le pietanze vengono consegnate in contenitori di polipropilene colorato e lavabile: consegnati, ritirati, lavati e rimessi in circolo continuativamente. Quantitativi minimi di ordini richiesti è l’unico impegno richiesto da Planeat per ridurre al minimo il carbon footprint. All’opposto, massima è la flessibilità di programmazione garantita (nessun numero minimo di giorni da prenotare) con l’obiettivo, ancora una volta, che nulla vada sprecato.
Dichiara Nicola Lamberti: “Massimizzazione del bene comune e volontà di rendere la sostenibilità accessibile a tutti è la mission con cui è nata Planeat. Obiettivo che raggiungiamo capovolgendo il paradigma classico d’impresa: perseguire profitti minori per raggiungere il più ampio bacino possibile. Il nostro business plan prevede di promuovere il maggiore cambiamento possibile e rendere questo mondo un pochino migliore di come lo abbiamo trovato per consentire una partita in cui tutti i giocatori (aziende, fornitori, utenti, pianeta) possano giocare la propria carta per il bene comune”.
L’offerta di Planeat comprende circa 400 referenze tra piatti pronti e da preparare; circa 50 i piatti pronti tra cui scegliere per il servizio di consegna in ufficio. Oltre al servizio descritto, Planeat.eco propone anche offerte, realizzate con lo stesso approccio, per le strutture più grandi, la mensa co-gestita e linea self.
Dal suo lancio, a fine 2020, Planeat ha finora gestito 20.000 ordini, venduto oltre 1 milione di porzioni di cibo (tra servizio casa e azienda), servito 130.000 pasti in azienda per decine di aziende clienti e contribuito a salvare 17 tonnellate di cibo dalla spazzatura.
Tra le aziende clienti che già si sono affidate al servizio di Planeat: Galbusera, SeaVision, BeSharp
La filosofia
L’idea di Planeat nasce nel 2018 dall’esperienza professionale di un gruppo di amici e soci forti di una convinzione profondamente radicata: creare nuovo valore attraverso la massimizzazione del bene comune, avendo attenzione per tutto quello che ci circonda. Dopo vari test, nel settembre 2020 il servizio apre al pubblico, e Planeat diventa una Società Benefit che integra nel proprio oggetto sociale, oltre agli obiettivi di profitto, lo scopo di avere un impatto positivo sulla società e sulla biosfera e conta su 40 fra collaboratori e consulenti.
Progetto di sviluppo
Planeat sta portando avanti un progetto di copertura delle principali città e province italiane attraverso il modello di “franchising”, mettendo a disposizione il know how tecnologico e di marketing e comunicazione, rispettando le peculiarità del territorio in cui Planeat.eco nascerà.