Zeta Service introduce il congedo parentale per le coppie omogenitoriali

Un nuovo passo in avanti verso la parità di genere sul posto di lavoro. Zeta Service, azienda leader specializzata in payroll e servizi dedicati alle risorse umane, è tra le prime imprese in Italia a introdurre il congedo parentale per le coppie omogenitoriali, ovvero famiglie composte da due genitori dello stesso sesso. L’azienda milanese amplia di propria iniziativa il godimento dei diritti per questa tipologia di famiglie andando di fatto a colmare un vuoto normativo presente nella legislazione italiana che attualmente non riconosce alcun congedo alle coppie omogenitoriali se non al genitore biologico. Zeta Service ha così deciso di riconoscere 40 giorni di congedo parentale, gli stessi previsti dall’azienda per il congedo di paternità che è stato quadruplicato rispetto a quanto previsto dalla normativa italiana per i papà (ovvero 10 giorni obbligatori di congedo). Per Zeta Service si tratta dell’ennesima iniziativa verso una genitorialità equamente condivisa che parte dal luogo di lavoro e si conclude all’interno del nucleo familiare: l’equally shared parenting diventa a tutti gli effetti un fattore di well-being culture all’interno dell’azienda permettendo ai lavoratori un bilanciamento più equilibrato tra lavoro e vita privata. Un’iniziativa che s’inserisce nella European Gender Equality Week: la settimana dell’equalità di genere, che si celebra dal 24 al 30 ottobre, è promossa dal Parlamento Europeo e si pone come obiettivo la promozione dell’uguaglianza di uomo e donna nei diversi ambiti della vita con eventi, dibattiti e audizioni. Viste le numerose iniziative su una tematica sempre più presente nelle agende politiche europee, Silvia Bolzoni, fondatrice e presidente di Zeta Service, vuole lanciare un appello al nuovo Governo: “È doveroso colmare un vuoto legislativo che penalizza le coppie omogenitoriali dove solo una persona viene riconosciuta come genitore mentre l’altro è, a tutti gli effetti, un estraneo. Occorre superare questo ostacolo per permettere ad entrambi i genitori di affrontare insieme una nuova e delicata fase della loro vita. Sappiamo che il nostro è solo un piccolo passo ma confidiamo possa servire come apripista per aiutare a superare le barriere di genere e uguaglianza che molto spesso sono tuttora radicate in atteggiamenti sociali e valori patriarcali antimodernistici e arretrati”.

Proprio in questi giorni si sta discutendo molto in Europa per garantire a entrambi i genitori lo stesso diritto al sostegno parentale: in Finlandia la prima ministra Sanna Marin ha da poco esteso il congedo a 160 giorni per entrambi i genitori senza distinzioni di genere e per qualunque tipologia di famiglia con la possibilità di trasferire al partner fino a 63 giorni per “conciliare più facilmente carriera e vita familiare”. In Spagna s’arriva fino a 112 giorni per entrambi i genitori, in Svezia sono 480 e in Germania si può arrivare anche a 14 mesi con il 67% dello stipendio garantito. In Italia, invece, dall’agosto scorso il congedo di paternità obbligatorio è di 10 giorni ed è stato raddoppiato rispetto ai 5 che prevedeva la normativa precedente. Un’occasione persa per l’Italia ma un’opportunità per le aziende che possono offrire congedi più estesi a vantaggio dei lavoratori. Come evidenzia la testata specializzata britannica People Management, il 56% dei genitori afferma infatti che un congedo di paternità inadeguato influisce negativamente sulla propria salute mentale oltre che sulla situazione finanziaria familiare con stipendi ridotti: appare chiaro che in una situazione economica difficile i genitori tenderanno a non richiedere questi congedi perché nel breve periodo non saranno in grado di sostenere finanziariamente questa nuova situazione. Infine, il 46% dei genitori si dichiara non sia soddisfatto della politica della propria azienda in merito al congedo di paternità perché alla maggior parte dei casi (76%) viene concesso solo il minimo previsto dalla legge.

Il congedo parentale per le coppie omogenitoriali è solo l’ultima iniziativa di Zeta Service all’insegna dell’inclusività dentro e fuori il contesto lavorativo. L’azienda, composta da 330 dipendenti di cui oltre l’80% donne, è stata tra le prime in Italia a introdurre anche il congedo mestruale e gli assorbenti gratuiti nei bagni degli uffici; inoltre, è presente un welfare aziendale a supporto del reddito dei dipendenti e sono numerose le iniziative diffuse di well-being culture come seminari dedicati alla crescita personale, la possibilità di frequentare corsi di yoga e pilates anche da remoto e uno sportello di counseling sempre attivo. Un impegno che prosegue anche al di fuori dall’azienda con numerose iniziative di CSR per portare valore nella comunità attraverso progetti di carattere ambientale e sociale che hanno portato alla creazione di Fondazione Libellula, che tra i suoi progetti ha anche il primo network di aziende unite contro la violenza sulle donne, e che ha lo scopo di agire sul piano culturale per prevenire e contrastare la discriminazione di genere. “Quando ho fondato Zeta Service l’obiettivo è stato quello di costruire un ambiente di lavoro che garantisse uguaglianza di genere dando pari opportunità, remunerazione e opportunità indistintamente a uomini e donne: solo in un ambiente positivo è possibile raggiungere determinati risultati stimolando la crescita professionale e personale. Questo pensiero si riflette anche nei progetti che portiamo avanti al di fuori del contesto lavorativo con iniziative di social responsibility sempre attente alle necessità della comunità circostante”, prosegue Silvia Bolzoni.

L’attenzione rivolta al proprio personale lavorativo per le iniziative all’insegna della parità di genere e inclusione hanno portato Zeta Service a ricevere diversi importanti riconoscimenti: nel 2013 l’azienda è stata premiata dal Comune di Milano con l’Ambrogino d’Oro per essere stata la prima realtà italiana a riconoscere il congedo matrimoniale a un collaboratore che aveva firmato il registro delle unioni civili di Milano da poco tempo in vigore. Riconoscimenti che arrivano anche a livello mondiale visto che recentemente Zeta Service è stata premiata come miglior payroll provider per l’Italia nel 2022 dalla Global Payroll Association (GPA), la più importante associazione internazionale che riunisce le aziende specialiste dell’organizzazione e dell’elaborazione delle buste paga dei dipendenti.


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