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Leggere ad alta voce fa crescere l’intelligenza

I bambini e le bambine del nido aumentano fino al 29,7% la capacità di controllare la motricità globale, la coordinazione e le abilità manipolatorie; nella scuola dell’infanzia la capacità di risolvere problemi interni a situazioni sociali cresce dell’82%; per gli alunni e le alunne della scuola primaria l’Indice di Comprensione Verbale (ICV), ovvero la capacità di formulare e di utilizzare i concetti verbali, migliora del 14,3%.

Sono i risultati – presentati nel convegno online di giovedì 29 settembre – di tre anni di attività di “Leggere: forte! Ad alta voce fa crescere l’intelligenza”, politica educativa della Regione Toscana, realizzata in collaborazione con l’Università degli studi di Perugia, che cura il coordinamento scientifico, Indire (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa), Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana e Cepell (Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura).

L’analisi sugli esiti del triennio sono state condotte dal gruppo di ricerca guidato da Federico Batini, docente dell’Università degli studi di Perugia e responsabile scientifico di “Leggere: forte!”.

“Leggere: Forte!” ha introdotto nelle scuole toscane un tempo quotidiano dedicato alla lettura ad alta voce da parte delle educatrici e degli educatori, delle insegnanti e degli insegnanti per le alunne e gli alunni di tutte le scuole di ogni ordine e grado, a partire dai servizi educativi per la prima infanzia.

Una politica educativa che, attraverso una pratica semplice e potente sviluppa le competenze cognitive di base dei bambini e dei ragazzi, potenzia le loro capacità intellettive, le loro abilità relazionali ed emotive, nonché il pensiero critico, favorendo così un rendimento scolastico positivo e lo sviluppo delle competenze della vita cosiddette “life skills”. In sintesi: l’esposizione all’ascolto della lettura ad alta voce favorisce il successo scolastico.

Il campione coinvolto nella misurazione degli effetti nell’arco dei tre anni è stato composto da circa 2.019 bambini/e della fascia 0-3 anni, circa 740 bambini/e della fascia 3-6 anni e circa 2.588 bambini/e della scuola primaria (oltre a 1.613 studenti delle secondarie di I e II grado).

La misurazione dell’impatto dell’ascolto della lettura è stato effettuato tramite la somministrazione di test specifici a bambini/e e studenti/studentesse a cui è stato letto, nonché a gruppi di controllo costituiti da bambine e bambini con le medesime caratteristiche dei primi, con la sola differenza della non esposizione alla lettura.

Il confronto degli esiti dei test (13.340) effettuati sui due gruppi, prima e dopo il periodo di lettura, ha fornito l’indicazione dell’impatto netto dell’ascolto della lettura.

Le dimensioni indagate nella fascia 0-6 sono state: fine-motricità (manipolazione oggetti, presa e risposta all’informazione tattile); grosso-motricità (postura, movimento dinamico, equilibrio); dominio cognitivo, memoria, velocità di elaborazione, linguaggio recettivo; sviluppo linguistico e comprensione del testo narrativo. Per la dimensione emotiva invece l’orientamento prosociale e la comprensione delle emozioni.

NIDO: lo strumento di rilevazione utilizzato è stata la scala Bayley-III (Bayley Scales of Infant and Toddler Development – Third Edition) – Scala Motoria (MOT). La scala motoria si propone di valutare il controllo della motricità globale, della coordinazione e delle abilità manipolatorie ed è suddivisa in due sottoscale: (1) Fine-motricità (esamina la manipolazione di oggetti, la presa e la risposta all’informazione tattile); (2) Grosso-motricità (valuta la postura, il movimento dinamico, l’equilibrio e la pianificazione grosso-motoria). Sulla misurazione della motricità i dati parlano chiaro: i bambini sottoposti alla lettura ad alta voce aumentano le loro abilità motorie del 29,7% rispetto al loro punto di partenza.

INFANZIA: è stata usata la prova di Completamento di Storie sull’Orientamento Prosociale che consiste in quattro brevi scenari illustrati, o storie, che descrivono situazioni tipiche della vita quotidiana di bambine e bambini in età prescolare. Ciascuna di esse riguarda i seguenti comportamenti prosociali: (1) confortare, (2) far fare la pace, (3) condividere beni, (4) aiutare. Un miglioramento significativo emerge anche in quest’area, connessa alla capacità di risolvere problemi interni a situazioni sociali, attivando risorse cognitive, di problem solving, ed emotive connesse alla capacità di assumere il punto vista dell’altro. L’incremento che emerge in questo test risulta pari all’82%.

Per la fascia scolare invece sono state sondate la capacità di leggere e di comprendere il significato di testi di vario tipo; la capacità di formulare e di utilizzare i concetti verbali e le abilità cognitive come pianificazione, attenzione, simultaneità e successione, attraverso la scala WISC-IV (Wechsler Intelligence Scale for Children 4° edizione) – ICV (Indice di comprensione verbale).

SCUOLA PRIMARIA. L’Indice di Comprensione Verbale (ICV) misura le capacità del soggetto di formulare e di utilizzare i concetti verbali, cioè la capacità di ascoltare una richiesta, di recuperare informazioni precedentemente apprese, di pensare e di esprimere verbalmente la risposta. I dati relativi alle scuole primarie risultano evidenti: bambine e bambini sottoposti alla lettura ad alta voce aumentano le capacità connesse a questo indice fino al 14,3%, rispetto al loro punto di partenza. Per questa misurazione lo staff di ricerca ha utilizzato tre sub-test: Somiglianze, Vocabolario e Comprensione e due test supplementari: Informazione e Ragionamento con le Parole. Risulta rilevante sottolineare come un incremento significativo per il gruppo sottoposto all’attività di lettura ad alta voce sia stato rilevato non solo nell’ICV globale ma anche in alcune sottoscale specifiche come ad esempio Somiglianze, Vocabolario, Comprensione ed Informazione.

“Leggere forte è un progetto importante, un valore aggiunto che semina futuro e che intendiamo continuare a sostenere – ha spiegato l’assessora all’istruzione Alessandra Nardini, nel suo intervento di saluto – Quattro anni fa, quando la Regione Toscana decise di investire su di esso, fece una scelta lungimirante. Questa azione ha coinvolto tutto il sistema 0-6 e le scuole di ogni ordine e grado, ed è diventata una vera e propria politica educativa, finalizzata a favorire il successo formativo nella vita delle bambine e dei bambini e delle studentesse e degli studenti toscani tramite gli effetti che la pratica dell’ascolto della lettura ad alta voce produce: favorisce lo sviluppo delle funzioni cognitive fondamentali, facilita lo sviluppo delle capacità di riconoscere le proprie ed altrui emozioni, facilita lo sviluppo di abilità relazionali, incrementa notevolmente il numero di parole conosciute, aiuta nella costruzione della propria identità, favorisce lo sviluppo del pensiero critico”.

“Voglio sottolineare anche un altro aspetto che mi sta particolarmente a cuore – prosegue l’assessora – Leggere Forte è una politica di democrazia cognitiva: tutte le bambine e tutti i bambini, le ragazze e i ragazzi che frequentano un nido o che vanno a scuola possono beneficiare degli effetti dell’ascolto della lettura ad alta voce, non solo coloro che provengono da contesti familiari in cui si è già abituati alla pratica della lettura. La finalità principale è sicuramente il contrasto della dispersione o, per dirla in positivo, la promozione del successo scolastico, ma questa è anche una politica di promozione della lettura: le bambine e i bambini a cui si legge abitualmente diventano a loro volta grandi lettrici e grandi lettori”.

“I risultati che abbiamo presentato” commenta il prof. Federico Batini “hanno, indubbiamente, una rilevanza scientifica. Contribuiscono a incrementare e chiarire le tipologie di effetti prodotti dalla lettura ad alta voce, a comprendere che questi effetti si possono produrre in tutto il percorso scolare e ad assegnare uno statuto speciale alla didattica della lettura ad alta voce di un adulto per i più piccoli o i più giovani nell’intero sistema educativo e di istruzione. Più importante di questa è, tuttavia, una rilevanza che definirei di tipo civile. Abbiamo potuto osservare dal nido e dai servizi per la prima infanzia sino alle scuole secondarie di secondo grado guadagni importanti di tipo linguistico, sulle abilità di comprensione, sulle abilità cognitive di base, sulla capacità di riconoscere e gestire le emozioni, sulla disposizione nei confronti degli altri e persino nelle abilità motorie. Questo tipo di vantaggi migliorano il percorso scolastico e la vita tout court, sono, come ho avuto modo di dire altre volte… un contributo forse decisivo in direzione di una democrazia cognitiva. Le sezioni e i gruppi classe che hanno aderito a Leggere: forte!, specie quando i loro insegnanti hanno seguito il metodo di lettura ad alta voce proposto (improntato alla quotidianità della pratica, all’intensità delle sessioni di lettura, alla progressività di tempi e testi, alla bibliovarietà delle scelte, alla centratura sugli studenti, al coinvolgimento di tutti gli insegnanti, all’utilizzo di pratiche di socializzazione aperte e rispettose) hanno mostrato crescite sorprendenti in tutte queste dimensioni, ancora più sorprendenti se confrontati con quelle dei loro coetanei che non hanno potuto giovarsi della lettura quotidiana di un adulto. Questi dati ci parlano di una Toscana migliore declinata al futuro, ci parlano della possibilità per un numero sempre maggiore di bambine e bambini, di ragazzi e ragazze di raggiungere il successo formativo. Questi dati ci impegnano, noi adulti per primi, a proseguire con impegno perché sia possibile costruire quel futuro che oggi abbiamo cominciato a intravedere.”

Per l’Ufficio scolastico regionale è intervenuto Roberto Curtolo che ha sottolineato come l’Usr “è fortemente convinto di questo progetto”. “Col passare del tempo – ha aggiunto – ha preso sempre più campo proprio perché abbiamo verificato la notevole forza e incidenza sulla formazione sui giovanissimi, che vuol dire investire sul futuro. È un progetto che aiuta concretamente a contrastare la povertà educativa, a prevenire la dispersione, e favorisce il successo scolastico. Ora il nostro obiettivo è diffonderlo ulteriormente ed estendere le azioni di supporto agli insegnanti che decidono di aderire in tutto il territorio regionale. L’Ufficio scolastico regionale presterà un’attenzione sempre maggiore perché Leggere Forte contribuisce al superamento dei divari, soprattutto nelle fasi successive dell’obbligo scolastico”.


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