ll Grande Nord canadese continua a strabiliare Venezia: dopo la “Menzione Speciale” a Shuvinai Ashoona, artista Inuit del Nunavut alla Biennale Arti Visive, è la volta di sei video artisti per ARCTIC XR at ARRAN 360° e della loro sofisticata magia narrativa in chiave ipertecnologica.
Sono Casey Koyczan, Mark Igloliorte, Laakkuluk Williamson Bathory (nata in Groenlandia), Melaw Nakehk’o, Nyla Innuksuk, e la fantastica Tanya Tagaq, principale esponente del katajjaq (canto di gola Inuit): ispirato a un suo sogno, in AJAGUTAQ/PARHELION esseri artici e spiriti diventano un tutt’uno fondendosi nell’immenso Nunavut.
Ad ARCTIC XR i video vengono proiettati su uno schermo a 360°: una fusione di narrativa indigena e innovazione tecnologia, a cura delle canadesi Julie Nagam e Heather Igloliorte, in collaborazione e con il sostegno dell’International Sámi Film Institute (ISFI) norvegese, il Norwegian Film Institute (NFI), l’Office for Contemporary Art Norway (OCA), Telefilm Canada, Canada Media Fund e Indigenous Screen Office. La serata di punta sarà il 2 settembre, ma un ricco programma di seminari e incontri è previsto già dal 26 agosto al 10 settembre per parlare della crescente importanza del cinema indigeno a livello globale.
Si viaggerà nello spazio con Félix Lajeunesse e Paul Raphaël, i mitici Felix&Paul Studios, e i loro due nuovi episodi di Space Explorers: The ISS Experience: Spacewalkers e Episode 3-Unite, fuori concorso nel “meglio delle esperienze immersive” a Venice Immersive. Questa incredibile serie, dal profilo altamente tecnologico, creata in collaborazione con la NASA, offre allo spettatore l’esperienza unica di trovarsi all’interno della Stazione Spaziale Internazionale. Un’opportunità che vale il viaggio a Venezia.
Sempre nella sezione di Realtà Virtuale troviamo in concorso la coproduzione Francia-Canada Okawari di Landia Egal, Amaury La Burthe.
E non finisce qui.
La presenza canadese continua con The Maiden di Graham Foy, in concorso alle Giornate degli Autori. Opera prima del giovane regista cresciuto a Calgary e residente a Toronto, The Maiden è, secondo le parole dell’autore, “una visione poetica sull’amicizia adolescenziale, sulla perdita e il lutto, con due parti attraversate da un legame cosmico. E anche nei momenti di profonda disperazione, emergono un senso e una finalità”.
Nel programma del Mostra troviamo due coproduzioni canadesi, Dead for a dollar di Walter Hill, un western con Christoph Waltz e Willem Dafoe (USA, Canada) – Fuori Concorso, e L’origine du mal un thriller di Sébastien Marnier (Francia, Canada) – Orizzonti Extra.
Salomé Villeneuve, figlia d’arte del grande regista Denis Villeneuve, presenta il cortometraggio “III”, un’ode alla fratellanza e all’infanzia nella natura, in concorso nella sezione Orizzonti.
L’Italian Contemporary Film Festival di Toronto, guidato da Cristiano De Florentiis, porta a Venezia una delegazione di produttori canadesi e fa il punto sul programma lanciato lo scorso anno incentrato sulle coproduzioni Canada-Italia.
Quest’ampia rappresentazione del Canada a Venezia testimonia l’eccellenza, la vitalità e la diversità della cinematografia canadese. Gli artisti indigeni ci stupiranno con le immagini high tech dell’Artico, Félix&Paul ci lasceranno senza fiato con le passeggiate nello spazio, e i film in programmazione ci daranno un’immagine della creatività e delle capacità tecniche dell’industria audiovisiva canadese.
L’Ambasciatrice del Canada in Italia, che sarà a Venezia per l’occasione, ha dichiarato: “Quest’anno abbiamo il piacere di celebrare il 75° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Canada e Italia. I nostri due paesi possono lavorare insieme per portare i nostri scambi a un livello successivo. In questo contesto, penso che tutti speriamo di vedere più film, serie TV e produzioni audiovisive che raccontino le nostre storie comuni.” Il Canada, un paese moderno e all’avanguardia tecnologica, rappresenta un ottimo partner per tutti gli operatori del settore, in Italia e nel mondo.