World Water Day: nasce il “Dizionario dell’Acqua”

Oggi, 22 marzo si celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua dedicata quest’anno alle acque sotterranee, invisibili ma fondamentali.
Un argomento cruciale, ma non ancora abbastanza conosciuto che richiede un impegno globale e concreto che passa da una corretta cultura del mondo idrico, dalla tutela di questa preziosa risorsa e dalla consapevolezza dell’importanza della sua qualità in ogni momento, non solo quando sgorga dai rubinetti ma anche nelle sue fonti fondamentali.

Per questo Culligan, azienda leader a livello internazionale nel settore del trattamento e della depurazione dell’acqua, ha deciso di creare un “Dizionario dell’Acqua” e di metterlo liberamente a disposizione di tutti gli utenti che potranno scaricarlo dal sito dell’azienda.
Un’iniziativa in linea con quelle di sensibilizzazione sull’argomento portate avanti da Culligan con l’obiettivo di fornire uno strumento di consultazione prezioso, semplice e chiaro per chiunque voglia arricchire la propria conoscenza sul tema.

Il Dizionario dell’Acqua è un glossario che risponde in maniera immediata ai principali dubbi sull’argomento, diventando anche una base e uno stimolo per approfondire. Quanti tipi di acqua esistono e quali sono le loro caratteristiche? Quali sostanze inquinanti possono contaminarle? Quali sono le normative che tutelano la qualità dell’acqua? E quali i principali strumenti e processi di depurazione tramite i quali è possibile migliorarla e tutelarsi anche tra le mure di casa?

Un modo per avere un’informazione corretta su concetti e questioni talvolta complicati, proteggersi dalle fake news e indirizzare consapevolmente i propri comportamenti concreti soprattutto sul fronte della sostenibilità ambientale plastic-free.

Un ausilio ancora più importante perché sul tema dell’origine dell’acqua e dell’affidabilità di quella che arriva nelle abitazioni c’è un interesse sempre più grande. Con una fiducia crescente in quella degli acquedotti del nostro Paese, che è buona e controllata: non a caso secondo l’Istat nel 2020 la percentuale di famiglie che ancora non vogliono bere acqua del rubinetto è scesa al 28,4%. Un dato in costante calo, tanto che solo nel 2002 superava quota 40%.


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