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Approvato alla Camera lo stop all’uccisione dei pulcini maschi in Italia

Foto di Andreas Göllner da Pixabay

La campagna di sensibilizzazione e di lobbying portata avanti da Animal Equality arriva a un punto di svolta storico con l’approvazione alla Camera dell’emendamento presentato che introduce, entro la fine del 2026, il divieto di abbattimento selettivo dei pulcini maschi, considerati un vero e proprio scarto di produzione all’interno dell’industria delle uova.

Oggi la Camera dei deputati ha votato, approvando l’emendamento e quindi l’introduzione di questo divieto, che arriva sulla scia di quanto annunciato da altri paesi europei come Francia e Germania. Animal Equality non può che celebrare questo passo storico e fondamentale in Italia per la tutela degli animali allevati a scopo alimentare.

“Oggi la Camera dei deputati ha compiuto una scelta di responsabilità e rispetto nei confronti di animali, esseri senzienti, che non possono più essere solo considerati scarti industriali. L’uccisione selettiva dei pulcini maschi che avviene ogni giorno nell’industria delle uova non può essere ancora considerata la normalità e oggi il Parlamento ha scelto di sostenere la nostra proposta che segue le linee dettate anche dell’Unione europea in materia di benessere animale. È tempo di favorire l’introduzione delle tecnologie in-ovo sexing anche in Italia, come già stanno facendo i produttori, e le istituzioni devono impegnarsi in questo percorso fondamentale per il progresso del nostro Paese e degli animali”, ha commentato Alice Trombetta, direttrice esecutiva di Animal Equality Italia.

“Come Animal Equality abbiamo iniziato a lavorare a questo obiettivo l’anno scorso e ancora prima che la legge fosse approvata, la prima macchina per il sessaggio in-ovo è stata implementata in Italia grazie al nostro lavoro con Coop e Assoavi, che per prime si sono impegnate a introdurre le tecnologie in-ovo sexing. Già solo questa prima macchina potrà risparmiare 5 milioni di pulcini ogni anno a partire dal 2022” continua Trombetta.

Nell’industria delle uova infatti, i pulcini maschi sono considerati inutili per la produzione, in quanto non sono in grado di deporre le uova, né possono essere impiegati per la carne, in quanto specie diverse dai più comuni polli broiler utilizzati dall’industria alimentare. Per questo motivo ogni anno, in Italia, vengono uccisi tra i 25 e i 40 milioni di pulcini maschi.

Triturati vivi o soffocati, i pulcini vengono abbattuti immediatamente, entro le prime 24 ore dalla nascita, e senza l’utilizzo di tecniche di stordimento.

Animal Equality ha lanciato nel 2020 una campagna firmata da oltre 100mila persone proprio per chiedere a Governo e industria di porre fine a questa situazione terribile. Grazie a questo lavoro, già nel 2020 l’associazione di categoria dei produttori di uova Assoavi si era dichiarata favorevole all’introduzione di tecnologie in-ovo sexing in grado di evitare l’abbattimento dei pulcini maschi.

L’emendamento è stato presentato dall’onorevole Francesca Galizia, capogruppo del MoVimento 5 stelle in commissione Politiche UE, e ha avuto il sostegno di tante altre forze politiche. Ora manca solo la conferma definitiva al Senato, prevista per l’inizio del 2022.

L’emendamento approvato alla Camera prevede tempi di adeguamento alla normativa per l’aggiornamento delle procedure di lavoro e dello stato tecnologico delle imprese del settore dell’allevamento delle galline ovaiole. Supporta inoltre l’introduzione e lo sviluppo di tecnologie e strumenti per il sessaggio degli embrioni in-ovo in grado di identificare il sesso del pulcino ancora prima della schiusa, anche attraverso politiche di incentivazione di tali tecnologie.

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