Il 19 novembre si celebra la Giornata mondiale dell’uomo, e mentre è sempre più diffuso il movimento “Movember”, la Fondazione Foresta Onlus, supportata dalla Provincia di Padova, si propone di affrontare le problematiche di genere nella prevenzione delle patologie nel maschio durante tutte le fasi della sua vita, dall’adolescente all’anziano. Tra l’altro, la Fondazione Foresta ha collaborato con Superfly Lab per realizzare una campagna locale pensata per Movember ricorrendo al meme marketing. L’agenzia padovana ha voluto unire la sensibilizzazione alla provocazione per arrivare ad un unico risultato: esortare l’utente maschile ad aderire alla campagna ma soprattutto, grazie al suo umorismo, ad essere condivisa a chi ancora non l’ha vista, rendendola virale.
“Abbiamo deciso di sostenere questa iniziativa – ha spiegato il vicepresidente della Provincia di Padova Vincenzo Gottardo – per l’importanza della prevenzione e dell’informazione già in età giovanile. Fare prevenzione significa permettere di ridurre il rischio di sviluppare delle malattie eliminando i fattori all’origine, identificandole precocemente in modo da poter intervenire al più presto e consentire maggiori probabilità di guarigione. Il risultato quindi non è solo la riduzione del rischio di ammalarsi, ma anche una migliore qualità della vita e su questi temi la Provincia è sempre stata particolarmente attenta e sensibile affinché la prevenzione diventi un fattore culturale che entri nella società in modo sempre più permeante”.
Un’iniziativa necessaria per via della scarsa propensione che l’uomo ha nei confronti della prevenzione delle malattie e del senso del mantenimento dello stato di salute. Il presupposto che l’uomo “forte” non deve ammalarsi mai fa sì che non vi sia prevenzione, ma neppure attenzione per malattie come l’obesità, il diabete, l’ipertensione, le patologie cardiovascolari, l’osteoporosi e i tumori. Queste patologie sono più frequenti nel maschio ed è da ascriversi a questa disattenzione la riduzione della spettanza di vita dell’uomo rispetto alla donna (oltre cinque anni in meno). Gli ultimi dati del registro tumori italiani riportano inoltre una continua crescita di tumori testicolari, il tumore solido più frequente nei giovani uomini (il 12% di tutte le neoplasie tra i 15 e 49 anni), con 2.400 nuovi casi l’anno in Italia.
“Quali siano le cause di questa tendenza non è ancora dimostrato, ma è innegabile una relazione tra le alterazioni della funzione testicolare e il forte inquinamento ambientale, come già documentato nei Paesi scandinavi”, spiega il professor Carlo Foresta. “Molte forme di inquinamento, comprendenti i pesticidi, i derivati della plastica come ftalati, bisfenoli e PFAS, interferiscono con la funzione degli ormoni testicolari e sia negli animali che nell’uomo è stato dimostrato che determinano alterazioni del sistema endocrino-riproduttivo con riduzione della fertilità, criptorchidismo e tumori testicolari. Nel Veneto questo fenomeno risulta essere ancora più evidente: qui l’incidenza diventa ancora più elevata negli uomini under 50, superando addirittura i paesi scandinavi (12,3 contro 11,5 casi ogni 100.000 abitanti), che sono ad oggi considerati come i Paesi a più elevata incidenza di questo tumore”.
Nonostante questo, non si effettuano adeguate campagne di informazione e di screening, a differenza di quanto accade nelle donne, ad esempio per il tumore del collo dell’utero che ha un’incidenza minore (1 caso ogni 442 soggetti tra 0 e 49 anni) e che, proprio grazie alla continua proposta di screening, ha visto una netta riduzione sino a raggiungere tassi di incidenza di gran lunga inferiori a quelli del tumore del testicolo.
“I motivi sono molti – spiega Foresta – tra tutti la scarsa attenzione che il maschio ha per la propria salute che si traduce in una più elevata prevalenza di patologie rispetto alla donna (obesità, ipertensione, malattie cardiovascolari, tumori solidi) con conseguente riduzione della speranza di vita di oltre 5 anni. È essenziale far capire anche all’uomo l’importanza della prevenzione, stimolando le politiche di informazione e di screening per queste patologie. L’autopalpazione dei testicoli rappresenta un importantissimo strumento di prevenzione secondaria che tutti gli uomini dovrebbero effettuare all’incirca ogni mese. Con le precedenti campagne di screening abbiamo individuato 11 casi di tumore al testicolo in giovani tra 18 e 25 anni. Questo dato dimostra quanto siano importanti le campagne di prevenzione”.
Queste riflessioni hanno indotto la Fondazione Foresta a lanciare la campagna di prevenzione “A novembre tiriamole fuori”, un’iniziativa di sensibilizzazione sulle problematiche dell’apparato maschile e la prevenzione del tumore al testicolo.
Questo tipo di screening ha lo scopo di individuare precocemente le malattie andrologiche, in netto aumento negli ultimi decenni in particolare l’infertilità maschile e il tumore del testicolo, la più frequente neoplasia solida nei giovani maschi. L’esame diagnostico è utile, inoltre, per individuare altre patologie molto diffuse come il varicocele giovanile e le ipotrofie testicolari, anch’esse causa di infertilità se non diagnosticate precocemente. L’approccio clinico proposto dalla Fondazione Foresta sarà mirato ad ogni fascia di età per le più specifiche patologie. Ai diciottenni, ad esempio, è consigliata l’ecografia testicolare e i test delle malattie sessualmente trasmissibili, con tanto di consulenza e supporto psicologico. Dai trent’anni si aggiunge l’esame del liquido seminale e dei colloqui sui fattori di rischio che portano all’infertilità, mentre dai cinquant’anni si affrontano problematiche più complesse, come andropausa, osteoporosi e disfunzione erettile.
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