L’Italia ai vertici mondiali della chirurgia estetica

Un italiano nell’Olimpo mondiale della chirurgia estetica. Francesco Bernardini, chirurgo oculoplastico di Genova, riceverà il prestigioso Henry Baylis Cosmetic Surgery Award, premio che l’American Society of Ophthalmic Plastic and Reconstructive Surgery (ASOPRS) assegna a chi ha dato significativi contributi nel tempo alla chirurgia estetica. La cerimonia è prevista venerdì 12 novembre nell’ambito del 52esimo Fall Scientific Symposium di ASOPRS, in programma a New Orleans in Louisiana.

È un riconoscimento importante di caratura internazionale che pone, ancora una volta in questo 2021, l’Italia ai vertici mondiali; un riconoscimento di carattere scientifico che per la prima volta dalla sua istituzione viene assegnato a un medico non statunitense. Francesco Bernardini è stato scelto da ASOPRS per il volume di pubblicazioni fatto in oltre 25 anni di carriera. Il chirurgo oculoplastico ha infatti firmato 61 lavori scientifici pubblicati in letteratura scientifica internazionale, almeno 20 dei quali riguardanti la chirurgia estetica. «È un grandissimo onore per me ricevere questo premio che dà lustro all’attività svolta e alla ricerca scientifica che ho fatto nel campo della chirurgia estetica, in particolare nella zona degli occhi», osserva Francesco Bernardini che, dopo la laurea in Medicina e la specializzazione in Oftalmologia a Genova, ha fatto una fellowship clinica di due anni in Chirurgia oculoplastica, ricostruttiva e orbitaria all’Università di Cincinnati in Ohio. «La chirurgia oculoplastica, o chirurgia plastica oculofacciale, è una branca medica ancora poco conosciuta in Italia che però può dare importanti risposte nell’area dello sguardo, sia sotto il profilo funzionale, sia sotto quello estetico».

Membro da 20 anni dell’ASOPRS – la massima istituzione internazionale di chirurgia dedicata allo sguardo e che annovera tra i propri soci solamente due italiani -, Bernardini ha sviluppato tecniche innovative per una «bellezza naturale». Spiega: «L’area degli occhi è una zona particolarmente delicata e difficile da trattare, non solamente perché manifesta prima di altre i segni del passare del tempo, ma soprattutto perché concentra una serie di funzioni importanti, che possono essere anche oggetto di problematiche».

Bernardini riceverà il premio a pochi giorni di distanza da una nuova pubblicazione. Il Journal of Cosmetic Dermatology, rivista scientifica internazionale punto di riferimento per la dermatologia cosmetica, ha pubblicato lo studio condotto sul trattamento dell’area infraorbitaria con filler a base di acido ialuronico, con l’innovativa tecnica GPoint Lift sviluppata da Bernardini. «È una tecnica che si basa sul principio di non “riempire”, ma “sollevare”, usando un approccio chirurgico nell’uso del filler», spiega. «La zona di intervento è l’eyelid-cheeck junction, cioè l’area di transizione tra palpebra inferiore e guancia, caratterizzata solitamente da occhiaie e cerchi scuri. Una zona che, per la sua complessa anatomia, è difficile da trattare. La tecnica del G-Point Lift permette di sollevare guancia e palpebra mediante l’iniezione, in un punto strategico denominato G-Point, di un filler a base di acido ialuronico ad alto G-Prime, con capacità liftante, per sostenere e supportare la palpebra. Il trattamento si completa con un filler molto delicato dedicato alla palpebra, per lavorare sulle transizioni, che leviga e rifinisce».

Sul fronte chirurgico, Bernardini ha sviluppato un particolare lifting endoscopico per il volto che, con un approccio mini invasivo, restituisce luminosità allo sguardo. «Il principio di intervento è sempre quello del sollevamento dei tessuti», precisa il chirurgo oculoplastico. «Attraverso delle incisioni che resteranno invisibili, andiamo a riposizionare i tessuti in senso verticale. Il risultato finale è assolutamente naturale, nel rispetto della fisionomia della paziente, con tempi di recupero brevi e senza che le cicatrici siano visibili».


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