Fondazione Progetto Arca apre oggi ufficialmente le porte di “Cascina Vita Nova – Giorgina Venosta”, una struttura totalmente rinnovata nel cuore del quartiere di Baggio che ospita un modello innovativo di housing first dedicato all’accoglienza in appartamento di persone senza dimora che vivono in strada insieme ai loro cani.
A questa specifica ospitalità si aggiungeranno, grazie all’acquisto di tre lotti vicini alla Cascina, altre attività aperte anche alla comunità del territorio. Spiega Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca: “La nostra idea è di riunire in un unico luogo servizi di accoglienza, sostegno alimentare, inclusione sociale e reinserimento lavorativo. La casa e il lavoro sono da sempre i due capisaldi su cui si fonda la nostra attività, e ‘Cascina Vita Nova – Giorgina Venosta’ è la realizzazione della nostra mission, di un sogno che volevamo avverare da tempo e che ora finalmente prende vita sotto i nostri occhi”.
Risultato di importanti lavori di ristrutturazione a cui Progetto Arca si è dedicata nell’ultimo anno, la prima unità di servizi attiva all’interno della Cascina riguarda i 7 appartamenti (bilocali e monolocali) pronti ad accogliere persone senza dimora insieme ai loro cani.
Molti senza dimora decidono di non ripararsi nei centri di accoglienza, dove gli animali non sono ammessi, rinunciando così alle cure necessarie per sé pur di non abbandonare gli amici cani, con cui spesso sviluppano l’unico legame affettivo della loro esistenza. Progetto Arca crede nella casa come diritto primario e nei legami affettivi come forza unica per rialzarsi dalle situazioni più disperate, per questo sono stati ristrutturati i 7 appartamenti che al momento ospitano i primi 2 inquilini: Luigi con il fido compagno Jack e Giuliano con i suoi due cani.
Tutti gli ospiti contribuiscono attivamente alla scelta degli arredi dei locali dove vivranno, sempre nella convinzione che il design bello e utile possa essere uno strumento per promuovere l’autonomia. E tutti sono come sempre seguiti da un’equipe multidisciplinare che li accompagna, uno ad uno, nel percorso di recupero della vita, in particolare la ripresa delle abitudini e delle relazioni sociali, l’orientamento ai servizi sul territorio, la valutazione delle competenze e la formazione per poter procedere con la ricerca di un lavoro, l’avvio di un piano di risparmio per consentire un’autonomia economica duratura.
Il progetto di accoglienza residenziale per persone senza dimora insieme ai loro cani nasce da un desiderio e un’ispirazione di Giorgina Venosta, affezionata donatrice di Progetto Arca che insieme al marito Aldo Bassetti ha permesso di ristrutturare questo primo progetto della Cascina. A questa generosa donazione si aggiunge il supporto della Fondazione europea Guido Venosta (intitolata al padre di Giorgina, e oggi presieduta dal figlio Giuseppe Caprotti) che ha consentito a Progetto Arca di acquistare l’immobile dove ora prendono vita tutti i progetti tanto desiderati.
Negli spazi della Cascina, vicino agli appartamenti, aprono oggi anche uno spazio per la cura degli animali e il salone di bellezza che fornisce servizi di parrucchiere non solo per gli inquilini ma anche per uomini e donne fragili del quartiere che necessitano del servizio. Il parrucchiere si chiama Emilio, ex ospite di Progetto Arca e talentuoso professionista che ha avuto l’opportunità di riprendere in mano la sua vita.
Nei lotti adiacenti sorgeranno altri servizi dedicati alle persone fragili del territorio: una mensa che servirà 70 pasti ogni giorno, un social market comprensivo anche di parafarmacia, uno spazio polifunzionale con biblioteca, cineforum e numerose attività ricreative aperte anche ai cittadini e alle associazioni del territorio per promuovere la condivisione e il dialogo. In costruzione anche spazi per l’accoglienza residenziale per persone fragili in emergenza abitativa.
Conclude il presidente Sinigallia: “È stata la nostra cara amica Giorgina Venosta a scegliere il nome della Cascina per fare un augurio di ‘vita nuova’ a chi la abiterà e a chi la frequenterà. Penso a famiglie vulnerabili e a individui soli della zona che, a lavori ultimati, potranno avere un punto di riferimento in questa che ci piace definire una ’cittadella della solidarietà’ dove ogni persona potrà sentirsi inclusa. A lei e alla Fondazione europea Guido Venosta che ci hanno sostenuto nell’ideazione e nell’avvio del progetto, dedichiamo questa inaugurazione”.