Una risata per riflettere sulle questioni di genere

Lunedì 6 settembre a Pordenone, ore 20.45 nell’ex Convento San Francesco, per la “La scena delle donne”, il festival internazionale diretto da Bruna Braidotti e organizzato dalla Compagnia di Arti e Mestieri, torna a grande richiesta dopo il successo riscosso nel 2019 al concorso “La giovane scena delle donne”, “Signorina, lei è un maschio o una femmina?”, monologo comico di cui è interprete Gloria Giacopini, che accompagna il pubblico, attraverso la risata, in una riflessione profonda sulle questioni del “gender”.

Il progetto dello spettacolo è nato nel 2018, in seguito alla richiesta di una pièce comica in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. «Essere donna non è facile. Specialmente quando non se ne accorge nessuno, che sei una donna»: inizia così lo spettacolo, scritto insieme a Giulietta Vacis, che mette in scena la lotta per affermare un’identità personale e non condizionata dagli stereotipi di genere.

«Se da bambina ti insegnano che ti deve piacere il rosa perché sei una femmina, ma a te piace terribilmente il blu, cosa succede? E se ti avevano detto che le femmine hanno la voce fatata e te quando parli sembri il Gabibbo, cosa significa? – si chiede Gloria Giacopini – Il mondo sembra andare in tilt e di conseguenza anche tu finisci per non riconoscerti più. Ecco che una sottile, spesso irriconoscibile violenza si insinua già tra i banchi di scuola dell’asilo, dove l’accidentale dimenticanza del grembiulino rosa può bastare a mettere in crisi un’intera identità. E quando addirittura tua madre, alla domanda “Come ti chiami?”, ti suggerisce di rispondere Marco perché con quella voce lì dire Gloria sembra uno scherzo, allora non c’è da stupirsi se la tua compagna di banco delle elementari vuole che tu diventi il suo fidanzatino. E se proprio lo vuole a tutti i costi e non ti è possibile persuaderla del contrario? Siamo di fronte ad un caso di violenza di una donna su un uomo? O su una donna creduta uomo? Ma… esiste?! Insomma».

Costellano il percorso di ricerca personaggi di tutti i tipi: amichette angeliche, suore generalesse, mamme isteriche o depresse al ritmo delle reclame degli anni ’90.


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