Nucleare: a dieci anni dal referendum

Foto di David ROUMANET da PixabaySono passati dieci anni dal referendum con cui gli italiani hanno bocciato per la seconda volta il nucleare nel nostro Paese. Il 12 e 13 giugno 2011, con 27 milioni di voti, gli elettori si espressero per fermare i piani nucleari del governo. L’impegno di Greenpeace per il referendum viene ricordato in un video diffuso oggi. Gli attivisti e le attiviste dell’associazione ambientalista furono protagonisti di diverse iniziative eclatanti che contribuirono al successo raggiunto alle urne.

La scelta fatta dagli italiani dieci anni fa si è rivelata giusta e lungimirante. Per produrre elettricità, oggi l’eolico e il fotovoltaico sono molto più competitivi del nucleare. E con batterie industriali sempre più efficienti ed economiche si può accumulare l’energia in eccesso per quando serve e alimentare le automobili”, dichiara Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia.

“Il nucleare, inoltre, non può essere un’opzione contro l’emergenza climatica perché bisognerebbe costruire nel mondo centinaia di nuove centrali: servirebbero decenni e sarebbe troppo tardi. Non è neppure un’energia pulita, perché bisogna considerare l’intero ciclo del nucleare e le scorie possono restare pericolose per centinaia di migliaia di anni. Ecco perché oggi possiamo celebrare quel voto di dieci anni fa con cui gli italiani hanno archiviato nei libri di storia una tecnologia obsoleta e pericolosa”.


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