Mestruazioni? Ne parlo con papà

Ce lo ricordiamo tutte il momento in cui abbiamo chiesto il primo assorbente e ricevuto lo sguardo orgoglioso di chi ha approfittato di questo momento per offrire consigli.
Non è più solo la figura femminile quella che viene associata a questi argomenti più intimi. Stanno cambiando anche le dinamiche tra papà e figlia, soprattutto se queste ultime sono nate dopo il 2010.

UNA GENERAZIONE CRESCIUTA CON IL TABLET
Si tratta della prima generazione altamente tecnologica – quella definita Alpha – che prima di saper scrivere con la penna, sa già farlo con la tastiera. Una generazione che ha punti di contatto diversi con il resto della famiglia e alcuni più vicini al padre: aumentano le occasioni per stare insieme, gli interessi comuni e anche il tempo trascorso insieme con o senza mamma, per scelta o nel caso di papà separati e famiglie omogenitoriali.
Più critico il momento pre-adolescenziale, con l’arrivo di un nuovo capitolo legato alle prime mestruazioni, sia per le dirette interessate sia per chi vorrebbe affrontare l’argomento, papà compreso. Come e quando affrontare l’argomento…meglio farlo prima? Le risposte dalle esperte che analizzano i percorsi per cui una ragazzina è più invogliata a parlarne o ricevere suggerimenti da papà, mamma o amiche.

NE PARLO CON PAPA’… oppure… E’ PAPA’ A PARLARNE PERCHE’…
Per alcune è gioco-forza per il semplice fatto che il momento dell’arrivo delle mestruazioni potrebbe coincidere con il giorno in cui sono a casa del papà che vive separato dalla madre. Rivolgersi a lui per molte non è la prima scelta, o lo diventa solo se non c’è una figura di riferimento femminile in casa.
Tutti dicono che si tratta di qualcosa di assolutamente naturale: mamme, nonne, ragazze, papà, fratelli, ma a livello intimo ed emozionale forse c’è ancora un po’ di strada da fare.
“I ruoli stanno cambiando e quindi è normale che i padri prendano iniziativa su questo e altri aspetti che riguardano lo sviluppo femminile. Le madri da sempre lo fanno con i propri figli maschi – spiega Roberta ROSSI, sessuologa – magari con qualche imbarazzo che si supera quando si inizia a parlare. In fondo gli uomini sono figli e fratelli di altre donne e sanno bene di cosa si tratta e possono certamente avere accesso a molte più informazioni rispetto al passato. Certo non deve essere un obbligo ma una scelta di condivisione. Coinvolgere i maschi della famiglia (quindi oltre al padre anche eventuali fratelli), può essere un modo di normalizzare questo evento fisiologico, togliendo l’aura vagamente misteriosa che c’è dietro le “cose da donne”, rendendo più condivisibili anche gli aspetti emotivi di questo momento, ovviamente rispettando sempre l’intimità dell’interessata Un padre che condivide con la figlia questo momento creerà un modello di relazione fatto di colloquio e condivisione. Non c’è bisogno di una preparazione apposita, se non sapere di cosa stiamo parlando: è necessaria quella vicinanza emotiva che consente di accogliere eventuali dubbi e domande in modo sereno. Ma potrebbe essere importante non aspettare l’arrivo delle prime mestruazioni per parlare di cosa accadrà al corpo. Anche questo richiede conoscenza, spontaneità e voglia di cimentarsi. A volte può essere utile prendere spunto da un racconto di qualche amica, da un film o da libro, giusto per entrare nel discorso”.

NE PARLO CON LA MAMMA … oppure … E’ MAMMA A PARLARNE PERCHE’…
In molti casi viene naturale parlarne principalmente con la mamma, perché è una donna, ha avuto e facilmente ha ancora le mestruazioni e perché è lei, molto spesso, a fornire i primi assorbenti
“Rispetto a qualche tempo fa, in casa se ne parla senza troppi tabù da subito. Non si aspetta il momento in cui “la bambina diventa “signorina”. Le ragazzine sono preparate, non sorprese. Chiedono a mamma gli assorbenti – precisa Alessandra BITELLI, coach – e magari indirettamente fanno capire che vorrebbero usare quelli interni o le coppette per fare il bagno o fare sport. Tutto è naturale e nessuno si scandalizza più. È sul “cosa non posso fare” che ci sono ancora convinzioni limitanti soprattutto in certi ambienti dove, per varie ragioni, il punto di riferimento è la nonna e i consigli sono ancora: non puoi fare il bagno o la doccia, non ti puoi lavare i capelli e, per carità, non toccare i fiori che appassiscono o non fare la maionese…”

NE PARLO CON LE AMICHE… oppure… SONO LE AMICHE A PARLARNE PERCHE’ …
Il dialogo tra ragazzine della generazione Alpha sembra essere la scelta più spontanea per familiarizzare con l’argomento. Chiacchierano tra loro, si ascoltano e quando serve, si rivolgono all’amica “esperta” per sapere come intervenire quando arriveranno le prime mestruazioni.
“Il confronto con le compagne è un passaggio intermedio, una prima infarinatura quasi obbligata, aspettando il momento giusto per parlarne in famiglia. Senza contare che parliamo di piccole donne altamente tecnologiche che sfruttano la rete per avere maggiori informazioni sul ciclo mestruale ma che, allo stesso tempo, hanno bisogno di conferme dalla madre o anche dal padre per chiarire spesso un po’ di confusione. Ho anche capito che la cosa importante – conclude Manuela FARRIS, ginecologa- è non essere la prima in classe ad aver avuto il primo ciclo (a meno di non aver parlato con mamma) ma neppure l’ultima perché è un po’ come essere diverse dalle altre e può essere motivo di ansia. Quello delle amiche è una sorta di meccanismo di intesa che chiede sempre e comunque la conferma della madre, della nonna o della sorella maggiore. Ma ultimamente anche del padre”.

NE PARLO GRAZIE ALLA GUIDA PERCHE’ … E’ RICCA DI SPUNTI INTERESSANTI
Si chiama “Manuale delle Ragazze Meravigliose” e si tratta di un utile strumento sia per le giovani ragazze, sia per chi le circonda e che vuole aprire la discussione sulle prime mestruazioni. A volere questo libro è il marchio INTIMINA per la salute intima, che si sta impegnando a promuovere un messaggio educational per le “wonder girls” di età compresa tra gli 8 e i 12 anni. Il“Manuale delle Ragazze Meravigliose”, contiene 5 storie di giovani donne che raccontano le proprie esperienze e i loro cambiamenti psico-fisici. Si tratta di un’interessante esperienza di apprendimento sulla gestione di questo cambiamento fisico e ormonale, ricco di informazioni mediche e consigli pratici per evitare situazioni spiacevoli, con episodi che mettono in luce l’importanza dell’amicizia, del supporto reciproco, della sostenibilità ambientale. Il tutto addolcito anche dalla grafica dei personaggi disegnati da una giovane designer (Antonija Bačić). L’autore del libro è il direttore creativo di Intimina Ana Ivušić.
La versione online del “Manuale delle Ragazze Meravigliose” è disponibile in regalo con acquisti superiori a € 50,00 su Intimina.com.


Pubblicato

in

,

da

Pin It on Pinterest