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Giornata Mondiale dell’Acqua, i giovani si dimostrano attenti e informati

E’ ormai prossima la Giornata Mondiale dell’Acqua (22 marzo): solo 1 su 4 ha prestato attenzione ai consumi in tempo di pandemia

L’arrivo della pandemia ha giocato un ruolo cruciale nel ridurre l’attenzione delle persone sulla tematica acqua. Solo 1 italiano su 4 ha infatti dichiarato di aver prestato attenzione ai consumi d’acqua nel corso dell’ultimo anno, trascorso prevalentemente dentro casa e in misura maggiore rispetto al passato. Ciò è confermato dal fatto che l’attenzione ai consumi d’acqua è aumentata solamente del 2% in un anno (2020: 73%, 2021: 75%), mentre discorso completamente diverso vale per l’attenzione ai consumi di elettricità passati dal 77% del 2020 all’86% del 2021, e gas, aumentati addirittura del 10% (dal 79% del 2020 all’89% del 2021), con la forbice che è oggi notevolmente ampliata.

A questo riguardo, emerge da una ricerca Ipsos per Finish, tutti devono dare il loro contributo: il 68% degli intervistati, infatti, è convinto che il ruolo principale lo debbano avere i cittadini, riducendo o comunque migliorando i propri consumi, il 58% affida un ruolo importate ad enti pubblici che si occupano della manutenzione delle tubature, il 54% ai governi, che dovrebbero punire coloro che non adottano comportamenti corretti, mentre infine, il 50%, alle aziende, che devono impegnarsi a migliorare i processi produttivi.

Sono quindi i singoli individui che devono provare, per primi, ad intervenire e cambiare la situazione. In questa direzione, nell’ultimo anno, gli italiani hanno scelto di adottare alcuni specifici comportamenti come chiudere il rubinetto quando non serve (73%), fare docce più brevi (39%) ed essere sicuri nell’usare lavatrice e lavastoviglie a pieno carico (rispettivamente 65% e 44%, più 3% rispetto al 2020). In riferimento a quest’ultimo punto, però, le idee non sono ancora così chiare: la maggior parte delle persone, 66%, è cosciente del fatto che si consuma più acqua lavando i piatti a mano rispetto all’utilizzare la lavastoviglie (riducendo il consumo da 122L a 12L per lavaggio, con una differenza di 110L), ma nonostante ciò il 70% tra i possessori della macchina continua a non attuare questo tipo di comportamento per tutelare la risorsa.

IL RUOLO DEI GIOVANI – I LEADER DEL FUTURO

Nella ricerca realizzata da Ipsos per Finish, ampio spazio è stato dedicato anche ai giovani tra i 14 e i 17 anni. A questo proposito, contrariamente a ciò che si crede, emerge una minore consapevolezza dei giovani sulle tematiche ambientali (86%, contro il 93% degli adulti), ma soprattutto un minor attivismo nella quotidianità: 77% si impegna nel corretto riciclo dei rifiuti (adulti 84%), 69% cerca di non sprecare il cibo (adulti 83%), 66% prova a ridurre lo spreco d’acqua (adulti 77%) e il 60% limita il personale utilizzo di plastica (adulti 67%).

Ciononostante, però, i giovani si dimostrano attenti e informati se parliamo di scenari futuri, di consumi e di quella che è la situazione attuale in Italia:

Il 75% crede che le previsioni del World Resources Institute siano veritiere (anche se il 53% di questi è convinto siano troppo pessimistiche)
Vi è maggiore consapevolezza rispetto agli adulti circa i consumi per famiglia (9% ha la corretta percezione contro il 3% della fascia 18-65)
Infine, i giovani dimostrano di avere buona conoscenza circa i comportamenti che andrebbero attuati per risparmiare l’acqua, sebbene le percentuali siano comunque inferiori a quelle degli adulti. Il 68% chiude il rubinetto quando non lo utilizza (adulti 73%), 51% sa cha va utilizzata la lavastoviglie a pieno carico (adulti 44%), mentre solo il 14% non sciacqua a mano i piatti prima di riporli nella macchina. Anche nei giovani, però, vi è consapevolezza, nel 59% dei casi, del fatto che lavare i piatti a mano piuttosto che in lavastoviglie comporta un consumo maggiore d’acqua.

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