Il consumatore del futuro? Local e sostenibile

Ottimista, consapevole, sempre connesso: è questo l’identikit del consumatore del futuro com’è emerso dal talk di Expo Riva Schuh e Gardabags The Future Shopper – part 1. Un cliente con caratteristiche a tutto tondo dalle quali il mercato non può prescindere e su cui deve necessariamente adeguare un modello di riferimento sempre più phygital in cui l’esperienza di acquisto, improntata al digitale, non escluda quella fisica. Con tutto quello che comporta.

Una tendenza che il segmento del fashion ha intercettato prima di ogni altro per prepararsi a nuove sfide e anticipare, per soddisfarli, nuovi bisogni e abitudini. Il risultato è un ritratto multiforme, analizzato in ogni sua componente nel corso del talk che ha visto protagonisti importanti rappresentanti del retail marketing e i trend analyst del sistema moda: Maria Eugenia Errobidarte -Senior Consultant WGSN-, Enrico Cietta -Fashion Economist & CEO of Diomedea- e Karin Zaghi -Associate Professor of Practice of Channel and Retail.

Quello che ne emerso è il predominare di nuovi driver del comportamento di acquisto che profilano altrettante tipologie di consumatori: l’equazione logica del cambiamento dello scenario mondiale va di pari passo con la modifica delle nuove forme di consumo e dell’imporsi di figure più attente rispetto a quello che acquistano e a come, che si fanno interpreti di un sistema di valori in cui l’attualità ha un peso primario. Ne è certa Maria Errobidarte che ha identificato cinque diversi driver di comportamento d’acquisto e altrettante carte d’identità del future shopper, in una disamina complessa e vivace che prende le fila dal mondo della moda e crea un modello replicabile serenamente in ogni settore.

Partendo dai driver, l’aspetto più evidente è quello che interessa il lento progredire di un trend local vs global, come conseguenza diretta dell’emergenza attuale a cui si unisce un aspetto più legato alla sostenibilità, che porta in primo piano la maggiore consapevolezza di acquisto che premia la trasparenza di valori dei brand. Un consumatore informato, che sa che cosa cerca e vuole delle conferme in quello che compra, filtrato dai messaggi precisi che vengono riportati dal prodotto, è quello con cui il mercato si dovrà sempre più confrontare. Anche e soprattutto in uno scenario sempre più dominato dall’e-commerce, in cui alla rapidità di acquisto si contrappone una tempistica più dilatata che permette di costruire una più attenta percezione del prodotto.
Al netto di una situazione economica ancora incerta, l’ottimismo nei confronti dell’immediato futuro è comunque un atteggiamento dominante, soprattutto tra gli appartenenti alla Generazione Z, così come la certezza della rapidità dei cambiamenti a livello globale, sempre più veloci e che individuano nell’Asia il centro pulsante che guiderà il 40% dei consumi entro il 2040.

In questa cornice in movimento si inseriscono i profili delle cinque tipologie di consumatore emersi dal confronto, a partire dal Value Shopper, il cui processo decisionale legato all’acquisto segue dinamiche precise che interessano l’intera identità del brand coinvolto, e prosegue con il Local Shopper la cui capacità di acquisto, quando non è orientata al web, si rivolge alla realtà locale a lui nota e vicina, guidato da ragione emotive così come qualitative del prodotto che conosce e che diventano garanzia di quello che acquista. Qualità che è centrale anche per lo Slow Shopper, attento alla sostenibilità quanto al recupero di una dimensione meno frenetica anche nel processo di acquisto di cui ama assaporare i momenti e condividerli con la community, e per l’Autonomous Shopper, che ha traslato l’isolamento del lockdown nell’esperienza di shopping in autonomia e preferibilmente online. Agli opposti si situa l’Optimistic Shopper, la cui carica immaginativa e creativa lo porta a considerare positivamente le opportunità generate dalla pandemia ma, al contempo, ad auspicare un ritorno alla dimensione fisica dell’acquisto.

Una cornice interessante e in movimento, che impone ulteriori riflessioni e che costituirà la base di partenza per il prossimo appuntamento in programma l’11 febbraio prossimo sul marketspace Swapcard, la piattaforma digitale recentemente adottata da Expo Riva Schuh.


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