Bologna, la strage del 2 agosto raccontata da Filippo Vendemmiati

La strage del 2 agosto ha segnato come un filo rosso tutta la sua vita professionale: dalla mattina d’estate in cui, poco più che ventenne, apprese della bomba alla stazione che aveva devastato la sua città fino alle inchieste e ai processi che dagli anni Novanta ad oggi hanno progressivamente individuato esecutori e mandanti di quello che fu l’atto più devastante dello stragismo in Italia. È Filippo Vendemmiati, giornalista RAI, regista e sceneggiatore, a rievocare il 2 agosto nella terza puntata di “Criminis Imago: le storie”, la serie di videointerviste realizzate nell’ambito della mostra fotografica “Criminis Imago. Le immagini della criminalità a Bologna” a Santa Maria della Vita, attualmente chiusa al pubblico. La puntata sarà trasmessa martedì 5 gennaio alle ore 18.00 (repliche ore 19 e ore 20) sulla piattaforma VentiVenti (piattaformaventiventi.genusbononiae.it) di Genus Bononiae. Musei nella città.

Sono disponibili sulla piattaforma le due puntate precedenti della miniserie, con il caso Alinovi e i delitti del DAMS raccontati da Valerio Varesi e la saga criminale della banda della Uno Bianca narrata da Giampiero Moscato, nel trentennale della strage del Pilastro. Martedì 12 gennaio l’ultimo video con Gianni Leoni, penna storica del resto del Carlino, che rievocherà le vicende della Banda Casaroli e i sequestri di persona che funestarono Bologna tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta. Un palinsesto, quello della “tv” online di Genus, fruibile in maniera del tutto gratuita, che è anche un modo per mantenere vivo il contatto tra i Musei stessi e la città, in attesa della riapertura delle sedi.

Vendemmiati ricostruisce nel video i fatti e le cause che portarono ad individuare nella città di Bologna e nella stazione, snodo di primaria importanza, l’obiettivo che meglio rispondeva alla costruzione di quella strategia della tensione che caratterizzò da Piazza Fontana in poi la storia del nostro Paese. Bologna con la sua posizione centrale, ma pure con la sua storia di solida ed efficiente amministrazione e con una tradizione di solidarietà che in quei terribili giorni seppe esprimersi al meglio: tutta la città rispose istintivamente per offrire un aiuto, ciascuno coi propri mezzi, e quello spirito che gli attentatori e i loro mandanti avrebbero voluto seppellire sotto alle macerie della stazione si dimostrò più forte del dolore.

Il palinsesto prosegue mercoledì 6 gennaio alle ore 18.00 (repliche alle ore 19 e ore 20) con un inedito dietro le quinte della Collezione Tagliavini del Museo di San Colombano, una delle collezioni di strumenti musicali più ricche e antiche al mondo. Il Maestro Liuwe Tamminga, responsabile della Collezione, suonerà su tre strumenti a pizzico cinquecenteschi: un clavicembalo e un arpicordo di Alessandro Trasuntino (1547 e c. 1540) e una spinetta di Alessandro Fabbri (1598). Farà inoltre sentire il suono di due preziosi clavicembali, costruiti rispettivamente da Mattia de Gand (1685) e Giovanni Battista Giusti (1679). Graziano Bandini, esperto tecnico restauratore, mostrerà invece il lavoro di conservazione e valorizzazione che si svolge nelle sale espositive e nel laboratorio di restauro, attraverso l’esempio della ricostruzione dei martelli del pianoforte a forma d’arpa coricata, attribuibile a Johann Matthäus Schmahl (c. 1780), spiegando con quali problemi e con quali sfide bisogna misurarsi nello studio e nel restauro di uno strumento antico.

Tutti i contenuti saranno poi resi disponibili e accessibili liberamente sulla piattaforma a 12 ore dalla loro messa in onda.

Accanto al palinsesto della piattaforma VentiVenti resta la possibilità di accedere al tour virtuale del Polittico Griffoni: un percorso interattivo lungo tutta la mostra, all’interno di Palazzo Fava, con vari tag che consentono al visitatore di ascoltare la voce narrante che racconta l’opera di Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti, di conoscere il contesto artistico e culturale in cui fu creata, e di fruire di approfondimenti che entrano nel dettaglio delle singole tavole e delle loro peculiarità, attraverso la loro descrizione critica, nonché curiosità e aneddoti sulle figure rappresentate (costo 5€, biglietti acquistabili sul sito www.genusbononiae.it).


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