‘Sleep Revolution’, per combattere l’apnea ostruttiva del sonno

Sleep Revolution”, rivoluzione del sonno. Così si chiama, è il caso di dirlo, un rivoluzionario progetto che vede coinvolti quasi 40 partner di ricerca internazionali, di cui solo 3 italiani tra cui l’Auxologico con il suo Centro medicina del sonno di cui è responsabile la prof.ssa Carolina Lombardi. Sleep Revolution è un progetto internazionale interdisciplinare di ricerca che è stato selezionato per una sovvenzione di 15 milioni di euro dal programma quadro Horizon 2020 dell’Unione Europea per la salute, il cambiamento demografico e il benessere. In questo caso il progetto riguardante la salute del sonno, mira a rivoluzionare la ricerca, la diagnosi e il trattamento dell’apnea ostruttiva del sonno (OSA). Una patologia che solo in Italia colpisce milioni di persone, di cui almeno 2 milioni con patologia conclamata, mentre si stima in almeno un miliardo i pazienti con OSA a livello mondiale. Con un onere anche economico in costante aumento. Anche perché l’OSA è associata a varie conseguenze negative per la salute, tra cui un aumento del rischio di malattie cardiache, ipertensione e sonnolenza diurna che causano incidenti stradali e sui posti di lavoro.

«Il progetto “Sleep Revolution” è un grande e ambizioso progetto europeo», spiega Carolina Lombardi responsabile del Centro medicina del sonno dell’Auxologico, «che ha ricevuto l’importante riconoscimento di un finanziamento nell’ambito dei progetti Horizon 2020 (European Programme for Health, demographic change and wellbeing). Questo risultato è stato ottenuto anche perché lo scopo principale del progetto ha importanti ripercussioni sulla salute pubblica andandosi a focalizzare sui pazienti con apnee nel sonno (Obstructive Sleep Apnea, OSA), disturbo del sonno sempre più diffuso e con importanti ripercussioni sui disturbi cardiovascolari, neurologici e sul rischio di incidenti sul lavoro e alla guida legati alla sonnolenza che spesso si associa alle apnee notturne. Il progetto si prefigge principalmente di identificare degli indicatori clinici e strumentali nei pazienti OSA, che siano in grado di valutare in maniera più precisa quale sarà la prognosi del singolo paziente e quindi anche di impostare in maniera più personalizzata l’approccio terapeutico. Questo grande progetto nasce dalla volontà di collaborazione tra diverse entità che in Europa si occupano di Medicina del sonno tra cui le principali sono il gruppo di lavoro dello studio ESADA (European Sleep Apnea Database), L’European Sleep Research Society (ESRS) e una task force dell’Assembly of National Sleep Societies (ANSS)».

L’obiettivo della ricerca sarà raggiunto studiando migliaia di polisonnografie (i dati clinici dei malati OSA monitorati durante il sonno), cosa mai fatta in precedenza su così grandi numeri e popolazioni differenti, e incrociando i dati per ricavarne indicazioni pratiche da attuare anche, e soprattutto, nella vita quotidiana. Il finanziamento permetterà tra l’altro di utilizzare le tecnologie più avanzate. «Verranno impiegati sistemi di intelligenza artificiale», aggiunge Carolina Lombardi, «per cercare di identificare in tempi rapidi indicatori di prognosi che possono far sorgere il sospetto di un disturbo del respiro, per esempio nel paziente con patologie cardiovascolari o che possano suggerire la necessità di impostazione precoce di una terapia specifica e personalizzata».


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