A 5 anni dagli accordi di Parigi siamo in ritardo

“Cinque anni fa è stato firmato l’accordo di Parigi. Da quell’accordo storico abbiamo intrapreso un cammino coraggioso per affrontare con determinazione il problema del cambiamento climatico. Non è stato facile, ci sono state sensibilità diverse, scontri, ma durante questi 5 anni tutti si sono resi sempre più conto di vivere una emergenza storica”.

“l’UE, gli stati membri, le città i cittadini si sono messi in moto e si sono impegnati per fare in modo che il problema del cambiamento climatico e del degrado ambientale divenissero delle priorità nell’agenda politica europea e nazionale – continua Sassoli -. Ora siamo ad un punto di svolta. Abbiamo un obiettivo ambizioso, una meta da raggiungere a medio e lungo periodo: diventare il primo continente neutrale dal punto di vista climatico. Gli impegni prefissati non sono spariti con l’irrompere della pandemia, anzi questa ci ha offerto una opportunità nella drammaticità della situazione di ripensare al nostro modello sociale ed economico in una direzione più sostenibile, giusta e verde”.

Marco Cappato, promotore di StopGlobalWarming.eu e fondatore di Eumans aggiunge: “Proprio oggi i Governi europei hanno raggiunto l’accordo sul taglio delle emissioni di CO2 del 55% entro il 2030. E’ un obiettivo meno ambizioso rispetto alla proposta del Parlamento europeo di un taglio del 60%, ma è comunque un impegno che richiede soluzioni urgenti. L’unica strada per non aggravare la crisi economica è quella di spostare le tasse dal lavoro alle emissioni, come proponiamo con StopGlobalWarming.Eu”

 


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