Coronavirus, aziende italiane chiedono risarcimenti alla Cina

Gli avvocati Giovanni Franchi, Francesca Surano e Paolo Buzzi hanno notificato per conto di due società del settore petrolifero, due atti di citazione contro il Ministero della sanità della Repubblica Cinese, aventi ad oggetto la richiesta dei danni causati dal lockdown introdotto col Dpcm 9 marzo 2020

Konsumer, associazione per la tutela dei diritti dei consumatori, fa causa per danni alla Repubblica Cinese. Con due atti di citazione, notificati sulla base del Trattato bilaterale del 20 maggio 1991 per l’assistenza giudiziaria in materia civile, gli avvocati Giovanni Franchi, Presidente Konsumer per la Regione Emilia-Romagna, e altri due legali dell’associazione, Francesca Surano e Paolo Buzzi, hanno promosso per due società che operano nel settore petrolifero nella Provincia di Parma, due cause volte al risarcimento dei danni subiti per la chiusura dell’attività nei tre mesi di lockdown stabilito dal Governo col Dpcm del 9 marzo 2020, emanato in risposta all’emergenza da covid19.

“Ciò che emerge dai resoconti e dai rapporti ufficiali rilasciati dai vari Stati, è la responsabilità della Repubblica Popolare Cinese, e più in particolare del Ministro della sanità, nell’origine e nella diffusione planetaria del contagio. – Affermano i tre legali promotori delle citazioni – I ritardi nella divulgazione dell’allarme, le reticenze sulle informazioni epidemiologiche, le false informazioni sulla trasmissibilità del virus e sulla sua letalità, sono comportamenti che ingenerano innegabile responsabilità dello Stato Cinese per la situazione di gravissimo danno che ne è derivata alla salute dei cittadini colpiti e alle economie di interi Paesi.”

In altre parole, si sostiene che a causa della malagestione dell’emergenza da parte della Cina e la reticenza nel condividere informazioni importanti, il virus sia riuscito a diffondersi in modo estremamente capillare, privando medici e altri Governi di quelle importantissime conoscenze che avrebbero permesso loro di valutare la situazione in modo più chiaro, e agire con maggior cognizione di causa.

“Se il comportamento della Cina fosse stato corretto e in linea con gli obblighi derivanti da convenzioni internazionali sottoscritte, ciò avrebbe consentito l’assunzione di provvedimenti di ordine pubblico e sanitario che avrebbero ridotto al minimo e per un brevissimo periodo il disagio e il danno a persone ed economie. Invero, secondo le convenzioni internazionali in materia sanitaria la Cina avrebbe dovuto immediatamente chiudere i propri aeroporti e confini, impedendo alle persone di abbandonare il paese o trasferirsi lì per motivi di lavoro. Per questo – aggiunge l’avvocato Franchi – e a seguito degli indispensabili approfondimenti giurisprudenziali, i consulenti legali di Konsumer ritengono percorribile con esito favorevole e valutando i casi specifici, una azione giudiziale nel territorio italiano diretta ad ottenere dalla Repubblica Popolare Cinese il risarcimento dei danni diretti e indiretti subiti in particolare da imprese, attività commerciali, professionali e persino lavoratori che hanno perso il posto a causa della crisi economica dell’impresa dove prestavano la loro opera.”

Queste le ragioni poste a fondamento della domanda risarcitoria, ragion utilizzabili per Konsumer per qualsiasi persona, imprenditore o società abbia subito danni a causa della pandemia.

Gli uffici Konsumer sono a disposizione per chiunque abbia bisogno di chiarimenti.


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