Presidenziali Usa: ecco perché Trump può ancora vincere

“Se è vero che i dibattiti in tv sono determinanti per i risultati alle elezioni alla Presidenza degli Stati Uniti, la strategia comunicativa adottata da Donald Trump è decisamente quella vincente”. E’ l’analisi di Massimiliano Cavallo, uno dei maggiori esperti italiani di Public Speaking e autore del libro “Parlare in pubblico senza Paura” edizioni Anteprima, dopo l’ultimo dibattito in tv dei due candidati alla Presidenza degli Stati Uniti.

In controtendenza rispetto ai sondaggi, Cavallo è convinto che Trump era riuscito nel primo dibattito a far passare i suoi messaggi chiave più di quanto abbia fatto il suo avversario Biden. “Biden ‘l’addormentato’ è sembrato un pugile in balia dell’avversario e la sua anzianità non è affatto d’aiuto”, dice. “Più incisivo il messaggio alla ‘law and order’ di Trump, sempre molto caro all’elettorato repubblicano, dai tempi di Nixon, che ha ridestato l’attenzione di conservatori, moderati e indecisi, stanchi di vedere le proprie città sotto assedio”, aggiunge Cavallo.

In mezzo tra il primo dibattito e quest’ultimo c’è stato il contagio di Trump, che ha impedito di tenere il secondo dibattito, e la sua “rapida” guarigione. “Ciò ha permesso a Trump -dice Cavallo – di ribaltare un momento per lui non favorevole: il racconto non è più quello dei Democratici su come lui ha gestito (male) la pandemia ma su come lui ha sconfitto il virus. ‘E’ stata una benedizione di Dio’, si è spinto a dire, perché gli ha consentito di scoprire un farmaco miracoloso che metterà a disposizione gratuitamente per tutti gli americani. E il protagonista assoluto della campagna elettorale diventa quindi lui e sembra di assistere a un programma tv a cui manca solo il televoto se tenerlo o no dentro la ‘Casa’”. E aggiunge: “Se il primo dibattito ad alcune fette dell’elettorato repubblicano non è piaciuto perché ha trasmesso si forza ma anche arroganza, questo secondo dibattito poteva essergli fatale e Trump ha deciso di cambiare strategia”.

Secondo l’esperto, le strategie che i candidati possono utilizzare nei dibattiti tv sono di due tipi: decidere di parlare agli indecisi o puntare al proprio target per mobilitarli e motivarli alla campagna elettorale delle ultime decisive settimane. Ma a prescindere dalla scelta di strategia, nei dibattiti tv la cosa più importante è non sbagliare. “Se è vero che una buona prestazione in tv non sempre permette di aumentare i consensi – dice Cavallo – è altrettanto vero che una gaffe può portare a un crollo verticale da cui è difficile risalire. E nel secondo dibattito Trump si è mantenuto più calmo, anche per la regola del microfono staccato nei primi due minuti in cui parlava l’avversario”. Biden ha evitato scivoloni ma uno può pesare tanto, anche se molti analisti lo hanno messo in secondo piano. “Alle 21.21 Biden – riferisce Cavallo – ha guardato l’orologio per vedere quanto mancasse alla fine. Un gesto, che costò moltissimo a Bush padre nel suo dibattito contro Bill Clinton e Ross Perot. Un gesto che trasmette impazienza e difficoltà a tenere il dibattito“. Secondo l’esperto, a poco potrebbero valere i sondaggi del giorno dopo il dibattito che vedono Trump indietro. “Gaffe e i video di un Biden ‘addormentato’, saranno utilizzati sui social dallo staff di Trump e faranno il giro del web”, dice Cavallo. “Quando Kristen Welker ha concesso l’ultimo minuto per un estratto dei rispettivi possibili discorsi di insediamento alla Casa Bianca, Biden si è mostrato molto presidenziale e ‘il presidente di tutti’. Ma non funziona così – prosegue – nella mente dell’elettore. Trump sa che non deve essere presidenziale, che è il candidato di una parte e che deve vincere. Lui sa come parlare al suo elettorato: ‘Io voglio ridurre le tasse, lui vuole aumentarle, vuole aumentare la regolamentazione. Ci ucciderà, se vincerà ci sarà una depressione senza precedenti, sarà un giorno molto triste per questo paese’”.

Cosa accadrà alle urne non è ancora deciso e questi ultimi giorni possono cambiare ancora qualcosa. “I sondaggi nazionali danno Biden notevolmente avanti ma ciò che conta sarà il risultato di quei 5-6 Stati chiave dove il risultato è più in bilico”, conclude Cavallo.


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