Lavoro e discriminazione di genere: il punto

foto Flickr.com

Le lavoratrici guadagnano in media l’11% in meno dei colleghi. Il divario peggiora con la pandemia, aumentano anche le violenze di genere. Consegnati i Premi Libellula alle 32 aziende del network, con il sostegno del Comune di Milano. Il Sindaco Sala “La vostra battaglia è anche la nostra battaglia”.

In un anno così difficile per le persone e per il mondo del lavoro, Fondazione Libellula ha continuato più che mai a portare avanti il suo progetto di contrasto alla violenza sulle donne e alla discriminazione di genere, in particolare sensibilizzando le persone all’interno dei luoghi di lavoro, attraverso le aziende aderenti al network.

Anche quest’anno, la Fondazione ha dato appuntamento a sostenitori, aderenti ed interessati per l’annuale cerimonia di consegna dei Premi Fondazione Libellula, assegnati a 32 aziende per l’impegno attivo dimostrato nella lotta alla violenza sulle donne e al gender gap. Alla cerimonia, che quest’anno si è svolta virtualmente, era presente il Comune di Milano, da sempre presente a fianco del progetto, con l’intervento della Vicepresidente del Consiglio Comunale Beatrice Uguccioni, tra i relatori, e il Sindaco Beppe Sala, che ha inviato un video messaggio. L’incontro ha rappresentato un’importante occasione per fare il punto sulla situazione in Italia. Il nostro paese ha ancora una lunga strada davanti a sé, e la situazione è stata resa ancora più critica dalla pandemia da covid19.

Secondo il Gender Gap Report 2020, di cui la Fondazione Libellula è partner, le lavoratrici guadagnano in media l’11% in meno dei colleghi uomini, e continuano ancora a rimanere lontano dalle posizioni di vertice, dove la presenza femminile è appena del 32%, migliorata di appena 5 punti percentuali in 10 anni. L’Italia oggi è al 76° posto su 149 paesi nel mondo per la capacità di colmare le differenze di genere, e al 17° posto sui 20 paesi dell’Europa occidentale. Dati confermati anche dal sondaggio proposto da Fondazione Libellula nelle settimane immediatamente successive la fine del lockdown, che mostravano come la pandemia avesse aggravato il divario, con le donne sempre più gravate dagli impegni della casa e della cura dei figli. L’Istat afferma che il 38,3% delle madri occupate e il 42,6% se con figli da 0 a 5 anni modificano orario o altri aspetti del lavoro per adattarli agli equilibri familiari.

Con la quarantena che ha costretto tutti chiusi in casa, sono aumentati anche gli episodi di violenza domestica. Il numero delle chiamate al numero verde antiviolenza 1522 nel periodo marzo giugno 2020 è più che raddoppiato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, cresciuto del 119,6%. Un dato che dimostra come gli interventi di assistenza alle vittime e di pronto intervento siano molto importanti, ma che c’è bisogno di un radicale cambiamento culturale alla base della società.

“Complimenti per quello che fate perché la vostra lotta contro le violenza sulle donne e contro la discriminazione di genere è molto importante ed è anche una nostra battaglia. Abbiamo fatto una serie di progetti a riguardo, ma c’è ancora molto da lavorare – Ha dichiarato il Sindaco di Milano Giuseppe Sala, tramite un video messaggio inviato alla Fondazione – Abbiamo deciso a inizio del mio mandato di creare in ognuno dei 9 Municipi in cui amministrativamente si divide la città di Milano, un Centro Milano Donna, uno spazio fisico al quale ci si può rivolgere se si ha subito o si teme una violenza, o se si vogliono avere informazioni o, per le donne straniere, aiuto per imparare la lingua o per socializzare. Abbiamo cercato di sensibilizzare i nostri cittadini con delle campagna, come quella “Mettiamoci la faccia”, perché devono essere gli uomini a mettere la faccia quando si parla di queste cose. Il lockdown sta portando a un rischio di violenza domestica superiore, per cui occorre una grande attenzione e una grande presenza”.

“Cambiare le cose è possibile – Ha commentato Debora Moretti Presidente della Fondazione – ma serve l’impegno di tutti. Nei mesi scorsi, che sono stati particolarmente difficili, siamo stati vicini alle donne, attraverso webinar dedicati, gruppi di ascolto, dirette Facebook e studi per comprendere i loro reali bisogni. Oggi possiamo dire che, grazie all’impegno delle organizzazioni virtuose del nostro network, la libellula vola sempre più alto e stiamo realizzando in parte il cambiamento che vorremmo vedere, con grande soddisfazione e partecipazione di tutti. Il 98% di coloro che lavorano nel nostro network, ritiene importante che l’azienda si occupi di violenza e discriminazione di genere e sono orgogliosi di lavorare in un’azienda che affronta queste tematiche”.

Di seguito l’elenco delle aziende premiate, in ordine alfabetico:

AFOL Metropolitana
Balluff Automation
Bausch & Lomb
Brainpull
Clifford Chance
Cooperativa Sociale Quid
Eataly
Esselunga
Este
Etro
Euro Company
Furla
Gruppo Assimoco
Gruppo Unipol
IED Istituto Europeo di Design
International Paper Italia
Itacom
Italiaonline
Lexis – Dottori Commercialisti Associati
Nomination
Palladio Group
Randstad Group Italia
Rhenus Logistics
Smemoranda Group
Stimulus Italia
Talentia Software Italia
Tech Data Italia
Trasporti Internazionali Transmec
Ubisoft SpA
Ubisoft Studios
Zeta Service
Zurich Insurance Group Italia

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