Roma, le ragazze Roki contro la proposta di legge Meloni

Si fanno chiamare “le ragazze Roki”, perché sono affette dalla sindrome di Rokitansky. Sono giovani donne nate senza utero, che vorrebbero poter avere dei figli tramite la tecnica della gestazione per altri, ma, se la proposta di legge Meloni per rendere questa pratica un “reato universale” venisse approvata, potrebbero essere punite con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro, anche nei casi di gestazione per altri conclusa all’estero, in piena legalità, nei Paesi in cui questa è consentita da una legge dello Stato.

Per dire no a questa proposta di legge e far sentire la propria voce e quella di altre persone che per patologie o altre condizioni non possono intraprendere una gravidanza, si sono ritrovate ieri mattina in Piazza Montecitorio a Roma, per una manifestazione organizzata da Maria Sole Giardini, Consigliere Generale dell’Associazione Luca Coscioni, affetta anche lei dalla sindrome di Rokitansky. E’ fertile, ma è nata senza utero. I suoi gameti sono idonei al concepimento, ma il suo corpo non ha “la culla” per consentire che un embrione si annidi e cresca. Portare avanti una gravidanza le è quindi impossibile. Maria Sole e suo marito hanno da tempo deciso di provare ad avere una gravidanza percorrendo le vie legali, che il caso consiglia, in assenza di una legge che in Italia regolamenti la procedura con gestazione per altri solidale, ovvero quel percorso di fecondazione assistita per cui una donna porta avanti una gravidanza per conto di un’altra persona o di un’altra coppia.

L’Associazione Luca Coscioni, che tratterà il tema nelle due giornate conclusive del suo XII Congresso, in programma sabato 10 e domenica 11 ottobre all’Hotel Barberini di Roma (diretta online sulle pagine Facebook e You Tube dell’associazione), dal 2016 insieme ad altre associazioni, con giuristi ed esperti, ha lavorato a una bozza di proposta di legge sulla cosiddetta gestazione per altri “solidale”, portata avanti cioè senza alcun compenso, con l’obiettivo di mettere al centro la tutela dei nati, della gestante per altri e dei genitori intenzionali, ovvero coloro che hanno fatto ricorso alla tecnica. Perchè solo una legge può arginare ogni forma di abuso e illegalità, scongiurando discriminazioni e violazione dei diritti fondamentali. L’obiettivo è quello di evitare situazioni di incertezza normativa e fornire piena tutela ai diritti di tutti i soggetti coinvolti e, in particolar modo, ai minori nati all’esito di tale percorso, anche all’estero, a seguito dell’applicazione della legge straniera.

“Chiediamo a tutti i parlamentari che vengano ascoltate le nostre ragioni e, allo stesso modo, ci appelliamo a tutte le mamme del mondo chiedendo loro di sostenerci in questa battaglia perché nessuna meglio di loro dovrebbe solidarizzare con chi desidera avere un figlio”, ha dichiarato Maria Sole Giardini, Consigliere Generale dell’Associazione Luca Coscioni e organizzatrice della manifestazione, “Vogliamo
far sentire la nostra voce contro la proposta di legge Meloni sulla gestazione per altri come “reato universale”. Chiediamo invece che si discuta invece quella avanzata dall’Associazione Luca Coscioni che promuove la versione solidale e altruistica, senza compenso, della pratica. Noi scegliamo la gestazione per altri perché se la scienza consente alle persone di usufruire della scienza, noi vogliamo provarci. Perché, se fatta senza sfruttamento e costrizioni, è una tecnica medica e una possibilità che dovrebbe essere consentita legalmente. Scegliamo la maternità surrogata perché è l’unico modo
in cui nostro figlio potrà venire al mondo”.

“Con Maria Sole ci stiamo preparando ad andare nei tribunali e a percorrere la via legale per far sì che, in assenza di una legge, la gestazione per altri altruistica e solidale sia autorizzata nel nostro Paese, caso per caso. La scienza ha consentito a persone con diverse patologie, impossibilitate ad avere una gravidanza, ma fertili, di poter accedere a questa tecnica, e una legge è l’unico modo per evitare illegalità, sfruttamento e abusi. Per questo la proposta di legge che vuole rendere la gestazione per altri un reato universale, anche se praticata all’estero, è il modo sbagliato per fermare l’illegalità. Serve una legge ed è per questo che oggi siamo qui: per condannare a una voce ogni abuso dei diritti umani e per ripetere, ancora una volta, che una legge tutela più di un divieto.” ha commentato Filomena Gallo, avvocato e Segretario dell’Associazione Luca Coscioni


Pubblicato

in

,

da

Tag:

Pin It on Pinterest