Caorle, la pesca riprende garantendo alta qualità e sicurezza

Tradizione, passione e qualità. Sono le parole chiave di un viaggio “dal mare alla tavola” che vede protagonista Caorle, storico borgo marinaro dell’Alto Adriatico. Qui la pesca rappresenta da sempre una delle principali attività economiche nonché il fiore all’occhiello dell’offerta enogastronomica locale. Un settore che dopo un periodo di stop legato al lockdown ritorna ad offrire il meglio del pescato, garantendo freschezza, alta qualità e sicurezza, dai pescherecci ai ristoranti. Ne parla Diego Marchesan, pescatore e vicepresidente della Cooperativa Pescatori Livenza, testimone di un mestiere che da generazioni contraddistingue questa meta turistica del Nordest tutta da scoprire.

Antico villaggio di pescatori, il borgo di Caorle è ancora fortemente legato all’attività della pesca e la sua flotta di imbarcazioni è quotidianamente attiva per offrire un prodotto freschissimo e di alta qualità. Un settore che come altri ha vissuto un periodo di difficoltà durante il lockdown, dovuto soprattutto allo stop della ristorazione. Come sta vivendo la ripresa in questo momento? “Dal mese di giugno, con l’apertura della stagione estiva, si scorgono i primi segnali positivi. La richiesta di pescato sta leggermente aumentando ed usciamo in mare 4 giorni su 5. La nostra attività è fortemente legata alla ristorazione: speriamo che siano numerosi i turisti italiani e stranieri che sceglieranno Caorle come meta della propria vacanza per andare incontro ad un mese di luglio ricco e produttivo, prima di fermarci per il fermo pesca”.

Oggi più che mai la parola d’ordine è sicurezza: come vivete l’attività della pesca in questo periodo? “Ci siamo adeguati alle nuove normative, adottando tutte le misure necessarie a bordo come in porto e nella zona del Mercato Ittico Comunale: dall’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, alla sanificazione degli ambienti più volte al giorno oltre naturalmente al distanziamento. Continuiamo a garantire un prodotto fresco, sicuro e di alta qualità: un prezioso biglietto da visita per Caorle e la sua proposta enogastronomica che ci contraddistingue da sempre. Un lavoro che portiamo avanti quotidianamente con passione e rispetto per il mare.”

Quello della pesca è un mondo che a Caorle si può scoprire in prima persona, dal mare alla tavola di un ristorante, compiendo un viaggio sensoriale attraverso le tradizioni e la degustazione di specialità culinarie locali. E sono tante le occasioni per vivere un’esperienza di scoperta che coinvolge scorci inattesi, storia e tradizioni custodite in un patrimonio culturale che affonda radici nel passato. Da non perdere, su prenotazione, il tour del Mercato Ittico: adiacente al pittoresco Porto Peschereccio del Rio Interno, permette di assistere alla particolare “asta ad orecchio”, un rituale che regala anche ai non addetti ai lavori uno spettacolo quasi teatrale. Ogni cassetta di pesce viene venduta all’asta, ma i prezzi non vengono dichiarati ad alta voce, bensì sussurrati all’orecchio dell’astatore che aggiudicherà il pescato al miglior offerente (a causa dell’emergenza sanitaria, tale modalità è stata momentaneamente sospesa: in questo periodo all’statore viene mostrato un bigliettino con scritto il prezzo proposto). In vendita prodotti del pescato come il moscardino, le vongole bio e il tipico canestrello bianco caorlotto che diventano anche ingredienti di piatti da provare poi nelle caratteristiche osterie del borgo: strutture consigliate dall’iniziativa Gusta Caorle, una guida che invita a conoscere i sapori e i saperi locali, presentando prodotti a km zero, specialità tipiche, ristoranti e appuntamenti culinari.


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