Donne e Nautica: nuove opportunità professionali

In Italia le donne rappresentano circa il 42% degli occupati. Tra i campi in cui costruire una solida carriera professionale, quelli legati ad esempio alle STEM (Science, Technology, Engineering e Maths), discipline in merito alle quali si è creta una forte sensibilizzazione, perché particolarmente promettenti ma spesso precluse a studentesse e professioniste.

Oggi esistono però anche altri mondi economicamente in crescita ma tradizionalmente ancora collegati a stereotipi prettamente maschili, come la nautica. Basti pensare che, solo il settore noleggio barche, complice il cambiamento dei consumi in atto, oggi vale 51 miliardi di Euro, e cresce del 6,5% anno su anno: uno dei trend più positivi dell’intero comparto viaggi.  Sailogy, la piattaforma online di noleggio barche in tutto il mondo, con o senza skipper, descrive quindi un mondo professionale in espansione e in rapido cambiamento attraverso alcune figure chiave ricoperte da professioniste donne, grazie ad un background specifico e alla passione per le onde.

Kate: largo alle Sail Hunter

La figura del Sail Hunter è essenziale nelle società che si occupano di noleggio online, come nel caso di Sailogy. Si tratta a tutti gli effetti di una nuova professione, anche all’interno del mondo della nautica, nata proprio dalla necessità di monitorare la qualità della flotta offerta agli utenti, oltre a costruire relazioni personali con gli armatori. Nonostante l’apporto fondamentale della tecnologia in business di questo tipo, infatti, niente può sostituire l’esperienza in prima persona. L’obiettivo principale di questi professionisti è appunto valutare il servizio di ogni charter nautico, raccogliere consigli ed informazioni su marine e destinazioni, scattando foto delle barche e verificandone personalmente le condizioni prima che vengano proposte online. Un Sail Hunter, poi, deve necessariamente amare il viaggio: per lavoro gira il mondo, dal Mediterraneo ai Caraibi.

Il profilo di una Sail Hunter è ad esempio quello di Kate: con studi di Turismo internazionale alle spalle, ha iniziato la sua carriera presso un’agenzia di viaggi. Nel 2014 è entrata in Sailogy per seguire il dipartimento vendite, spostando in seguito il proprio raggio d’azione sempre più verso la flotta.

Francesca, l’educazione di una skipper

Lo skipper è il professionista che assume materialmente il controllo della barca durante la navigazione, e che viene ingaggiato ogni qualvolta utenti non esperti di vela, oppure alla loro prima esperienza, decidono di trascorrere una vacanza in barca. Si tratta di una delle figure più spesso associate al maschile, non ultimo grazie allo stereotipo del marinaio.

Francesca, appassionata di vela fin da bambina anche grazie alla scelta dei genitori di iscriverla alla rinomata scuola di vela di Caprera, oggi è skipper professionista e Yacht Designer. La sua esperienza a contatto con il mare non si limita affatto alla sfera professionale: la scorsa estate si è avventurata in barca in Costa Smeralda con un passeggero speciale, il figlio di 9 mesi, che crescerà con il suo stesso amore per il mare.

Laura, armatrice da generazioni

La professione di Charter Manager, o armatore, è anch’essa al momento prevalentemente maschile. Il charter manager si occupa della gestione della flotta, di instaurare rapporti non solo con i clienti, ma anche con agenzie, skipper e fornitori di servizi. Laura, dopo una laurea in Marketing e Comunicazione e alcune esperienze nel settore della moda e del luxury, ha scelto di seguire le orme del padre e prendere le redini dell’attività di famiglia, nel settore noleggio nautico. Ora, Laura gestisce le barche della società in almeno 5 marine del sud Italia, e sta sviluppando una nuova linea di business, dedicata al lusso nel mondo del noleggio.

La crescente digitalizzazione del turismo, insieme alla maggiore capacità di spesa di molti utenti, hanno cambiato profondamente anche il settore della nautica, oggi in costante crescita”, commenta Manlio Accardo, Founder e CEO del Gruppo, “per queste ragioni in futuro offrirà sempre più opportunità professionali, soprattutto in un Paese come l’Italia, a forte vocazione turistica. Investire in competenze spendibili in questo campo sarà quindi strategico per le professioniste, che si tratti di esperte del digitale oppure di figure più legate alla pianificazione del viaggio”.


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