A Natale consuma pesce responsabilmente

Durante le festività natalizie gli italiani non rinunciano ai prodotti ittici, che siano pescati o allevati: crostacei, vongole, cozze e pesci sono presenti su moltissime tavole del nostro paese. È in questo periodo che si riscontra il più alto consumo di prodotti ittici, con una spesa che supera il miliardo. Senza alcuna distinzione tra nord e sud, 3 italiani su 4 offriranno portate a base di pesce; le uniche differenze si potranno riscontrare nelle ricette che si rifanno alle diverse tradizioni locali.

È importante ricordare che anche a tavola il nostro stile di vita può fare la differenza sullo stato delle risorse naturali e sul sostentamento di milioni di persone che da esse dipendono. Il costante aumento della domanda di prodotti ittici mette sotto pressione i nostri mari, tanto che ad oggi circa l’80% degli stock ittici monitorati nel Mediterraneo risulta sfruttato in modo non sostenibile, nonostante la pesca garantisca la sussistenza di 180.000 persone in questa area.

Il Natale è dunque un’ottima occasione per ricordare ai consumatori di acquistare prodotti ittici pescati sostenibilmente o allevati in modo responsabile. Ma come riconoscerli? L’organizzazione non profit Marine Stewardship Council MSC attraverso il suo programma di certificazione in mare e di tracciabilità durante l’intera catena offre ai consumatori un modo semplice e rapido di fare la scelta giusta: il marchio blu MSC sui prodotti ittici garantisce che quel prodotto è stato pescato nel rispetto del mare, o in alternativa il marchio ASC (Aquaculture Stewardship Council) che garantisce la sua provenienza da allevamento responsabile.

Cercate dunque la sostenibilità quando fatte la spesa nei supermercati o dal pescivendolo, e quando acquistate tipologie differenti di prodotti freschi, surgelati o conserve di tonno ed acciughe. Quella della sostenibilità ittica certificata MSC è una scelta democratica: il marchio blu si trova su oltre 1300 prodotti in Italia, da quelli presenti nei discount a quelli di alta fascia, nei supermercati e sui brand preferiti dagli italiani. È da notare però una difficoltà sui prodotti freschi in quanto in Italia, a differenza di altri paesi europei, non ci sono pescherie o banchi di pesce fresco in supermercati certificati.

E quando non trovate il marchio blu, MSC consiglia di iniziare comunque a richiedere al vostro pescivendolo di fiducia, in pescheria o al banco pesce del supermercato prodotti ittici certificati sostenibili, in modo da iniziare a creare un movimento e un interesse nella direzione della sostenibilità. Il potere dei consumatori risiede nei loro comportamenti d’acquisto, ma anche nella forza della loro domanda.

La situazione in Italia e Mediterraneo

Storicamente i paesi dell’Europa meridionale sono stati più lenti delle controparti settentrionali nell’intraprendere un percorso di certificazione di sostenibilità, nonostante circa il 80% degli stock ittici nel Mediterraneo risultino sfruttati e gestiti in modo poco lungimirante e nonostante la pesca garantisca la sussistenza di 180.000 persone in questa area. “Affinché il Mediterraneo torni ad essere un mare in salute e pieno di vita, e la pesca possa continuare a garantire cibo e lavoro, è necessario che vengano intrapresi miglioramenti sostanziali nella gestione degli stock ittici e del sistema delle attività di pesca” afferma Francesca Oppia, Program Director di MSC in Italia.

 

Qualcosa sta già cambiando: il volume di prodotti certificati MSC venduti in Italia è cresciuto di un terzo tra il 2018 e il 2019 e ora il nostro paese è al quinto posto per fatturato e al settimo per volume di prodotti ittici certificati MSC. “Il marchio blu di MSC è riconosciuto da quasi la metà dei consumatori italiani” continua Oppia, “anche grazie all’impegno di molte aziende e retailer che hanno scelto l’approvvigionamento da fonti sostenibili”.

 

Ed è il nostro paese ad aprire la strada della sostenibilità nel bacino Mediterraneo: la prima attività di pesca certificata MSC si trova infatti in Veneto. La O.P. Bivalvia Veneto Società Cooperativa, composta da 111 barche gestite da 2-3 persone, pesca 4.600 tonnellate di vongole di mare all’anno, poco più di un quarto del pescato a livello nazionale.


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