Terapie Car-T contro i Linfomi non Hodgkin

“I Linfomi non Hodgkin di tipo aggressivo sono neoplasie che con la terapia corrente si riesce a guarire all’incirca nel 50-60% dei casi; per il restante 40% dei casi, la terapia di salvataggio ed il trapianto autologo di cellule staminali riesce a guarire una percentuale limitata di questi pazienti, circa il 10%”, spiega il Prof. Antonello Pinto, Direttore SC Ematologia Oncologica, Istituto Nazionale dei Tumori IRCCS, Fondazione “G. Pascale”.

Le Advanced Therapy Medicinal Product (ATMP) rappresentano una pietra miliare nella medicina: si basano su terapie innovative, quali l’ingegneria tissutale, le terapie geniche e quelle cellulari. Queste terapie sono potenzialmente applicabili in molteplici aree, dall’oncologia alle malattie gastrointestinali; rappresentano un’importante opzione per patologie ad oggi incurabili o su cui risulta difficile intervenire. L’interesse per le ATMP è dovuto principalmente al loro alto valore clinico: sono terapie spesso curative, e comunque in grado di trattare patologie senza alternative. L’alto potenziale pone la necessità di garantire, da un lato, l’accesso omogeneo dei pazienti sul territorio e, dall’altro, la sostenibilità economica. Ricerca, sviluppo e produzione delle ATMP in Italia possono rappresentare un elemento di valore competitivo per il nostro Paese.

LA TAPPA DELL’ATMP FORUM A NAPOLI – Il convegno “Accesso alle Terapie Avanzate: innovazione e prospettive future in Regione Campania”, seconda tappa del roadshow regionale dell’ATMP Forum, si è tenuto martedì 15 ottobre a Napoli. L’iniziativa, organizzata da MA Provider con il contributo non condizionato di Gilead, Celgene, Novartis e Takeda, è nata con l’obiettivo di comprendere le implicazioni delle ATMP e valutare come implementare un modello di successo da un punto di vista gestionale, organizzativo e di cura del paziente a livello regionale. Napoli infatti si configura come uno dei principali centri propulsivi a questo proposito.

L’USO DELLE CAR-T CELL NEI LINFOMI – Le CAR-T cell rappresentano una delle nuove frontiere dell’immunoterapia. Si tratta di un approccio diverso rispetto all’immunoterapia che consiste nell’ingegnerizzare i linfociti T del paziente facendogli esprimere un nuovo recettore chimerico (CAR) in grado di veicolarli verso un antigene (CD19) presente alla superficie delle cellule tumorali dei linfomi a fenotipo B. L’espressione di tale recettore chimerico, che una volta legatosi alle cellule tumorali attiva direttamente il potenziale citotossico dei linfociti CAR, superando i meccanismi di evasione immunitaria della neoplasia. Le CAR-T possono essere impiegate nel trattamento di due patologie, i Linfomi non Hodgkin di tipo aggressivo e il mieloma multiplo.

Il quadro attuale è molto stimolante per quanto riguarda la terapia dei linfomi – spiega il Prof. Antonello Pinto, Direttore SC Ematologia Oncologica, Istituto Nazionale dei Tumori IRCCS, Fondazione “G. Pascale”. – In particolare, si è oggi accumulata una notevole mole di dati consolidati circa l’efficacia della terapia CAR-T nei linfomi non-Hodgkin aggressivi a grandi cellule, mentre sono in via di rapido sviluppo le esperienze nel campo della terapia del mieloma multiplo. Le due situazioni sono diverse anzitutto dal punto di vista clinico: i Linfomi non Hodgkin di tipo aggressivo sono neoplasie che con la terapia corrente si riesce a guarire all’incirca nel 50-60% dei casi; per il restante 40% dei casi, la terapia di salvataggio ed il trapianto autologo di cellule staminali riesce a guarire una percentuale limitata di questi pazienti, circa il 10%. Resta quindi un 30-40% di pazienti per i quali sono oggi utilizzabili questi nuovi approcci terapeutici. I dati attualmente disponibili, basati su 3 studi clinici relativi alle CAR-t per i linfomi non Hodgkin a grandi cellule, dimostrano che circa il 40% dei pazienti che ha ricevuto il trattamento CAR-T a oltre 2 anni dalla terapia è rimasto in remissione di malattia ed è quindi potenzialmente proiettato verso la guarigione. Questo risultato è significativo: senza questa terapia, la prognosi per la stessa tipologia di pazienti era mediamente oscillante tra i 6 e i 12 mesi. Se questi pazienti raggiungeranno la piena guarigione è ancora troppo presto per dirlo, ma i risultati clinici fin qui evidenziati sono estremamente incoraggianti”.

Per quello che concerne il mieloma multiplo la situazione è differente – prosegue il Prof. Pinto – Si tratta infatti di una neoplasia curabile ma non guaribile. Con le terapie di prima linea i pazienti si avvicinano a lunghe sopravvivenze, anche di 8-10 anni, ma la gran parte di questi va incontro a una recidiva. La situazione è diversa anche dal punto di vista regolatorio. Mentre nei linfomi ci sono già due prodotti registrati e rimborsabili, il processo di registrazione della CAR-T cell da impiegare nei pazienti del mieloma multiplo è ancora lungo, e affinché venga compiuto l’attesa può essere ancora lunga diversi mesi”.

IL PROGETTO ATMP FORUM – Il progetto ATMP Forum nasce il 6 luglio 2017 da MA Provider in collaborazione con il Dipartimento di Scienze del Farmaco dell’Università del Piemonte Orientale (Novara), con l’obiettivo comune di rafforzare e implementare il ruolo primario che l’Italia ha giocato nello scenario ATMP. “L’iniziativa di oggi a Napoli rappresenta un’importante tappa in un percorso ancora in svolgimento: il supporto dato dalle istituzioni locali dimostra come l’implementazione di questo progetto stia proseguendo attraverso una concertazione che coinvolge molteplici attori in tutto il Paese, con un approccio che ci permette di guardare con ottimismo al Sistema-Italia – sottolinea Elena Paola Lanati, Direttore ATMP Forum. – Le ATMP costituiscono un’opportunità di crescita per tutto il sistema sanitario nazionale e sono uno strumento radicalmente innovativo di cura. L’ATMP Forum è stata la prima iniziativa in Italia ad occuparsi di terapie avanzate, anche tramite il portale ufficiale Atmpforum.com, che vuole essere una fonte di informazione e continuo aggiornamento sul tema”.

Poi conclude: Il prossimo 24 ottobre sarà presentato a Roma, sempre presso l’Auditorium del Ministero della Salute, il “Secondo Report italiano sulle ATMP: come rendere attrattiva l’Italia nella ricerca e produzione delle ATMP”. Queste terapie rappresentano una speranza per pazienti affetti da gravi malattie oggi incurabili e hanno dato già prova di efficacia in popolazioni selezionate; il costo superiore allo standard va quindi messo in relazione al valore generato per i pazienti da un trattamento ‘’one shot’’, e all’effetto nel lungo periodo, diventando perciò sovrapponibile se non inferiore al costo di terapie croniche”.


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