“Global Inclusion – Generazioni senza frontiere”, evento a Bologna

Maschio, bianco, eterosessuale, sui 40 anni, cristiano e perfettamente abile: chi siede al vertice delle imprese e delle organizzazioni sociali corrisponde nella maggior parte dei casi, e pure nell’immaginario collettivo, a caratteristiche analoghe. Ma è un vantaggio da un punto di vista competitivo? Se si considera che le persone che presentano insieme tutte queste caratteristiche sono in fondo una sparuta minoranza, si comprende come la capacità di guardare e gestire la complessità del presente – chiave essenziale di successo per un’impresa così come per un paese – passi necessariamente dalla ricchezza dei punti di vista. In una parola, dalle diversità, siano esse di genere, sesso, etnia, ma pure di età, storia personale, estetica, abilità, pensiero o orientamento affettivo-sessuale.

150 imprese, decine di associazioni, 9 università e scuole italiane, 750 lavoratrici e lavoratori, istituzioni, i rappresentanti dei direttori del personale delle aziende italiane, Confindustria Emilia: si incontra a Bologna l’ecosistema italiano dell’inclusione. Le migliori pratiche  di inclusione sui luoghi di lavoro saranno condivise in “Global Inclusion – Generazioni senza frontiere”, in programma giovedì 11 settembre a Bologna (presso FICO – Fabbrica Italiana Contadina), con l’obiettivo di lanciare gli stati generali delle tematiche legate a diversity & inclusion: la manifestazione vuole sostenere il valore di una leadership inclusiva, in grado di mettere a valore le potenzialità del singolo per permettere l’espressione dell’unicità dei talenti di ciascuno. Promossa dal Comitato Global Inclusion – Art. 3, in collaborazione con “Insieme per il Lavoro” e AIDP Associazione Italiana Direzione del Personale, Global Inclusion vede la partecipazione di una rete di imprese, associazioni non profit e Università, cittadine e cittadini, lavoratrici e lavoratori impegnate a costruire un vero e proprio manifesto di «Generazioni senza frontiere» ispirato all’art. 3 della Costituzione italiana. L’obiettivo è quello di elaborare modelli per il superamento di stereotipi e pregiudizi consapevoli e inconsapevoli sui luoghi di lavoro, mostrando invece tutto il valore dell’inclusività. La ricerca ha messo infatti in luce come il rischio delle imprese gestite da gruppi troppo omogenei sia il groupthink o autoreferenzialità, che male si adatta dal punto di vista competitivo ad un mondo di cambiamenti continui, complesso per interazioni e interdipendenze. Se l’unione fa la forza, l’unione delle differenze fa la forza dei gruppi di lavoro quando le priorità sono attrarre nuovi clienti, promuovere pratiche di innovazione, generare nuova energia: lo dimostrano la storia, e i fatturati, di aziende come Apple, Intel, Walt Disney, che da anni adottano strategia di inclusione globale per vedere i mercati sotto diverse prospettive, e sostenere così il proprio vantaggio competitivo. Ma lo dimostrano anche le ricerche, che rivelano come i flussi di cassa per collaboratore delle imprese gestite da gruppi eterogenei – per età, genere, differenze di provenienza ecc – sono 2,3 volte più elevati sui tre anni rispetto a quelle prive di un modello di leadership inclusiva (Bersin by Deloitte, ricerca su 450 imprese globali).

Nel governo della complessità team diversificati, infatti, prendono decisioni migliori fino all’87% delle volte, sfidando lo status quo e i paradigmi che impediscono il cambiamento e la trasformazione digitale delle imprese.
La data e il luogo della manifestazione sono stati scelti per il forte valore simbolico: da un lato una giornata che, nella percezione globale, rievoca odio, rancore ed il segno di un vero e proprio spartiacque tra due epoche, scelta per tentarne un ribaltamento semantico e valoriale. Dall’altro un luogo, Bologna, città dell’inclusione, che affonda nei secoli la propria tradizione di libertà ed apertura oltre che snodo accessibile da più regioni, grazie alla fortunata posizione geografica. E ovviamente FICO, luogo in cui il racconto del cibo si fa cultura e mediatore di differenze, luogo d’incontro, come la tavola dovrebbe sempre essere. Tra sessioni plenarie, hub creativi e panel con l’intervento di leader d’impresa, “Global Inclusion – Generazioni senza frontiere” declinerà il tema dell’inclusione secondo diverse prospettive, dalla tecnologia alla sostenibilità, dalla cittadinanza globale all’innovazione, rivolgendosi a giovani, professionisti, studenti, talenti delle imprese, associazioni e istituzioni per condividere buone pratiche d’inclusione e promuovere un approccio creativo e positivo verso il futuro.
“Global inclusion e art.3 della Costituzione: due modi per affermare la centralità della persona umana e l’importanza della partecipazione dei cittadini alla costruzione di un futuro sostenibile” – dichiara Luigi BobbaPresidente del Comitato Global Inclusion Art. 3, esperto del Terzo Settore e già Sottosegretario al Lavoro – “Global inclusion richiama immediatamente gli obiettivi dell’Agenda Globale 2030;  l’art.3 della Costituzione rivela la sua sorprendente modernità nel guidarci a trovare una rotta in un tempo e in un Paese segnati profondamente dal rancore, dall’ esclusioni e dalla paura. Carta Costituzionale e Agenda globale 2030 rappresentano il filo rosso dell’azione del Comitato promotore che, con l’evento dell’11 settembre a Bologna, vuole dare appuntamento a tutti coloro – persone, imprese, istituzioni ed enti di terzo settore – che vogliono costruire ponti e non muri, generare inclusione anziché esclusione, valorizzare le differenze invece che comprimerle. Consapevoli che l’inclusione rappresenta un decisivo driver per l’innovazione sociale e che la responsabilità sociale delle imprese non incide solo sulla reputazione delle stesse, ma è un fattore essenziale per crescere e cambiare. Ugualmente, l’investimento delle istituzioni su e con gli enti di terzo settore diventa una leva decisiva per combattere il cancro delle diseguaglianze, promuovere l’inclusione e rigenerare i legami comunitari”.

I lavori della giornata si apriranno con la conference plenaria «Generazioni senza frontiere» (condotta da Chiara Romersa, Partner di Newton Spa), durante la quale interverranno, tra gli altri, il Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, il Sindaco di Bologna Virginio Merola, l’imprenditore Oscar Farinetti, la Direttrice della Fondazione IBM Floriana Ferrara, il Presidente del Gruppo Unipol Pierluigi Stefanini, la ricercatrice Eumetra Anna Tagliabue, il fondatore di “Mygrants” Chris Richmond NziAlberto Balestrazzi, CEO di Auticon, Ornella Chinotti, Managing Director SHL Italia e Francia e Andrea Notarnicola, Partner Newton. La plenaria vedrà anche un intervento video di Don Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo metropolita di Bologna.
Seguiranno, nel pomeriggio, due tipologie di eventi: i Panel, che daranno vita al confronto su alcune tematiche legate al concetto di inclusione grazie ai numerosi ospiti presenti, e gli Hub Creativi, che consentiranno ai partecipanti di affrontare i temi dell’inclusione con una metodologia interattiva e immersiva. Da “La gabbia dei filtri” – che attraverso gli algoritmi lavorerà sui pregiudizi inconsapevoli – a “L’oracolo di Matrix”, gamification sul valore della conoscenza, della curiosità e dell’informazione, passando per “La camera dell’eco”, gioco di ruolo sulla disputa felice, basato sul valore del confronto e della diversità di opinioni e prospettive e “Get There”, un game interattivo per scoprire quali sono i nostri pregiudizi nascosti, fino ai  “Reading al buio” con la lettura di testi dedicati all’art. 3 della Costituzione e “Io e le mie parole”, realizzato in collaborazione con Psicodizione.

Il primo panel sarà invece “Oltre i confini della cultura alFa” in cui si dibatterà in merito alla capacità
di rimettere continuamente in discussione i propri stereotipi, la diversità cognitiva
e la ricchezza di prospettive a sostegno dell’innovazione.
Il panel “Cittadini del mondo si diventa” si ispira a uno degli obiettivi dell’Agenda Globale 2030: educare alla cittadinanza globale, mentre il panel “Il mito della purezza: l’alleanza profit e non profit” si concentrerà sull’integrazione di competenze tra imprese e associazioni. Gli ultimi due panel saranno invece “L’educazione inclusiva nelle aziende”, in cui parleremo di come costruire un’impresa più inclusiva e bilanciata e, infine, “Il servizio dell’inclusione: clienti e collaboratori al centro”, per comprendere come generare una cultura d’impresa capace di offrire ogni giorno un’esperienza nuova e positiva a collaboratori, clienti e stakeholder.  L’evento si concluderà con il ritorno in plenaria e l’intervento di Don Gino Rigoldi e Giampaolo Grossi, General Manager Starbucks Italy, Critsina Lazzati, Stefano Zamagni e la performance teatrale dei Cantieri Meticci.

Durante tutta la giornata la Exhibition Area allestita all’interno di FICO ospiterà i desk di imprese impegnate in strategie inclusive, di organizzazioni non-profit e di realtà culturali che saranno a disposizione del pubblico per illustrare le loro best practice e per attività di networking, offrendo un’opportunità di contaminazione positiva e di partnership.

“Global Inclusion – Generazioni senza frontiere – spiegano i rappresentanti del Comitato Global Inclusion – Art. 3 – vuole fornire un’opportunità di responsabilità sociale per imprese, associazioni non profit, istituzioni, scuole e università che scelgono una strategia integrata di comunicazione interna, esterna e di employer branding”.

“Global Inclusion – Generazioni senza frontiere” è un evento non profit e di Responsabilità Sociale d’Impresa. L’evento è gratuito per i partecipanti e si finanzia grazie al sostegno dei partner. Main partner è il Gruppo Unipol. Le eventuali plusvalenze dell’evento saranno devolute dal Comitato promotore a borse di studio e di ricerca sui temi dell’inclusione o al finanziamento delle future edizioni.

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