La perdita dell’udito è la quarta causa mondiale di disabilità

La perdita dell’udito nelle persone anziane provoca disabilità e può peggiorare una serie di complicazioni mentali, fisiche e sociali.

E’ associata alla limitazione delle attività all’aperto, all’ansia e alla perdita di memoria, secondo un nuovo studio giapponese.

Costituisce la quarta causa mondiale per gli anni vissuti con disabilità.

La capacità uditiva è integralmente legata alla comunicazione e l’ipoacusia porta a barriere comunicative. Questo a sua volta aumenta lo stress e limita la capacità di avventurarsi all’aperto. La perdita uditiva può anche essere associata al declino della capacità di pensare, comprendere, ragionare o ricordare.

Il nuovo studio ha esaminato tre aree chiave: limiti di attività all’aria aperta, stress psicologico e perdita di memoria. Ha trovato che la perdita dell’udito ha un legame chiaro con tutti e tre gli ambiti, specialmente con la perdita di memoria.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Geriatrics & Gerontology lnternational, dice che “una maggiore consapevolezza del peso della perdita dell’udito può contribuire a migliorare la qualità della vita. Misure come gli apparecchi acustici e il sostegno sociale da parte dei volontari nella comunità possono anche fornire assistenza”.

Per questo studio sono stati utilizzati i dati del 2016, relativi a 220.000 famiglie. I ricercatori hanno analizzato 137.723 persone di età pari o superiore a 65 anni, senza demenza.

“Il Giappone è il paese che sta invecchiando più rapidamente al mondo, e questo è un ampio e irresistibile insieme di dati dei suoi cittadini”, ha detto l’autore principale dello studio Masao Iwagami.


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