Il Museo Nazionale Rossini è un progetto ambizioso che la città di Pesaro non poteva non realizzare nel percorso di restituzione del corpus rossiniano. Prima passi all’interno delle sale del Museo Nazionale Rossini per stampa e addetti ai lavori, questa mattina a Palazzo Montani Antaldi, mentre prosegue l’allestimento in vista della cerimonia di inaugurazione prevista per l’11 giugno. All’incontro hanno preso parte anche il sindaco Matteo Ricci e l’assessore alla Bellezza, Daniele Vimini che hanno portato il saluto dell’amministrazione comunale ed espresso soddisfazione per la struttura museale destinata a essere la punta di diamante dei luoghi rossiniani in città. Il Museo Nazionale Rossini, insieme alla casa natale del celebre compositore, il Teatro, i Musei Civici di Palazzo Mosca, il Tempietto Rossiniano a Palazzo Olivieri e la Biblioteca della Fondazione Rossini (al piano terra di Palazzo Montani Antaldi): un grande percorso rossiniano di Pesaro, Città della Musica e città del Rof, il Rossini Opera Festival, la cui ‘esperienza’ troverà espressione tra i contenuti all’interno di questo nuovo luogo della cultura. “Al Museo Nazionale Rossini – ha detto Ilaria Narici, direttore scientifico della Fondazione Rossini – è rappresentato il percorso di una vita straordinaria, spesa in creazioni che hanno fatto di Rossini, uno dei personaggi di maggior rilievo del suo tempo. Un influencer diremmo oggi, della cultura italiana ed europea”. La giornata è iniziata nella Sala degli Specchi sulle prime note del Playel, il pianoforte appartenuto a Rossini finalmente restaurato e suonato, nell’occasione, da Federico Umbri, studente del Conservatorio Rossini. A dare il benvenuto ai presenti si sono alternati Marco Martelli, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, Sergio Ragni, collezionista e curatore dell’epistolario di Rossini che collabora da decenni con la Fondazione per arricchire la collezione rossiniana, e Silvano Straccini, direttore del Sistema Museo, gestore della struttura museale, che ha evidenziato “la possibilità di trovare nel Museo Nazionale Rossini un racconto adatto ad ogni tipologia di pubblico, dalle persone che già conoscono Rossini a quelle che hanno la volontà di approcciarsi per la prima volta. Il tutto narrato nella maniera più adeguata e con tutte le più aggiornate tecnologie”. Per la città di Pesaro l’apertura del Museo Nazionale Rossini significa anche l’apertura alla fruizione pubblica di uno degli edifici più belli, di maggiore pregio storico della città. Il progetto museale ha visto la stretta e proficua collaborazione di vari soggetti. Il Comune di Pesaro ha trovato come partner dell’operazione la Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, proprietaria dell’immobile e usufruito del finanziamento di un milione di euro da parte del Mibact d’intesa con la Regione Marche. La gestione dei servizi è stata affidata alla cooperativa Sistema Museo, vincitore del bando di musealizzazione. Il progetto di allestimento, per il quale la Fondazione Rossini è stata punto di riferimento scientifico, è stato firmato dalla Panstudio, studio associato di architettura esperto nell’allestimento di musei e mostre d’arte, mentre le applicazioni multimediali sono state realizzate dalla Ett, azienda specializzata che già ha lavorato per importanti siti come, ad esempio, l’Ara Pacis a Roma, il Museo Teatrale alla Scala di Milano. La Scuola Holden, fondata da Alessandro Baricco, infine, ha curato testi e audio del percorso espositivo.
Pesaro inaugurerà il Museo Nazionale Rossini
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