Milano, al Gerolamo, Cuticchio con pupi e ensemble

Concerto mediterraneo è l’ultima opera musicale di Giacomo Cuticchio. È una suite per fiati, legni, ottoni ed archi, nata per il Teatro Gerolamo, che vede come strumento protagonista il pianoforte e che si sviluppa in tre quadri.

Nel primo tempo viene eseguito l’omonimo piano-concerto dal quale prende nome l’intero spettacolo. L’opera è dedicata a chi non è riuscito ad oltrepassare il Mar Mediterraneo e raccoglie suoni, caratteri e suggestioni tipici della Sicilia, madre e culla di svariate civiltà. Si alternano temi ora gai e vivaci, ora infausti e austeri, che dal pianoforte si propagano per fondersi con gli strumenti della formazione cameristica, sfruttando le differenti gradazioni armoniche.

Il secondo quadro è intitolato Rosa dei Venti: dopo una Arya introduttiva seguono respiri e tempeste di Tramontana, Levante, Scirocco e Maestrale. I Venti, protagonisti della suite, vengono riproposti in unna nuova versione per Ensemble allargato, che anticipa al pubblico la prossima uscita discografica del Giacomo Cuticchio Ensemble.

Il terzo quadro è un omaggio che Cuticchio ha voluto dedicare al proprio mestiere di oprante-puparo, che lo ha formato sin dalla prima infanzia e che lo ha fortemente influenzato anche nella vita musicale. A Incanto, che interpreta la nascita di un pupo siciliano, segue Autoritratto di Astolfo, in cui si identifica Cuticchio, per concludere con il roboante Finale. Il pianoforte prende parte all’Opera come strumento portante, così come l’antico pianino a cilindro cui la tradizione assegna il ruolo di commentatore degli spettacoli del Teatro dei Pupi, quel pianino che Giacomo suonava da bambino agli inizi del suo apprendistato di puparo e musicista.


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