Il digiuno intermittente aiuta a controllare il glucosio nel sangue

Il digiuno intermittente ha dimostrato di essere un metodo efficace per controllare i livelli di glucosio nel sangue, negli uomini a rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.

I ricercatori dell’Università di Adelaide e dell’Istituto per la ricerca medica e sanitaria dell’Australia del Sud (SAHMRI) hanno valutato gli effetti del consumo limitato di cibo nel tempo, in 15 uomini per una settimana.

Gli uomini, tutti di età compresa tra i 30 e i 70 anni e un BMI medio di 33,9, hanno indossato un monitor glicemico continuo per sette giorni. Tutti hanno continuato a mangiare normalmente, ma alcuni hanno mangiato solo tra le 8:00 e le 17:00, mentre altri hanno mangiato da mezzogiorno alle 21:00, facendo un digiuno di 15 ore.

La glicemia è stata valutata ogni giorno dello studio.

Gli investigatori hanno scoperto che nei partecipanti era migliorato il controllo del glucosio, indipendentemente da quando gli uomini avessero scelto di mangiare.

C’era stata anche una piccola quantità di perdita di peso, cosa che potrebbe aver contribuito ai risultati.

Il piccolo studio è stato pubblicato sulla rivista Obesity.

Il digiuno intermittente, come quello consistente in 16 ore di digiuno e 8 in cui si può mangiare, è diventato popolare negli ultimi anni, ma pochi studi hanno esplorato i suoi effetti metabolici e l’impatto sui livelli di glucosio e profili di insulina negli esseri umani.

Lo studio australiano ha concluso che una settimana di digiuno intermittente migliora le risposte glicemiche negli uomini a rischio di diabete di tipo 2, indipendentemente dagli orari in cui si era digiunato.

Gli studiosi dicono, tuttavia, che la sperimentazione dovrebbe essere ripetuta in periodi di vita più strettamente controllati per confermare il risultato.Se i primi risultati hanno mostrato risultati promettenti per il controllo della glicemia, è necessario uno studio più ampio per un periodo più lungo per vagliare a fondo l’efficacia del digiuno intermittente.

Il diabete è l’epidemia del 21 ° secolo ed è tra le più grandi sfide che i sistemi sanitari occidentali si trovano ad affrontare.


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