Sindrome metabolica: la vitamina C aiuta

Un maggiore apporto di vitamina C è cruciale per i pazienti con sindrome metabolica. Lo dice un nuovo studio fatto nell’Oregon State University.

Ecco perché, a gennaio, dopo le feste, è bene mangiare frutta e verdura.

Consumare da cinque a dieci porzioni al giorno di questi alimenti si può fare il pieno di fibra, di vitamina C e di proteggere l’intestino.

Una dieta ricca di grassi saturi determina un’infiammazione cronica di basso grado nel corpo che a sua volta porta allo sviluppo della sindrome metabolica, una condizione grave associata a disfunzione cognitiva e demenza, oltre ad essere un importante fattore di rischio per malattie cardiovascolari, fegato grasso e diabete di tipo 2.

Un paziente è considerato affetto da sindrome metabolica se ha almeno tre delle seguenti condizioni: obesità addominale, pressione alta, glicemia alta, bassi livelli di colesterolo “buono” e alti livelli di trigliceridi.

I risultati del nuovo studio pubblicati su Redox Biology suggeriscono che il tipo di alimentazione che porta alla sindrome metabolica può provocare squilibri nel microbioma intestinale, con compromissione della funzione intestinale, contribuendo ad alimentare le tossine nel sangue, con conseguente deplezione di vitamina C, che successivamente altera il circolo  di vitamina E.

Le vitamine C ed E offrono una difesa contro lo stress ossidativo causato dall’infiammazione e dai radicali liberi associati, molecole instabili che possono danneggiare le cellule del corpo.

La vitamina C in realtà protegge la vitamina E, quindi in caso di perossidazione lipidica, la vitamina E si esaurisce e la vitamina C può rigenerarla. Se la vitamina C manca, la vitamina E si perde.

La perossidazione lipidica è la degradazione ossidativa degli acidi grassi polinsaturi che sono un componente importante delle cellule viventi; è il processo attraverso il quale i radicali liberi cercano di stabilizzarsi rubando gli elettroni dalle membrane cellulari e causando danni alla cellula.

Se ci sono troppi grassi nella dieta, questo provoca lesioni all’intestino. Le cellule batteriche possono quindi fuoriuscire e andare in circolazione nel corpo, inseguite dai neutrofili, il tipo più abbondante di globuli bianchi e parte fondamentale del sistema immunitario. I neutrofili attaccano i batteri con acido ipocloroso: ossia candeggina.

I globuli bianchi con la candeggina distruggono la vitamina C, il corpo distrugge la sua stessa protezione, ingannato dalla disbiosi dell’intestino, scambiandola per un’invasione batterica.

Le persone con sindrome metabolica possono ingerire la stessa quantità di vitamina C delle persone senza sindrome metabolica ma hanno concentrazioni plasmatiche più basse di essa.

La vitamina C si trova nella verdura fresca e nella frutta. Fonti di vitamina E sono mandorle, germe di grano, semi e oli vari.


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