Ogni giorno in Yemen 100 bambini muoiono di fame

Peggio della guerra può la fame. Nella Giornata dell’Alimentazione, mentre l’ONU denuncia la drammatica carestia in Yemen, la peggiore dell’ultimo secolo, Save the Children stima che ogni giorno nel paese più di 100 bambini potrebbero perdere la vita per mancanza di cibo. L’Organizzazione – che dal 1919 lotta per salvare i bambini e garantire loro un futuro e che ieri ha lanciato la campagna globale “Fino all’ultimo bambino” per sensibilizzare sui tragici effetti della malnutrizione –  stima che in Yemen circa 400 mila bambini soffrono di grave malnutrizione e che solo quest’anno oltre 46mila potrebbero morire prima di aver compiuto il quinto compleanno.

“I dati diffusi dall’Onu sono terrificanti ma, purtroppo, non ci sorprendono”, dichiara Tamer Kirolos, Direttore di Save the Children in Yemen “Quella di 13 milioni di persone che soffrono la fame sembra una statistica irrealistica, ma dietro questi numeri ci sono tantissimi bambini malnutriti che i nostri operatori sul campo incontrano goni giorno. Non dovremmo aspettare che questa situazione si trasformi in una carestia in piena regola: i bambini in Yemen stanno già morendo di fame.”

“Insicurezza, inaccessibilità al cibo e la vastità di questa crisi impedisce alle organizzazioni umanitarie di raggiungere tutti i minori a rischio. Ogni giorno – prosegue Kirolos – oltre cento bambini rischiano di morire di fame. E non è una crisi dovuta a cause naturali, ma dipende solo dall’uomo. Le parti in conflitto in questa guerra brutale devono deporre le armi e tornare al tavolo dei negoziati, mentre gli altri paesi devono smetterla di alimentare il conflitto fornendo le armi. Da oltre tre anni questa guerra macchia la nostra coscienza collettiva e noi non dovremmo permettere che duri un altro giorno di più”.

Come emerge dal rapporto di Save the Children “Lontano dagli Occhi. Lontano dai cuori. Fuori dalle luci dei riflettori milioni di bambini continuano a morire di malnutrizione. A casa loro”, in Yemen, a oltre tre anni e mezzo dall’inizio dell’escalation del conflitto, gli ostacoli posti alla distribuzione di cibo e medicine da tutte le parti in causa e i recenti combattimenti per il controllo del porto strategico di Hodeidah hanno spinto il paese sull’orlo della carestia, con più di 5 milioni di bambini costretti ad affrontare la quotidiana carenza di cibo e un bambino su 2, che soffre di malnutrizione cronica. In particolare nei territori maggiormente devastati e che oggi contano più di 3 milioni di sfollati, come il distretto di Hodeidah, 1 bambino su 20 è affetto da malnutrizione acuta grave.

Il rapporto – diffuso ieri dall’Organizzazione insieme al lancio della campagna Fino all’ultimo bambino – rivela che nel mondo, ogni giorno, 7.000 bambini sotto i cinque anni muoiono per cause legate alla malnutrizione. Cinque ogni minuto. Bambine e bambini che, a casa loro, in paesi colpiti da carestie e siccità, afflitti dalla povertà estrema o dilaniati da guerre e conflitti, continuano ad essere privati di cibo adeguato, acqua pulita e cure mediche e perdono irrimediabilmente l’infanzia alla quale hanno diritto. Lontano dalle luci dei riflettori.

Ề per questi bambini che Save the Children ha lanciato la campagna globale “Fino all’ultimo bambino” e attivato la raccolta fondi attraverso il numero solidale 45533. L’obiettivo è salvare i bambini che soffrono di malnutrizione e tenere alta l’attenzione su un killer silente e devastante, che contribuisce in maniera decisiva alla morte di circa la metà dei 5,4 milioni di minori con meno di cinque anni che ogni anno, a livello globale, perdono la vita per malattie facilmente curabili e prevenibili.

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