Parte il 21 settembre la 7^ edizione del Festival “Prova a sollevarti dal suolo”, articolato tra lo spazio IN Opera Liquida al Parco Idroscalo ingresso Riviera Est e il Teatro della Casa di Reclusione Milano Opera.
In un così particolare momento storico, noi, che siamo convinti che la diversità sia un valore assoluto, abbiamo sentito la necessità di organizzare il nostro Festival in forma di Festa, per ritrovare una comunità nella quale riconoscerci. Siamo partiti dal tema della nostra nuova produzione, “Disequilibri circensi” uno spettacolo sulle migrazioni, non solo fisiche, ma anche dell’animo, messo in scena dai nostri multietnici attori reclusi, che debutterà in carcere a conclusione della rassegna, per individuare un filo narrativo che abbia a che fare con la diversità nelle sue molte sfaccettature. Nella splendida location dell’Idroscalo abbiamo previsto eventi fin dal pomeriggio. In particolare apre il festival un intervento di teatro di cittadinanza di e con Rossella Raimondi, che narra di periferie, di quartieri, di intrecci di vita e di senso. La sera Arianna Scommegna, con “la Molli”, la sua solitudine, la sua insoddisfazione.
Si prosegue con la presentazione del video realizzato dagli studenti del College Digital della Scuola Holden di Torino “Il Museo è di tutti”, affermazione di quanto la cultura sia foriera di integrazione e quanto le nuove generazioni ne siano preziose portavoce. La sera Francesca Puglisi, con “Ccà Nisciuno è fisso”, ironicamente ci accompagna ad una riflessione proprio sul tema della precarietà, che le nuove generazioni attanaglia. CFM Storytelling si interroga sul tema dell’immigrazione e della sua percezione, grazie alle storie di Bianca Borriello, Rossana Cavallari e Stefano d’Andrea. Alma Rosé, in “Carta canta – parole e musica per una nuova cittadinanza” riflette con noi sulle seconde generazioni. Durante la tre giorni sin dal pomeriggio saremo allietati dalla voce e dal clarinetto di Giorgia Frisardi e sarà visitabile la mostra di Franco Brambilla “Invading the vintage”, intensa raffigurazione di quanto l’invasione “marziana” possa rappresentare un valore aggiunto assoluto.
Nel carcere di Opera “O.Z. – Storia di un’emigrazione”, raffinata fiaba di Eco di Fondo che con la sua consueta delicatezza scuote le coscienze. “Urlando Furiosa” dove Rita Pelusio si e ci interroga sul senso di continuare epiche battaglie sognando un futuro migliore. “Disequilibri circensi” di Opera Liquida a chiusura del Festival, le nostre migrazioni all’interno di un circo, palcoscenico della vita.
Opera Liquida, che incontra ogni giorno gli uomini reclusi nel carcere di Opera, con i quali lavora anche presso lo spazio in Idroscalo e agisce, attraverso la prassi teatrale, in assenza di giudizio, vuole con questo Festival affermare un manifesto che ha a che fare con il profondo valore dell’essere umano, in quanto abitante del pianeta terra.