Ha fatto sesso la donna nata senza vagina

Una donna nata senza vagina ha potuto fare sesso per la prima volta, dopo un intervento chirurgico che le ha cambiato la vita.

Jucilene Marinho, 23 anni, in Brasile, era nata senza cervice, utero o ovaie. Lei non sarà mai in grado di concepire dei bambini e si trovava in uno stato in cui non avrebbe mai potuto fare sesso.

Ma, nell’aprile 2017, è stata la prima persona a sottoporsi a una nuova vaginoplastica.

In pratica, i medici, artificialmente, le hanno creato un’apertura e inserito uno stampo a forma di genitale foderato con la pelle di un pesce, il tilapia.

La pelle di pesce è stata poi assorbita dal suo corpo ed è diventata nuovo tessuto con le caratteristiche del tratto vaginale.

La ragazza ha raccontato che, prima dell’operazione, era caduta in una profonda depressione e aveva temuto che non avrebbe mai potuto avere una relazione intima.

Ora lei ha avuto il suo primo rapporto con l’uomo, con cui era fidanzata, dopo circa sei mesi dall’intervento chirurgico.

La donna era adolescente quando le era stata diagnosticata la sua condizione, che interessa intorno 5000 ragazze appena nate e che consiste nell’assenza di uno o di tutti gli organi riproduttivi femminili.

Ho pianto molto quando ho scoperto questa cosa”, ha raccontato ad alcuni giornali, “ho pensato che il mio mondo fosse finito, “avevo sempre sognato di avere un bambino mio e ho dovuto accettare che questo non sarebbe mai stato possibile”.

Le cose erano peggiorate quando un ragazzo adolescente l’aveva derisa e lasciata dopo aver scoperto che era senza genitali femminili.

Ma l’anno scorso, sei mesi dopo aver accettato di diventare la prima di quattro donne a sottoporsi all’operazione sperimentale, la ragazza ha fatto sesso per la prima volta nella sua vita con il suo partner, Marcus Santos, 24 anni, con cui stava con da più di un anno.

La patologia che si chiama sindrome di Mayer Rokitansky Kuster Hauser, MRKH, è nota anche come agenesia vaginale.

La nuova vaginaplastica, che ha subito la ragazza, permette di risolvere la patologia, con un tasso di recupero veloce, che non lascia cicatrici visibili, con complicazioni minime, senza rischio di rigetto o infezioni.

Inoltre, i costi medici e dei materiali sono bassi. La ricerca ha dimostrato che la pelle di tilapia, normalmente gettata via come un prodotto di scarto, è ricca di collagene di tipo 1, una proteina che promuove la guarigione, è resistente alle malattie ed è forte e resiliente come la pelle umana. E’ una membrana che può essere utilizzata anche per le ustioni.

Per fare la nuova vagina, si inserisce uno stampo acrilico a forma di vagina e si fodera con la pelle di tilapia, dopo aver creato uno spazio tra la vescica e il retto.

Il dispositivo rimane lì per 10 giorni per evitare la chiusura, durante questo periodo viene assorbita dal corpo la pelle del tilapia, e le cellule e i fattori di crescita rilasciati dalla membrana si trasformano, come le cellule staminali, nelle cellule tissutali del paziente.

Infine, il corpo del paziente incorpora completamente la pelle di tilapia che diventa biocompatibile con essa. La pelle di pesce stimola la crescita cellulare e la formazione di vasi sanguigni e crea un nuovo canale pari a quello di una vagina reale.

Dopo l’operazione, i pazienti sono in grado di alzarsi e camminare, dopo una media di 12 giorni


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