Casa di cura: si può mangiare bene

Mangiare bene in Casa di Cura? Si può. Parola di chef JRE Italia. Giunge a conclusione la collaborazione che ha visto undici chef JRE Italia impegnarsi con i nutrizionisti della clinica La Madonnina di Milano per realizzare piatti e loro combinazioni che non arretrassero di un passo rispetto alla salubrità ma che non mettessero in ombra la piacevolezza del cibo, del mangiare e in ultima analisi del convivio.

 

Lo hanno sperimentato gli ospiti che hanno preso parte alla cena conclusiva del progetto che ha visto un antipasto a base di baccalà a bassissimo contenuto di grassi, un risotto mantecato all’olio extravergine e un dessert con ricotta e amarene che conta solo 194 kcal, ma dall’interessante profilo di gusto. Questa la proposta di Valerio Centofanti, JRE de L’Angolo d’Abruzzo di Carsoli, ultimo degli chef JRE Italia a ideare menù perfettamente equilibrati dal punto di vista nutrizionale e dalle valide proprietà organolettiche.

 

Il progetto EAT promosso dalla Fondazione del Gruppo ospedaliero San Donato, studia le abitudini di vasti campioni di popolazione soprattutto giovanile diffondendo un messaggio positivo in termini di miglioramento generale della qualità della vita. I piatti studiati da JRE sulla base delle rigorose linee guida EAT sono parte del patrimonio di conoscenza e competenza del ristorante EAT.  Il ristorante prepara circa 15000 pasti all’anno per i degenti e i loro parenti oltre al personale e da due anni è aperto anche al pubblico esterno, con un ingresso indipendente. Gli chef JRE hanno disegnato la proposta del ristorante in concordanza con i principi alimentari EAT formulando, mese dopo mese, una carta completa e inclusiva anche di un menù degustazione.

 

Oltre a Centofanti, gli chef hanno partecipato al progetto sono Aurora Mazzucchelli del Ristorante Marconi, Alessandro Del Degan de La Tana, Nicola Fossaceca del Metro, Silvio Battistonidel Ristorante Colonne, Fabrizio Ferrari de il Porticciolo 84, Filippo Saporito de La Leggenda dei Frati, Deborah Corsi de La Perla del Mare, Tommaso Arrigoni di Innocenti Evasioni e Piergiorgio Siviero del Lazzaro 1915.

 

“Sono entusiasta del risultato di questa importante collaborazione- ha dichiarato Filippo Saporito, consigliere di JRE Italia – che ha fatto crescere anche noi, mettendoci alla prova con forti vincoli sui condimenti, il sale e lo zucchero e spingendoci a cercare grande intensità nei sapori, soprattutto vegetali”.

 

“Siamo convinti che il progetto abbia una grande valenza – ha sottolineato Pietro Nodari AD di Food & Wine, la società che gestisce tutta la ristorazione all’interno del Gruppo Ospedaliero San Donato –in termini di consapevolezza e sostenibilità nell’alimentazione quotidiana”

 

Daniela Ignaccolo, biologo nutrizionista nel Comitato Scientifico del progetto EAT, ha poi messo in luce il carattere innovativo del progetto affermando che “Lo chef offre non solo cibo ma anche nutrimento. Con solide basi scientifiche e i principi di EAT si fa un’opera di vera e propria educazione alimentare e prevenzione, perché in fondo il cibo è medicina”.

 

L’auspicio è che gli importanti traguardi raggiunti possano essere fondamenta per un più consapevole atteggiamento nei confronti del cibo nella quotidianità.

Il vicepresidente del Gruppo Ospedaliero San Donato, Marco Rotelli, affermando che sono allo studio altre iniziative in collaborazione con JRE Italia ha dichiarato: “Voglio ricordare l’impegno profondo e rigoroso del team dei nutrizionisti che hanno accolto con solerzia e fermezza questa sfida. Il risultato finale ci premia”.

 


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